- TAV SpA, Considerazioni sulle motivazioni della scelta del 25 kV
c.a. 50 Hz monofase, documento non datato, consegnato durante la riunione
del 23/10/96.
- Decisione n. 1692/96/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, Gazzetta
Ufficiale delle Comunità europee n. L. 228/1 del 9 settembre 1996.
- cfr. TAV SpA, Sistema italiano Alta Velocità. Caratteristiche
tecniche e soluzioni progettuali per l'inserimento dell'opera nel territorio,
Settembre 1996
- É in proposito utile riportare per esteso l'elencazione delle
priorità d'azione come definito dalla citata Decisione n. 1692/96/CE
del Parlamento e del Consiglio all'art. 5. Tali priorità comprendono:
a) la creazione e lo sviluppo di collegamenti, maglie principali
ed interconnessioni atti ad eliminare le strozzature, a ultimare i raccordi
mancanti e a completare i grandi assi;
b) la creazione e lo sviluppo delle infrastrutture per l'accesso
alla rete, in modo da collegare le regioni insulari, intercluse e periferiche
con le regioni centrali della Comunità;
c) la possibilità di combinare al meglio e integrare fra di
loro i diversi modi di trasporto;
d) l'integrazione della dimensione ambientale nell'attuazione e nello
sviluppo della rete;
e) la realizzazione progressiva dell'interoperabilità degli
elementi della rete;
f) l'ottimizzazione delle capacità e dell'efficienza delle
infrastrutture esistenti;
g) la creazione e l'adeguamento dei nodi delle inteconnessioni e
delle piattaforme intermodali;
h) il miglioramento della sicurezza e dell'affidabilità della
rete;
i) lo sviluppo e l'attuazione di sistemi di gestione e di controllo
del traffico su rete e di informazione all'utente al fine di ottimizzare
la gestione delle infrastrutture;
j) la preparazione di studi finalizzati ad una migliore progettazione
e realizzazione della rete transeuropea dei trasporti.
- Ad esempio, la linea NBS Hannover-Würzburg (330 km) comprende
circa 11 interconnessioni con la rete esistente, alternate con circa 8
binari di sorpasso, per una distanza media complessiva fra posti di sorpasso/interconnessioni
di circa 16 km. Cfr. L. Glatzel, K.J. Flemming, Bautechnische Aspekte
der Betriebsstellen an Neubaustrecken, in Die Bundesbahn n°
7, Juli 1980.
- Guglielmo Zambrini, Otto questioni di Alta velocità ferroviaria.
Il Sole-24 ore, 15 ottobre 1991.
- É il caso della linea Bologna - Firenze, la cui cantierabilità,
ancorchè enfatizzata nei mesi passati, si scontra con il non piccolo
problema dell'accesso al nodo fiorentino, tanto che gli scavi del tratto
terminale si fermano nel bel mezzo di una galleria: «Successivamente
la linea entra nella galleria di Firenzuola (lunga 15.282 metri) da cui
esce nella piana del Mugello, ove scavalca con uno scatolare il rio Bagnoncino
per poi rientrare nella galleria di Borgo Rinzelli, lunga 717 metri. Dopo
un breve tratto allo scoperto la linea entra nella Galleria Morticine lunga
654 metri. Da qui ha inizio un tratto allo scoperto di oltre 1 chilometro,
per l'attraversamento della piana della Sieve, il cui fiume è superato
da un viadotto di 635 metri. Al suo termine è ubicato l'imbocco
nord della galleria di Vaglia. Questa galleria è stata progettata
per uno sviluppo di 18.497 metri fino alla periferia di Firenze.
Poichè è ancora allo studio da parte delle F.S. il
sottoattraversamento di Firenze, per ora la galleria, dal punto di vista
realizzativo, è limitata ai primi 6.847 metri, in modo che in futuro
il suo tracciato possa essere congruente con la soluzione che verrà
adottata per il sottoattraversamento di Firenze». Michele Pantaleo,
Giovanni Vallino Costassa, Corre sui binari il traffico del futuro,
Le Strade 9/96: 818-824
- A. Malan, Ora Francia e Gran Bretagna passano dal Tgv ai «pendolini»,
Il Sole-24 ore, 10 ottobre 1996.
Cfr. anche Le Ferrovie d'Oltralpe scoprono il Pendolino, La
Repubblica, 4 ottobre 1996, e La rivincita del pendolino sui mercati
esteri. Alta rivalità, Corriere della Sera, 21 ottobre
1996.
- TAV SpA, SISTEMA ITALIANO ALTA VELOCITÀ, Caratteristiche tecniche
e soluzioni progettuali per l'inserimento dell'opera nel territorio, settembre
1996, pag.6.
- L'invio dei convogli si effettua in base alle esigenze del sistema
produttivo e non rigidamente a orario.
- Consorzio Cav Torino-Milano, 30 novembre 1993, pag.24: "..per
treno merci si intende un convoglio merci da 120 km/h espressamente progettato
per le linee ad alta velocità non essendo proponibile, per ragioni
di manutenzione della linea, l'utilizzazione di convogli merci ordinari
su una linea ad AV."
- L. Glatzel, K. J. Flemming, Bautechnische Aspekte der Betriebsstellen
an Neubaustrecken, in Die Bundesbahn n° 7, luglio 1980.
- Ende einer Irrfahrt, Der Spiegel, n° 9, pag. 90, 1995; Kurze Spangen,
Der Spiegel, n° 25, pag. 94, 1995.
- Journal of Sound and Vibration (1988) 120(2), p. 381-389
- D'altra parte, che in un qualsiasi problema di dinamica le lunghezze
critiche debbano essere riscalate con il quadrato della velocità,
non sembra essere venuto in mente a nessuno
- Si tratta di un tentativo di falso. La prova è furbescamente
affidata ad una simulazione numerica, così che essa appaia agli
inesperti inconfutabile o quasi; agli esperti, una chiacchiera vuota ritrattabile
con disinvoltura in caso di contesa, come avvenuto anche nel corso dei
lavori svolti presso il ministero dei trasporti. Nella sostanza la supposizione
dell'equivalenza delle barriere è sbagliata perché è
errata la premessa. Ma in questa discussione vi è un aspetto quasi
surreale: barriere basse come quelle proposte sono destinate, per un inevitabile
motivo di origine fluidodinamica, a creare una sorgente di rumore nel fluido
di più alta intensità e, molto probabilmente, di più
ristretta banda di frequenza - quindi più nettamente distinguibile
- di quelle già per loro conto esistenti. Le barriere basse per
le linee A.V. non sono semplicemente inutili, sono destinate a peggiorare
l'impatto acustico...
