pag.2 NEL 1954 viene allestita a Ravenna una mostra delle sue opere presso la saletta espositiva della Ferrari. Partecipa quindi alla Biennale d'Arte di Imola. Nel 1955 vince il primo premio ex-equo al Concorso Nazionale dell'Incisione e del Disegno ,organizzato dal Comune di Lecco in occasione della "Settimana di Celebrazioni MANZONIANE",con l'opera "All'alba dell'11 Giugno". Espone alla Galleria Internazionale di Milano 45 tempere dagli spiccati accenti coloristici che parlano della sua amata Romagna. Vince i terzo Premio Campigna per opere di pittura a Santa Sofia,Forlì,con l'opera "chi dorme,chi veglia". Nel 1956 la Giuria del Concorso di Pittura sui temi della Resistenza,tenuto a Parma,le conferisce il quinto premio. E' presente tra gli artisti premiati al Concorso Nazionale "La Scuola" indetto dal Ministero della Pubblica Istruzione.Ottiene medaglie d'oro al Premio Nazionale di Monza,al Concorso "Vita Nova di Dante" a Firenze ed a Bologna. La sua città natale,Forlì,le dedica una personale di opere in bianco e nero allestita presso il Circolo "Renato Serra".In tali opere la pittrice illustra la Forlì medioevale in occasione del V Centenario della nascita di Marco Palmezzano . Nel 1957,desiderosa di apprendere una tecnica più rigorosa e di tentare nuove vie,nuovi esperimenti,frequenta l'Accademia di Belle Arti a Firenze e Corsi di Pittura a Ravenna. Termina in quest'anno,con un terribile episodio,il periodo dei quadri "fritti e bruciati". tale tecnica consisteva nell'immergere il foglio in una pentola d'olio,quindi passava e ripassava la carta sulla fiamma di un fuoco acceso in braciere finché emergevano,come per magia,indistinte figure. Lei in ogni "fritto"scorgeva un racconto,c'erano uomini,paesaggi,oggetti e per farli venire fuori con evidenza bastava accompagnare i segni più evidenti con l'inchiostro di china. Quando ormai sembrava pronta ad allestire una mostra di "fritti" l'Ugolini visse la sua seconda terribile esperienza:da un foglio,che teneva in mano a rosolare,si levò una vampata più alta che l'avvolse tutta. Le fiamme si estesero ai vestiti,alle altre carte che erano a terra,al cavalletto,ai pochi mobili di legno della sua bottega .Lei si buttò a terra sopra un panno con cui si avvolse tutta spegnendo le fiamme,e si salvò. L'accaduto la convinse ad abbandonare l'inusuale tecnica peri i graffiti.Le prime immagini che realizzò furono una serie di iconografie della Madonna del Fuoco,Patrona di Forlì,una sorta di riconoscenza per averle salvato la vita. Viene premiata alla XI edizione del Premio Suzzarra a tema "Lavoro e Lavoratori nell'arte",le viene attribuito un premio anche al Concorso di Pittura "Città del Tricolore" di Reggio Emilia.Partecipa alla IVI Biennale di Arte Sacra di Milano. Con un imponente murale decora le pareti della Piscina Comunale di Ravenna.Comincia l'era dei viaggi,alla scoperta del mondo. La meta è Londra ma poi decide di visitare tutta l'Inghilterra,con pochi soldi nelle tasche (i primi guadagnati dalla vendita delle sue opere) ma nell'animo un bruciante desiderio di viaggiare,di arricchire la propria mente di nuovi stimoli. Riaffiora in lei l'atavico spirito zingaresco del padre,per lunghi anni lasciato sopire tra le pieghe del quotidiano. Nel 1958 vince il Concorso Nazionale per abbellire la nuova Sede dell'Istituto Tecnico <<Iacopo Barozzi>>di Modena. Esegue a Pomposa una pittura murale al Ristorante "Pomposa".Nel 1959 viene allestita una sua mostra nel Salone della <<Fondazione Garzanti>> di Forlì sotto il patrocinio delle Autorità Eclesiastiche . Si tratta di varie opere,graffiti,tempere,affreschi,ispirate al soggetto della Madonna del Fuoco,ricevendo grande successo di critica.Una di queste opere fu donata dall'Artista alle Scuole Elementari "De Amicis". |
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"All'alba dell'11 Giugno" |
Piscina di Ravenna,affresco e graffito,lungh. m 300 |