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Nello sgraffito che faccio io invece,che è poi il graffito dei pompeiani,ci sono tre strati di colore;si toglie il primo,il secondo,il terzo e resta il mattone ,in questo modo sembra di trovarsi di fronte ad un bassorilievo.Incidendo per lo spessore di un centimetro in alto e sette centimetri in basso,il solco lascia vedere tre colori,come vediamo nelle antiche tombe,dove c'era uno strato di rosso,uno bianco ed uno nero.

Con delle spatole facevano dei tasselli dove veniva fuori il bianco,il rosso ed il nero.Come materiale uso cemento,calce,sabbia,ed ossidi,non la terra che sarebbe troppo pesante.

Mi servo di un chiodo per incidere e della spatola per fare il solco >>Nello stesso anno esce,per la Casa Editrice Articoli di Modena il libro "Irene Ugolini Zoli . 

Una pittrice nel fuoco del mondo" curato da Candido Bonvicini,giornalista del Resto del Carlino.

 

Irene Ugolini Zoli alla presentazione in TV del libro " IRENE UGOLINI ZOLI . UNA PITTRICE NEL FUOCO DEL MONDO "

Si tratta di un volume monografico tra biografia ed intervista,completato da lettere scritte dalla pittrice durante i suoi frequenti viaggi intercontinentali ed arricchito da contributi di Raffaele De Grada , Franco Solmi e Stefano Cairòla . 

Alla "Galleria dei Giovani"  di Imola presenta la sua ultima produzione . Le opere esposte rappresentano un pausa riflessiva  che si traduce artisticamente  in una maggiore maturità ed in una più magica rappresentazione delle  sue fantasie . Ricorrendo l"Anno Internazionale del Fanciullo" il Comune di Forlì organizza ,in collaborazione con l'UNICEF, una mostra di opere di Irene dal titolo "Irene ed il fanciullo". 

Rossana Ricci così descrive la mostra << Irene Ugolini Zoli riesce a concentrare , nelle sue opere , in modo fertile e disinvolto ricordi e miti contemporanei ,  riferimenti personali e situazioni di forte carica emotiva sul tema del bambino,visto nella sua duplice identità di luci ed ombre. Infatti in ogni quadro convivono dialetticamente gioia e dolore ; là dove l'esuberanza dei colori , la felicità di un atteggiamento sembrano aprire le porte alla speranza ed alla festa e determinare una situazione di tensione drammatica , presentata però , non come denuncia , ma come sentimento materno di difesa e protezione del mondo infantile da tutto ciò che può turbarlo. 

Questo amore della pittrice verso i bambini non si esaurisce con una mostra,ma si definisce in una notevole opera di impegno didattico;da quest'anno,in collaborazione con il Comune di Forlì,si mette a disposizione di tutte le scuole elementari per tenere corsi di pittura ai bambini,per far vivere a tutti una esperienza figurativa sotto la sua guida.Forlì ospita presso il "Nuovo Ruolo" una altra sua mostra che riunisce  disegni del decennio 1950-1960. 

La pittrice dona al Comune di Forlì 148 stemmi araldici relativi alle Casate illustri forlivesi disegnati e dipinti a anno su carta Fabriano.Queste opere sono conservate nelle Raccolte degli Istituti Culturali ed Artistici di Forlì. 

Nel 1981 continua la proficua collaborazione con il Comune di Forlì conducendo con successo corsi di disegno per bambini ed anziani presso l'Istituto d'Arte e presso il Circolo Arci.  La Galleria forlivese "Abbecedario" organizza una personale dell'artista dal titolo "A briglia sciolta" e di questa Rosanna Ricci scrive << La mostra è un omaggio della Artista alla sua città,con la presentazione di angoli suggestivi e particolari architettonici attraverso la corsa sfrenata di cavalli lungo le strade. Sono cavalli dai colori incredibili,vivacissimi,tutti eseguiti a cera,secondo il linguaggio inconfondibile di Irene>>. 

Franco Camporesi aggiunge <<Irene è stata ed è per la sua città non soltanto una pittrice ma anche un vero e proprio inviato speciale. Da oltre vent'anni ella ritorna dai suoi viaggi attorno al mondo con un bagaglio di immagini e colori per i suoi concittadini. 

Con la sua sensibilità e sorprendente ingenuità abbiamo viaggiato insieme a lei in Africa,in Asia , nelle Americhe e nella remota isola di Pasqua . 

La sua inesauribile volontà di raccontare altre volte ci ha trasportato nel passato e nella tradizione locale , come nelle interpretazioni della Madonna del fuoco o nelle storie di Caterina Sforza . Oggi ci invita nella nostra città << a briglia sciolta>>.  

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