- Journal of Sound and Vibration (1988) 120(2), p. 355-362..
- Studio di impatto ambientale per il tronco di collegamento della tratta
A.V. Torino - Milano con il nodo di Torino, sintesi non tecnica, novembre
1994
- T. G. Carpenter, The environmental impact of railways, Wiley,
Baffins Lane, 1994.
- D.Windelberg - Università di Hannover - rapporti del 7-1993,
p.1-25; del 12-1993, p.1-15; del 5-1993, p. 1-8.
- Sistema Alta Velocità, linea Milano Torino, Modifiche ed approfondimento
dello S.I.A., Allegato M, pag.35, novembre 1993.
- IRICAV DUE, 1996, Linea TO-VE, tratto VR-VE, Variante VE-PD, Studio
di Impatto Ambientale, Sintesi Divulgativa, Bonifica, giugno 1996. IRICAV
DUE, 1996, Linea TO-VE, tratto VR-VE, Variante VR-PD, Studio di impatto
ambientale, Quadro ambientale, Rumore, volume II°, situazione post
operam, giugno 1996. IRICAV DUE, 1996, Linea TO-VE, tratto VR-VE, Variante
VE-PD, Studio di Impatto Ambientale, Quadro Ambientale, Relazione, Vol.II,
Bonifica, giugno 1996. IRICAV DUE, 1996, Linea TO-VE, tratto VR-VE, Variante
VE-PD, Studio di Impatto Ambientale, Quadro Ambientale, Tabelle e carte
di sintesi dell' impatto delle alternative 1,2 e 3, Bonifica, giugno 1996.
- CEPAV DUE, 1996, Linea TO-VE, tratto MI-VR, Studio di Impatto Ambientale,
Variante Fiume Mincio-VR, sintesi non tecnica, marzo 1996.
- Canter L., 1995, Environmental Impact Assessment, McGraw Hill, New
York, chapt. 7-11.
- TAV, Elementi di valutazione economico-finanziaria per il confronto
tra linee impostate con velocità di 300 km/h e di 250 km/h,
documento fornito in occasione della riunione del 23/10/96.
- SNCF, "L'amélioration des procédures d'indemnisation",
in Le Projet et l'Environnement, maggio 1993, pag. 18: "Pour
la ligne à GV Lyon-Turin il est proposé que chaque propriétaire
situé a moins de 150 mètres de part et d'autre de l'axe de
l'ouvrage soit libre de demander à tout moment à la SNCF
de lui acquérir sa propriété ou de compenser une moins-value
en cas de transaction immobilière. Ceci sous réserve que
la ligne nouvelle à GV soit en site propre et ne soit pas en souterrain.
L'offre d'acquisition est valable dès la déclaration d'utilité
publique du projet et jusqu'à 3 ans après la mise en service
du TGV. Ceci laisserait à chacun le soin d'apprécier la situation.
La valeur du bien tiendra bien sùr compte du marchè local
avant l'arrivée du TGV."
- Una citazione per tutte, relativa alla linea Torino-Venezia:
«Ma, al di là dei valori attribuibili alla potenzialità,
che sono collegati al modello di esercizio e in qualche modo, come si è
detto, variabili, la conclusione che si può sostanzialmente trarre
è che, se si vuole garantire la regolare circolazione di altri treni,
viaggiatori e merci, per soddisfare nuova domanda occorre realizzare nuove
opere di potenziamento della linea "storica", con priorità
sui tratti:
- Torino-Settimo-Chivasso,
- Milano-Treviglio,
- Padova-Mestre e
- Rovato-Brescia,
oppure, in alternativa, realizzare la linea AV in modo tale da ridurre
il carico di circolazione della linea "storica"».
Cfr. Sistema Alta Velocità, Studio di fattibilità Linea
Torino-Venezia, Volume 1, pag. 72, 13 luglio 1992.
- La reale possibilità di utilizzo "promiscuo" delle
nuove linee per traffico merci e traffico passeggeri veloce (a 300 km/h)
appare assai remota, non trovandosi a livello internazionale alcuna esperienza
significativa di un siffatto esercizio misto. I dubbi, avanzati anche in
sede tecnica, circa i condizionamenti che il passaggio di treni merci imporrebbero
alle nuove linee sono tali da escludere la possibilità, peraltro
sostenuta con riferimento sia alla Milano-Genova che alla Torino-Venezia,
di prevedere nell'arco della giornata sia tracce merci che tracce passeggeri
per treni a 300 km/h.
- «Ma, trovandoci a trattare del Po e della grande vallata,
proviamo ora ad ammettere che le Ferrovie siano in grado di dimostrare
l'opportunità di una scelta di duplicazione, cioè di una
seconda linea a doppio binario del tutto svincolata da quella esistente.
Allora, una volta entrati in questo ordine di idee, si pone il problema
del perché questa nuova linea (che costerà dai 100 e 150
miliardi di lire) debba seguire a poca distanza quella esistente pur non
avendo con essa stazioni in comune; e non debba piuttosto aprire nuove
prospettive a zone e a città fin qui trascurate dai servizi ferroviari
(il riferimento a Cremona e specialmente a Mantova sembra superfluo).
Si è indicata, al Centro Studi dei PIM. una primissima proposta
di tracciato alternativo, per questa direttissima, che utilizzerebbe il
potenziamento (quadruplicamento o sestuplicamento) della Milano-Lodi (evidentemente
per garantire un funzionamento pieno del prospettato servizio comprensoriale
in quella direttrice di sviluppo e per non intervenire con altri fasci
ferroviari sul territorio congestionato). Da Lodi la direttissima punterebbe
verso oriente passando per Cremona e raggiungendo Piadena da dove puntando
a sud-est raggiunge in rettilineo (salvo le necessarie verifiche per l'attraversamento
del Po) la ferrovia Verona-Bologna, nei pressi di San Giovanni Persiceto.
