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In queste ultime opere dell' Ugolini troviamo un' immagine inusuale di Forlì , misteriosamente deserta ed unicamente popolata da mandrie di cavalli focosi . Vicoli e piazze , pur facilmente riconoscibili ,sono fortemente dilatati . Le nostre piazze , diventate immensi maneggi percorsi da cavalli scalpitanti , assumono dimensioni e colori che ricordano talvolta l'atmosfera delle città "metafisiche" . Una Forlì fantasma dunque ? Credo che si possa cogliere nel gesto interpretativo di Irene anche una semplice esortazione a scrollarsi di dosso la patina di indifferenza estetica, creata dall'abitudine , per coprire e gustare con occhi nuovi i luoghi , spesse volte ignorati , del centro storico. Per la Camera del Lavoro di Forlì esegue un graffito intitolato " Il Lavoro ". La Galleria << Il Patio >> di Ravenna le dedica una personale in cui espone le opere dedicate alla vita di Caterina Sforza . Lo stesso Comune di Forlì,per i biglietti augurali di fine d'anno, sceglie alcune riproduzioni dei suoi dipinti. Nel dicembre de 1982 la Galleria << Abbecedario >> chiude la stagione artistica con una personale di Irene dedicata ad un argomento assolutamente inedito : Sogno ( ma forse no ) . Rosanna Ricci in una nota critica dal titolo " Indagine psicologica della pittrice Irene Ugolini Zoli scrive << I colori , il modo di condurre il racconto , l'impaginazione , il taglio compositivo sono quelli di sempre : non c'è infatti differenza stilistica fra le opere dell'artista di ieri e di oggi : caso mai si può notare una maggiore sicurezza di mezzi ed un più raffinato assetto materico-cromatico , frutto di nuove ricerche e di più meditata esperienza. Perché allora risulta " nuova" questa personale ? Probabilmente per quel più scoperto gusto del mistero , dei sogni , dell'indagine psicologica , del voler celare ,sotto l'apparenza oggettiva , i meccanismi di natura inconscia che direttamente od indirettamente incidono sul linguaggio dell'autrice . Ecco perciò , apparire una serie di animali dagli incredibili colori : verdi , arancioni , gialli , immersi in atmosfere che sembrano uscite più dalle brume del sogno o dall'incantato ambiente della fiaba che dalle memorie e meditazioni della pittrice . L'opera di Irene ha , in effetti , la capacità di introdursi in un ambiente che sa di magia e di questa conserva i candori , la meraviglia ed i trasalimenti . |
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Manaos (Brasile) 1975 |
Animali di montagna , 1985 |
Nel 1983 Irene esegue pel la Chiesa di S. Benedetto di Forlì l'affresco e graffito dedicato al Santo Protettore.,segue poi una mostra all' " Abbecedario " di Forlì -Animali come nature morte -E' nel 1985 che porta a termine l'affresco e graffito - Animali di montagna -,iniziato nel 1983 presso l' Hotel Tosco Romagnolo di Bagno di Romagna. Nello stesso anno ,visto il successo delle edizioni precedenti, proseguono i corsi di disegno presso il Circolo Arci Cà Ossi di Forlì. Nel 1987 è invitata alla settimana di celebrazioni delle feste medioevali di Brisighella dal titolo - <il sogno della guerra >> e prepara una mostra di circa 40 opere su - I sentimenti della guerra - ma la mostra viene bloccata dagli stessi frati perché definita " conturbante e scandaloso" per la presenza nelle opere di nudi. Alla notizia Irene reagisci dichiarando << ho voluto dipingere degli esseri umani vittime della morte chimica , non tanto delle bombe . |
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In sostanza si tratta di corpi nudi di uomini e donne che si rotolano nell'universo . Ho usato sopratutto il viola perché è il colore della tragedia , ma anche i toni dell' azzurro e del rosa sono più sconvolgenti che scandalosi. Il 16 Maggio dello stesso anno viene inaugurata nella Rocca di Ravaldino a Forlì la mostra " Caterina nella fantasia di Irene Ugolini Zoli ". Sono esposte le opere prodotte negli ultimi tre anni . Sul profondo interesse che da anni lega la pittrice alla straordinaria e leggendaria vita della Signora di Romagna indaga Candido Bonvicini nella prefazione al catalogo della mostra. |
Sogno della guerra , 1987 |