Lo sviluppo della Milano-Bologna risulterebbe di qualcosa inferiore ai
219 chilometri della linea attuale e presumibilmente uguale (o quasi uguale)
a quello della direttissima indicata dalle Ferrovie dello Stato. Da Piadena
un potenziamento dei 22 km che mancano per giungere a Mantova consentirebbe
di portare Mantova a circa 130-135 km da Milano, cioè, date le caratteristiche
della nuova linea, a meno di una ora. Ancora da Piadena (dove transita
la nord - sud Parma - Brescia) un tronco diretto verso nord-est, dello
sviluppo di 120 chilometri, potrebbe puntare su Padova, magari in un secondo
tempo; il percorso Milano-Padova secondo questa direttrice bassa ad alta
velocità sarebbe ancora dell'ordine dei 230 km come l'attuale; ma
le nuove caratteristiche della direttissima consentirebbero di coprire
questo percorso in poco più di un'ora (come il Milano-Bologna).
In sostanza si avrebbero i tronchi Milano-Lodi (36 km), Lodi-Cremona-Piadena
(75 km), e da Piadena le tre direttrici per Bologna, Mantova e Padova.
Vale la pena di rilevare come, in questa grande zona della pianura
centrale, le caratteristiche della superdirettissima con un numero limitatissimo
di stazioni riservate agli itinerari rapidi regionali, risulterebbero (a
differenza che lungo altre direttrici) coerenti con l'obiettivo di salvaguardare
il paesaggio rurale dalla próliferazione degli insediamenti, concentrando
gli interventi di sviluppo sugli attuali poli e sistemi urbani.
La soluzione indicata dal Centro Studi del PIM, intanto che assicura
il potenziamento a più obiettivi del tronco Milano-Lodi, risponde
alla esigenza di sfruttare per le penetrazioni nelle aree urbane maggiori
(Milano e Bologna) i fasci infrastrutturali esistenti, secondo i criteri
che vengono ora indicati in Francia anche nelle situazioni in cui si richiedono
nuove direttissime ferroviarie.
E' evidente che questa direttissima centrale, transitante per Cremona
e ben collegata a Mantova mediante il potenziamento del tronco Piadena-Mantova
(come si è detto di 22 km) dovrebbe entrare a far parte di un più
ampio sistema.. ad esempio la derivazione per Padova potrebbe inserirsi
nell'indicazione del Progetto '80 già vista per una trasversale
est-ovest, mentre altre connessioni potrebbero riguardare le direttrici
per Ferrara, Ravenna e Rimini.
Il problema è ora quello di considerare i benefici che si
otterrebbero da questa direttissima (e del potenziamento del breve collegamento
con Mantova) in rapporto a quelli della direttissima Milano-Bologna ora
messa allo studio dalle Ferrovie dello Stato. I costi delle due alternative
sono dello stesso ordine».
(Guglielmo Zambrini, Augusto Cagnardi, Un grande fiume per quattro
regioni: problemi di accessibilità. Relazione al 2° Convegno
Nazionale del Po, Strade e Traffico n. 214, dicembre 1971).
- Oltre al progetto a suo tempo proposto per l'attraversamento in galleria
superficiale del nodo ferroviario di Modena (Ing. Giancarlo Spaggiari,
1995), si consideri ad esempio la Proposta di Variante al progetto TAV
Verona-Mestre redatta nell'ottobre 1996 a cura dell'Ecositituto del Veneto
"Alex Langer").
- Stephen Potter, On the right lines?, Frances Pinter (pub.),
London, 1987; S. Potter, R. Roy, Research & Development British
Rail's Fast trains, in Design and Innovation, Milton
Keynes ed., Open University Press, London, !986.
- Le ferrovie d'Oltralpe scoprono il Pendolino, La Repubblica,
4 ottobre 1996; Le gouvernement est invité à remettre
en cause le programme TGV, Le Monde, 10 ottobre 1996; A. Malan,
Ora Francia e Gran Bretagna passano dal TGV ai <<pendolini>>,
Il Sole 24 ore, 10 ottobre 1996; La rivincita del pendolino sui mercati
esteri. Alta rivalità, Corriere della sera, 21
ottobre 1996.
- TAV SpA, Elementi di valutazione economico finanziaria per il confronto
tra linee impostate con velocità di 300 km/h e di 250 km/h,
documento non datato.
- Italferr - sis. t.a.v. SpA, Elementi di valutazione tecnico/economica
per il confronto tra linee impostate con velocità di 300 km/h e
di 250 km/h, ottobre 1996.
- Arthur D Little, Valutazione dell'effetto di una variazione della
velocità media del servizio AV sul volume complessivo della domanda.
Documento non datato.
- TAV SpA, Sistema italiano Alta Velocità - Caratteristiche
tecniche e soluzioni progettuali per l'inserimento dell'opera nel territorio,
Settembre 1996.
- Cfr. Alta velocità, servizi ferroviari regionali, trasporto
merci e pendolari. Osservazioni allo studio di impatto ambientale del
progetto AV Milano Napoli. Gruppo consiliare verde Regione Emilia Romagna,
30 giugno 1997.
- COCIV, Studio di Impatto Ambientale Linea Milano Genova, paragrafo
4.1.1 del Quadro di riferimento progettuale, 1996
- TAV SpA, Sistema italiano Alta Velocità. Caratteristiche
tecniche e soluzioni progettuali per l'inserimento dell'opera nel territorio.
Settembre 1996.
- TAV Spa, Il mercato del progetto, Aggiornamento al 31.12.1995
- Ministero dei Trasporti e della Navigazione. Conto Nazionale dei
Trasporti. Roma, 1995. (cfr. Tab. I.1.8).
- Cfr. TAV SpA, Scheda di sintesi del piano economico finanziario,
Aggiornato a giugno 1996.
- Cfr. Prof. C. Podestà, da "Le specificità dell'esperienza
italiana nell'AV ferroviaria", intervento al 3° Convegno Internazionale
Economia e Politica dell'Innovazione. Il Caso dell'AV Ferroviaria,
Piacenza, 11/12 giugno 1996: "Pur essendo cifre importanti, a quanto
è dato di capire, esse consentirebbero alla ferrovia solo di conservare
la propria quota di mercato attuale." Cfr. anche Ministero dell'Ambiente,
Commissione per le VIA, "Premessa" allegata a Parere n°
73 relativo al progetto ferroviario AV tratta Bologna-Milano, 27 novembre
1992, pag. 8: "Anche se l'AV dovesse garantire la redditività
della spesa, (...) ciò non porterebbe alcun contributo alla soluzione
dell'attuale conflittualità dei trasporti con l'ambiente se non
fosse garantita contestualmente una inversione di tendenza nella ripartizione
modale dei traffici. In tal caso dovremmo chiederci se non fosse stata
più opportuna una strategia orientata prioritariamente ad una diversa
qualificazione del trasporto merci, offrendo un servizio capace di contrastare
il monopolio stradale. A questo proposito è facile intuire che il
recupero di capacità previsto per le linee esistenti è destinato
a giocare un ruolo del tutto trascurabile ai fini dell'attivazione della
domanda qualora si limitasse a dilatare l'offerta senza modificare le attuali
condizioni di servizio. Se non si incide su quelle componenti del costo
generalizzato del trasporto (affidabilità, tempi di resa, rotture
di carico, ecc.) che più di altre concorrono alla formazione del
prezzo, è difficile sperare in risultati realmente significativi."
- Cfr. Prof. L. Senn, Università Bocconi, "AV, rete ferroviaria
e modifiche dell'assetto territoriale", intervento al 3°
Convegno Internazionale Economia e Politica dell'Innovazione. Il Caso
dell'Alta Velocità Ferroviaria, Piacenza, 11/12 giugno 1993:
"Di tutti gli spostamenti ferroviari circa il 64% sono spostamenti
inferiori ai 100 km. Il maggior numero di questi spostamenti avviene tra
città medie e città grandi (44%), ma non va sottovalutata
la rilevanza di quelli tra città medie (19%). I collegamenti tra
grandi città rappresentano meno del 7% degli spostamenti complessivi.
(...) La rilevanza dell'impatto legato all'AV è dunque in stretta
relazione con il grado di connessione che la linea ad AV realizza con le
reti ferroviarie di carattere regionale. A questa caratteristica è
infatti imputabile il fatto che l'introduzione dell'AV contribuisca a rendere
più squilibrata la mappa dell'accessibilità ferroviaria,
rafforzando le relazioni più forti e marginalizzando quelle più
deboli."
- Vedi: Enzo Cirillo; "Alta velocità avanti tutta";
La Repubblica, giovedì 11 luglio 1996.
- Vedi: Freight Leaders Club; L'intermodalità terrestre: linee-guida
per oò trasporto intermodale strada-ferrovia; quaderno n°2,
ottobre 1995.
- Non è superfluo osservare che tali trasformazioni sono state
a loro volta favorite dalla tendenza all'abbassamento dei costi di trasporto,
operante almeno dalla fine della Seconda guerra mondiale, e tale da rendere
ormai secondario il fattore distanza in gran parte dei processi di localizzazione
o rilocalizzazione industriale.
- Cfr. Savy, M., Veltz, P. (1989); "Le transport par flux tendus";
in: Les Cahiers Scientifiques du Transport, n°19; pp.29-42;
Bonnafous, A. (1990); "Mutation des systèmes de transport et
radialisation de l'espace"; in: Revue d'Économie Régionale
et Urbaine, n°2; pp.307-316; Bonnafous, A. (1991); "Changements
dans la structure de la production et dans l'organisation de la société
et développement de l'espace des transports"; in: Deregulation
of Freight Transport, Round Table n°84, CEMT, Paris; pp.5-23.
- Vedi: McKinnon, A.C. (1986); "The Effects of the Centralisation
of Inventory on the Movement of Freight by Road in the United Kingdom";
in: Research for Tomorrow's Transport Requirements; proceedings
of the World Conference on Transport Research, Vancouver; vol.1; pp.646-664;
Cooper, J. (1991); "Innovation in logistics: the impact on transport
and the environment"; in: Kroon, M., Smit, R., Van Ham, J. (eds.);
Freight Transport and the Environment; Elsevier, Amsterdam; pp.235-253;
Eriksson, G., Engström, M.-G. (1994); "Impact of Logistic Rationalizations
on Transportation Patterns"; proceedings of the 1st Ecomove Conference,
Kassel; pp.....
- Vedi: Matear, S., Gray, R. (1993); "Factors Influencing Freight
Service Choice for Shippers and Freight Suppliers"; in: International
Journal of Physical Distribution and Logistic Management, n°2,
vol.23; pp.25-35.
- Cfr.Bartezzaghi, E., Brioschi, F., Spina, G.L. (1990); "Strategie
logistiche delle imprese produttrici: impatti sulla domanda di trasporto";
Osservatorio del Trasporto Merci in Lombardia, Milano; 123 pp.
- Cfr., a questo proposito, Reynaud, C. (1995); "Cinq questions
sur les terminaux intermodaux de marchandises"; in: TEC, n°128;
pp.25-33.
- Cfr. Vittadini, M.R. (1992); "Quanto siamo lontani dall'intermodalità";
in: Urbanistica informazioni, n°123-124; pp.7-9.
- Cfr., per esempio, Ponti, M., Vittadini, M.R. (1992); "le esternalità
nei trasporti"; in: Ponti, M. (a cura di); I trasporti e l'industria;
quinto rapporto CER/IRS sull'industria e la politica industriale italiana;
il Mulino, Bologna; pp.213-262.
- Cfr. a questo proposito Tenembaum, M., Ventura L. (1993); "I piani
regionali di trasporto: caratteristiche, limiti e analisi di impatto della
recente programmazione italiana"; in: CNR - Progetto Finalizzato Trasporti
2, atti del 1° Convegno nazionale, Roma; vol.1, pp.3-19; Tenembaum,
M., Ventura, L. (1994); "I piani regionali di trasporto nella recente
programmazione italiana"; in: Economia pubblica, n°4; pp.209-220.
- Del Viscovo, M., Facci, R., Zannier, M. (1988); Il mercato potenziale
del trasporto combinato; F.Angeli, Milano; 166 pp.
- Che si riporta di seguito: 0. Prodotti agricoli ed animali vivi; 1.
Derrate alimentari e foraggere; 2. Combustibili minerali solidi; 3. Prodotti
petroliferi; 4. Minerali e cascami vari per la metallurgia; 5. prodotti
metallurgici; 6. Minerali greggi o manufatti e materiali da costruzione;
7. Concimi; 8. prodotti chimici; 9. Macchine e veicoli, oggetti manifatturati
e merci diverse.
- Vedi Ministero dei Trasporti e della Navigazione; Conto Nazionale
dei Trasporti; ed.1995.
- Associando la Valle d'Aosta al Piemonte, il Trentino-Alto Adige al
Veneto, l'Umbria alla Toscana, il Molise all'Abruzzo, nonché la
Calabria e la Basilicata.
- Freight Leaders Club; L'intermodalità terrestre: linee-guida
per il trasporto intermodale strada-ferrovia; Milano, ottobre 1995.
- TAV SpA; Sistema italiano alta velocità: caratteristiche
tecniche e soluzioni progettuali per l'inserimento dell'opera nel territorio;
settembre 1996, pag.6.
- L'invio dei convogli sarebbe infatti effettuato in base alle esigenze
del sistema produttivo e non rigidamente ad orario.
- Consorzio Cav Torino-Milano, 30 novembre 1993, pag.24: "... per
treno merci si intende un convoglio merci da 120 km/h espressamente progettato
per le linee ad alta velocità non essendo proponibile, per ragioni
di manutenzione della linea, l'utilizzazione di convogli merci ordinari
su una linea ad AV..."
- Freight Leaders Club; L'intermodalità terrestre: linee-guida
per il trasporto intermodale strada-ferrovia; Milano, ottobre 1995;
pag.15.
- Una trattazione più ampia dell'argomento si trova in Spaggiari,
Giovanni Infrastrutture nazionali di trasporto e pianificazione territoriale:
il caso dell'Alta Velocità ferroviaria nella Provincia di Modena,
p.36-51, Tesi di laurea in tecnica urbanistica, Università degli
studi di Bologna, Facoltà di Ingegneria, A.A. 1994/95.
- Cfr. M. Ponti, "La valutazione degli investimenti in AV alla
luce delle modifiche istituzionali", intervento al 3° convegno
internazionale Economia e Politica dell'innovazione. Il caso dell'Alta
Velocità ferroviaria, Piacenza, 11/12 giugno 1993.
- Il percorso istituzionale di approvazione del progetto AV ha sicuramente
subito un'accelerazione negli ultimi giorni del 1992: la Delibera Interministeriale
9 dicembre 1992 disponeva che FS presentasse i piani aggiornati di
valutazione economico-finanziaria per i progetti AV; pochi giorni dopo
il CIPET con Delibera 23 dicembre 1992 ha invitato il Ministero
dei Trasporti ad acquisire il parere del Consiglio di Stato riguardo la
trasformazione di FS in S.p.A.; il 29 dicembre 1992 Ministero dei Trasporti
e FS hanno stipulato un Contratto di programma ed un Contratto
di servizio pubblico (ai sensi del Regolamento CEE n° 1191
del 26 giugno 1989, come modificato dal Regolamento CEE n° 1893
del 20 giugno 1991 e dalla Direttiva CEE n° 440 del 29 luglio
1991) quali strumenti operativi per disciplinare i rapporti tra le parti
in via transitoria per il 1993, con l'accordo di predisporre un documento
definitivo nel corso dello stesso anno. Tutto ciò è giustificato
dal fatto che dal 1° gennaio 1993 è in vigore la Direttiva
del Consiglio 90/531/CEE del 17 settembre 1990 in materia di appalti
che obbliga a gare internazionali nel settore trasporti.
- Cfr. G. Santilli, "L'Antitrust mette sotto inchiesta i contratti
per l'AV FS", su Il Sole-24 Ore del 5 giugno 1993: "L'Antitrust
ha deciso di aprire un'istruttoria formale per verificare la legittimità
degli accordi che FS e TAV hanno sottoscritto con i General Contractors
delle opere civili (...) L'Autorità presieduta da Francesco Saja
ha anche formalizzato l'apertura di altre due istruttorie sulle forniture
ferroviarie: contro il Consorzio TREVI che fornirà i treni veloci
ETR500 e contro il Consorzio CAPRI per le forniture di locomotori e carrozze
ordinari." Lo stesso Ministero dei Trasporti il 3 marzo 1993 aveva
avviato una procedura parallela di verifica della validità dei contratti
attraverso la richiesta di un parere al Consiglio di Stato. La decisione
dell'Autorità appare sofferta, ed è stata probabilmente influenzata
dall'orientamento espresso da FS già nel gennaio 1994 di affidare
una parte dei lavori tramite gara internazionale; cfr. G. Santilli, "L'Antitrust
dà il via libera ai contratti AV", su Il Sole-24
Ore del 2 marzo 1994: "Le FS escono indenni dall'accusa di abuso
di posizione dominante, anche se una nota dell'Autorità afferma
che "le procedure seguite da FS avrebbero potuto caratterizzarsi per
un più elevato grado di trasparenza." La nota rivela tutta
la complessità della decisione assunta a maggioranza (3 contro 2)
ed un certo imbarazzo per aver tenuto conto di fattori che travalicano
la funzione propria dell'Autorità ("non vanno deluse le aspettative
di migliaia di lavoratori"), dopo che l'istruttoria tecnica e le conclusioni
del relatore Prof. G. Gobbo prefiguravano l'ipotesi di intesa lesiva della
concorrenza ed abuso di posizione dominante da parte di FS (...) L'Antitrust
ha assolto anche il Consorzio TREVI."
- Con la Risoluzione n° 6-00022 sul progetto per l'AV ferroviaria
approvata il 18 marzo 1993 la Camera dei Deputati ha impegnato il Governo
"a sottoporre al Parlamento tutti gli atti già perfezionati
ed in via di perfezionamento inerenti il progetto AV, compresi i contratti
stipulati con i General Contractors." Con la legge 239/1993
il Parlamento ha disposto che il Governo provvedesse a trasmettergli i
contratti di programma ed i contratti di servizio prima della loro stipula
con FS per l'espressione del parere da parte delle Commissioni competenti.
Il 13 giugno 1994 è stata presentata una mozione alla Camera
dei Deputati a firma dell'On. S. Turroni ed altri ( in Atti Parlamentari
della Camera dei Deputati della XII Legislatura, Allegato B ai resoconti,
seduta del 14 giugno 1994, pag. 1063) nella quale si ribadiva di "non
dar corso fino all'espressione dei pareri del Parlamento sul contratto
di programma 1995/2000 tra FS e Ministero dei Trasporti e sul conseguente
piano di interventi ad alcun atto che ponga il Parlamento di fronte a fatti
compiuti in materia di trasporto ferroviario, incluso il programma di AV."
Un'ulteriore mozione con le stesse richieste è stata presentata
dall'intero Gruppo Progressisti l'8 luglio 1994. Una sollecitazione al
Governo a provvedere all'inadempienza di tali atti è contenuta anche
nel resoconto dell'Audizione di Rappresentanti di FS alla IX Commissione
Trasporti (in Atti parlamentari della Camera dei Deputati della
XII Legislatura, seduta del 28 settembre 1994). Alla data in cui questo
lavoro va in stampa il Governo è impegnato a rispondere entro 1l
31.1.1997 ad una nuova verifica in materia di AV di fronte al Parlamento.
- V. Maranzana, Chiara "Binario Garantito", in
Costruire n. 152, Milano, gennaio 1996: i ricorsi riguardano l'eccessiva
frammentazione dei lavori (in sostanza cottimi) assegnati a terzi (il 40%
destinato "a mantenere la concorrenza"), lo scorporo artificioso
dell'opera principale in più parti al fine di eludere la normativa
CEE, i ribassi superiori al 20% per i subaffidamenti del 60% rimasto in
carico ai GC.
- Guglielmo Zambrini, Otto questioni di Alta velocità ferroviaria.
Il Sole-24 ore, 15 ottobre 1991
- Andrea Monorchio, Ragioniere Generale dello Stato, intervento al
Convegno "Il treno si fa strada", Roma, 27-28 giugno 1994.
- Giorgio Santilli, Pininfarina: «Sulla Milano Torino la gara
internazionale è un errore», Il Sole-24 Ore, 16
gennaio 1993. Dalle dichiarazioni di Pininfarina sono dunque passati quasi
tre anni. La gara internazionale non si è fatta, la linea TO-MI
neanche. I cantieri sono aperti fra Roma e Napoli, e già si prospettano
ritardi significativi rispetto ai tempi di consegna preventivati. La disoccupazione
è aumentata. L'unica certezza resta il nome del promotore sui treni
veloci.
- Rinaldo Gianola, TAV, le banche straniere ora si tirano indietro,
La Repubblica, 2 aprile 1996
- Le banche estere non aderiscono. La Repubblica, 20 febbraio
1996
- Tale concessione è regolata con convenzione firmata il 24.9.91.
- Per permettere giuridicamente tale partecipazione è stato emanato
il decreto legge n° 25 del 24 gennaio 1991, convertito con legge
n° 98 del 25 marzo 1991 recante "Integrazioni dell'art. 2
lettera h) della legge 17 maggio 1985 n° 210 in materia di partecipazione
dell'Ente FS a società aventi per fini lo studio, la progettazione
e la costruzione di linee ed infrastrutture ferroviarie".
- V. pag. 12 di TAV SpA Scheda di sintesi del piano economico-finanziario,
giugno 1996.
- Mediante un'altra società apposita denominata TAV.CO che però
è previsto debba avere partecipazione prevalente di FS. Del resto
non si spiega chi possa essere interessato ad un acquisto anche minoritario
di una partecipazione in tale società.
- V. pag. 83 della Convenzione FS-TAV del 24.9.91.
- Cfr. la versione originale della Convenzione FS-TAV, 24 settembre
1991, punto 25.3.3.a: "A far fronte del riconosciuto diritto di utilizzazione
esclusiva delle opere e degli impianti di cui all'art. 3.1 il concedente
(FS) si impegna: a) a pagare dei canoni (C1) calcolati in modo da assicurare
la copertura del servizio del debito complessivo contratto direttamente
od indirettamente dal concessionario (TAV) per finanziare la realizzazione
dell'investimento su una durata da definire nel piano finanziario."
- L'impegno del Governo alla copertura finanziaria degli interessi in
corso d'opera è stato modificato più volte in questi anni.
Cfr. G. Santilli, "AV, primo sì delle banche al maxiaumento
di capitale TAV", su Il Sole-24 Ore del 25 gennaio 1994:
"Nel dicembre 1993 il C.d.A. di FS ha eliminato con una delibera il
tetto massimo per gli interessi intercalari di 5.500 miliardi che era stato
fissato il 29 dicembre 1992 dai tre Ministeri azionisti di FS (Tesoro,
Bilancio e Trasporti)." Il 29 gennaio 1994 la conversione nella legge
n° 78 del decreto legge n° 505 del 7 dicembre 1993 ha
ribadito gli obblighi di totale garanzia dello Stato tramite FS nei confronti
dei debiti contratti da TAV. Il 19 dicembre 1994 il Senato ha però
bocciato l'emendamento del Governo alla legge finanziaria 1995 che destinava
150 miliardi a tale scopo.
- Il problema della dubbia redditività dell'intervento è
stato sollevato dagli stessi investitori privati in occasione delle ripetute
richieste di conferma della garanzia sugli investimenti. Cfr. dichiarazioni
di R. Masera, direttore generale IMI e successivamente Ministro del Bilancio:
"I piani finanziari originali di TAV presentano problemi di redditività"
e di C. Lavezzari, presidente IRITECNA: "Non vorrei che l'AV fosse
una seconda Enimont moltiplicata per dieci e lo Stato, alla fine, dovesse
intervenire accollandosene tutto il peso" ; in G. Meletti, "Solo
se paga pantalone", Corriere della Sera, 20 dicembre 1993.
Si rileva al contrario che il piano finanziario dell'opera del gennaio
1994 conferma un'elevata redditività dell'investimento; cfr. G.
Santilli, "TAV, la parola alle banche", su Il Sole-24
Ore del 21 gennaio 1994: "Il nuovo piano finanziario conferma
una redditività economica dell'investimento del 9,7%, un tasso di
rendimento netto del capitale stimato al 15,2% ed un costo complessivo
degli interessi di 4.777 miliardi. Le ipotesi macroeconomiche che sorreggono
il piano sono: inflazione annua al 4% nel biennio 1994-95 e 3,8% negli
anni successivi, tasso di interesse reale annuo fermo al 4,5%, apertura
dei cantieri il 1 luglio 1994."
- Direttiva CEE 440/91 relativa allo sviluppo delle ferrovie comunitarie
del 29 luglio 1991.
- V. Maranzana, Chiara "Binario Garantito", in Costruire
n. 152, Milano, gennaio 1996.
- Delibera del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica
CIPE 12 agosto 1992.
- V. nota precedente.
- L'opzione appare singolare: FS considera il trasporto sulle lunghe
distanze e di prima classe economicamente in grado di autofinanziarsi (il
trasporto locale e merci operano con margini sui costi molto bassi se non
in perdita), eppure lo ha ceduto a TAV. E' reale la preoccupazione di un
aggravarsi dei bilanci d'esercizio delle Ferrovie a favore di quelli dei
"privati".
- Ci si riferisce alla Scheda di sintesi del Piano Economico-Finanziario
aggiornato a giugno 1996, TAV.
- Sul sostanziale fallimento di tale tentativo si veda Ponti, Marco "70
mila miliardi in libera uscita" in Mondo Economico 30 settembre
1996. Ponti, professore di economia dei trasporti dell'Università
di Venezia, si era appena dimesso dall'incarico di consulenza conferitogli
dallo stesso Caravale.
- Cfr. Ministero dell'Ambiente, Commissione per le VIA, "Premessa"
allegata a Parere n° 73 relativo al progetto ferroviario AV tratta
Bologna-Milano, 27 novembre 1992, pag. 28: "Possiamo elencare
come azioni irrinunciabili: la realizzazione degli interventi necessari
a garantire un reale recupero di funzionalità degli impianti esistenti,
visti in funzione complementare al sistema AV (...); l'adeguamento strutturale
ed organizzativo per una nuova politica di mercato del trasporto merci
(...); la realizzazione di interventi strutturali ed una programmazione
dell'esercizio capaci di attivare le migliori condizioni di interscambio
dei flussi viaggiatori col sistema dei trasporti regionali e locali (...);
l'adeguamento della rete dei trasporti locali con funzione di raccolta
e distribuzione dei flussi, e con particolare riguardo alla movimentazione
delle merci."
- Spaggiari, Gian Carlo "Appunti sull'analisi economica e finanziaria
del progetto Alta Velocità", intervento al convegno della
Lega per la Difesa Ecologica di Modena, Camera di Commercio, 3.2.1994.
- Spaggiari, Gian Carlo "Appunti sull'analisi economica e finanziaria
del progetto Alta Velocità", intervento al convegno della
Lega per la Difesa Ecologica di Modena, Camera di Commercio, 3.2.1994.
- Si veda il capitolo espropri.
- Cfr. G. Zambrini, Otto questioni di Alta Velocità ferroviaria,
su Il Sole-24 Ore del 15 ottobre 1991: «Rispetto allo Studio
Sfiav 1988 vi sono riduzioni del 24,5% per il tronco Roma-Napoli, del 38%
per la Bologna-Firenze, del 43% per la Milano-Bologna; a ciò si
aggiunga che si passa da lire '86 a lire '91.»
- G. Santilli, "TAV, al via la Roma-Napoli. Il costo sale a 5.508
miliardi", su Il Sole-24 Ore del 4 febbraio 1994. Benché
siano stati chiusi i contratti, è inoltre possibile un ulteriore
aumento dei costi; cfr. Vicepresidente del Consiglio Regionale del Lazio,
Lettera ai Sindaci interessati dalla tratta AV Roma-Napoli, 16 novembre
1994: "Emergono sempre maggiori difformità tra quanto prospettato
nel progetto a Regione e Comuni e la reale situazione del territorio interessato.
Ove fatti del genere dovessero essere rilevati, ritengo doveroso da parte
dei Sindaci procedere a revoca dell'assenso al progetto e ordinanza di
fermo dei lavori. (...) Ritengo che il parere favorevole al progetto espresso
dalla Regione Lazio sia stato frettoloso e basato su analisi territoriali
superficiali e, in alcune parti, palesemente sbagliate. Esistono pertanto
tutte le condizioni per la riapertura di un confronto con FS onde addivenire
ad una valutazione di impatto ambientale più realistica ed apportare
tutte quelle modifiche del tracciato (gallerie, tratti in trincea, ecc.)
che limitano al massimo l'impatto con le popolazioni interessate."
Il Comune di Cassino ha raccolto tale invito e nel gennaio del 1995 ha
revocato l'autorizzazione ai lavori (si veda C. Rinaldi, "Respinti
i tecnici dell'IRICAV1", su Il Messaggero del 19 gennaio 1995).
- Si fa riferimento all'analisi dei costi contenuta in FS, TAV, Italferr
Sis., CEPAV1, Linea Milano-Napoli, Tratta Milano-Bologna, Sintesi degli
studi sulle alternative di tracciato attraversamento territorio modenese,
novembre 1994, pag. 39.
- Fonte: elaborazione su dati riportati in TAV SpA, Scheda di sintesi
del piano economico finanziario, Aggiornato a giugno 1996.
- Cfr.Linea Milano-Roma-Napoli. Sintesi degli studi sulle alternative
di tracciato. Attraversamento territorio modenese. Cepav uno, Novembre
1994. Capitolo 4, scheda 1.
- Si veda anche Spaggiari, Giovanni Infrastrutture nazionali di trasporto
e pianificazione territoriale: il caso dell'Alta Velocità ferroviaria
nella Provincia di Modena, p.1-13, Tesi di laurea in tecnica
urbanistica, Università degli studi di Bologna, Facoltà di
Ingegneria, A.A. 1994/95.
- Cfr. Prof. K. Button, Loughborough University, UK, "High speed
rail transport - Its role in the UK", intervento al 3° Convegno
Internazionale Economia e Politica dell'Innovazione. Il Caso dell'Alta
Velocità Ferroviaria, Piacenza, 11/12 giugno 1993: "While
the UK does not, therefore, have the prestige, high profile services akin
to the French TGV or the German NBS system it does have a comprehensive
system of high speed trains which, in most cases, provide hourly services
throughout the day between the country's major cities. The InterCity Division
of BR operates almost 800 trains per day and runs more trains at over 160kph
than any other European railway. In total some 77 million journeys are
made on it annually."
- Relativamente al problema dell'integrazione, il 5 dicembre 1994 il
Consiglio delle Comunità Europee ha approvato la Direttiva COM
(94) 107, relativa all'interoperabilità della rete europea
di treni ad AV, con l'obiettivo di armonizzare le fasi di progettazione,
costruzione, progressiva messa in servizio ed esercizio delle linee ferroviarie
facenti parte il piano di massima della rete europea di treni AV.
- SNCF, Prefecture Rhone-Alpes, Liason ferroviaire Lyon-Turin. Document
pour un debat, maggio 1993, VIII, 3.
- Relazione della Commissione per i Trasporti ed il Turismo sulla
proposta al Consiglio relativa ad una decisione concernente lo sviluppo
di una rete europea di treni ad AV, depositata il 15 aprile 1992, art.
1, in Parlamento Europeo, Documenti di Seduta, (SEC (90) 2402 def. -
C3-0088/91).
- Relazione della Commissione per i Trasporti ed il Turismo sulla
proposta al Consiglio relativa ad una decisione concernente lo sviluppo
di una rete europea di treni ad AV, depositata il 15 aprile 1992, art.
1 bis, in Parlamento Europeo, Documenti di Seduta, (SEC (90) 2402 def.
- C3-0088/91).
- Ibidem.
- Riportata nella Gazzetta Ufficiale CEE n. L 228/1 del 9.9.1996.
- v. Perticaroli, Francesco "Problemi di compatibilità della
trazione elettrica a corrente alternata monofase" in Trasporti
e Trazione n. 6/94.
- Si ricorda che agli inizi del 1994 i cittadini della Confederazione
Elvetica hanno deciso, con un referendum, che entro dieci anni il loro
paese non dovrà più essere attraversato da TIR, mentre l'Austria
ha raggiunto un accordo sul transito con l'Italia che limita il tonnellaggio
ed il numero dei mezzi autorizzati ad attraversare il paese.
- L'utilizzo della rete ferroviaria tedesca è paragonabile a quello
italiano: sul 30% delle linee si concentra l'80% del traffico, con conseguenti
accumuli di ritardo, più frequenti sulla direttrice Nord-Sud. Su
tale direttrice, oltre al traffico merci di breve e media percorrenza,
è presente infatti anche quello generato dai grandi porti ed interporti
del Nord diretto in Baviera e quello passeggeri con origine nelle numerose
aree metropolitane della Ruhr, distanti tra loro non più di 30-40
km.
- Due ICGE collegano ogni notte Brema e Amburgo a Stoccarda e Monaco,
percorrendo 765 km in 7,5 ore ad una velocità media di 100 km/h.
- Dalle 22 alle 6:30 la linea è dedicata al trasporto merci.
- Tra i servizi disponibili sull'ICE: sala riunioni, toilette per disabili,
armadietti di sicurezza per i bagagli dei passeggeri, telefono e televisione.
- Il tempo medio di attesa delle coincidenze è di 13 minuti, con
un minimo di 6 minuti sulla linea Hannover-Francoforte.
- Il tempo risparmiato rispetto al servizio IC varia da 5 a 49 minuti
per tratte di circa 200 km e da 12 a 115 minuti per tratte intorno ai 400
km.
- Sull'asse Parigi-Sud Est nel 1980, prima dell'introduzione del TGV,
circolavano 12,1 milioni di passeggeri ferroviari; nel 1984 18,3 milioni
e la quota TGV era già del 73%; nel 1990 23,2 milioni, l'83% dei
quali con TGV.
- Tra il 1981 e il 1990 le ferrovie tradizionali hanno perso 8 milioni
di passeggeri.
- Sulla Parigi-Metz il traffico autostradale è aumentato di 2,3
volte dal 1977 al 1990; sulla Parigi-Caen è raddoppiato; sulla Parigi-Lione
la crescita è rimasta contenuta ad 1,5 volte.
- Di fronte ad un'evoluzione globale del traffico aereo in aumento di
2,3 volte nel periodo 1977-1990, tra Parigi e Lione la diminuzione è
stata del 30%. Cfr. S. Lorenzini, IRPET Toscana, AV ferroviaria e i
sistemi urbani: analisi del caso di Firenze, Francoangeli, Milano,
1994, pag. 30: "La concorrenza tra aereo ed AV sembra dipendere da
tre fattori: i livelli relativi di tariffe, le frequenze e la lunghezza
dei percorsi. Gli studi condotti da AIR INTER permettono di distinguere
nettamente tra distanze raggiungibili al massimo in due ore di treno, nelle
quali domina l'AV, e distanze superiori alle 3 ore e mezza sulle quali
l'aereo mantiene una posizione di dominio. La fascia intermedia rappresenta
l'area di concorrenza nella quale la scelta modale dipende dagli altri
due fattori."
- Cfr. S. Lorenzini, IRPET Toscana, AV ferroviaria e i sistemi urbani:
analisi del caso di Firenze, Francoangeli, Milano, 1994, pag. 32.
- Cfr. S. Lorenzini, IRPET Toscana, AV ferroviaria e i sistemi urbani:
analisi del caso di Firenze, Francoangeli, Milano, 1994, pag. 29: "L'incidenza
dei costi di trasporto sui costi complessivi di un'impresa è così
diminuita da rendere ininfluente questo fattore di localizzazione. Il problema
è invece più rilevante se si considera soltanto l'area nei
pressi della stazione: nelle vicinanze della stazione di Lione si è
concentrata infatti una notevole domanda per nuove localizzazioni di attività
ricettive e di rappresentanza."
- Ibidem: "In una valutazione globale gli effetti di rendita sul
valore degli immobili tendono ad annullarsi a vicenda (aumento di rendita
nelle zone di stazione, diminuzione in altre)." Tali considerazioni
sono limitate alle aree urbane, e non analizzano la considerevole perdita
di valore delle aree extraurbane attraversate dalla nuova infrastruttura.
- v. "Ora Francia e Gran Bretagna passano dal TGV ai «pendolini»"
da Il Sole 24 ORE del 10.10.96.
- Quello attualmente in uso un Italia.
- TAV SpA, Considerazioni sulle motivazioni della scelta del 25 kV
c.a. 50 Hz monofase, documento non datato, consegnato durante la riunione
del 23/10/96.
- cfr. TAV SpA, Sistema italiano Alta Velocità. Caratteristiche
tecniche e soluzioni progettuali per l'inserimento dell'opera nel territorio,
Settembre 1996
- cfr. TAV SpA, Considerazioni sulle motivazioni della scelta del
25 kV C.A. 50 Hz monofase, documento non datato.
- Emilio Maraini, risposta alla lettera dell'Ing. Lucio Mayer al direttore
di Ingegneria Ferroviaria, n° 6, giugno 1992.
- cfr. TAV SpA, Il sistema di trazione AV, documento non datato.
- Non è marginale, in proposito, il fatto che nel diagramma di
impegno delle tratte della nuova linea AV Torino-Milano-Napoli la tratta
più densamente impegnata risulti essere la Firenze-Roma, con 202
treni/giorno (contro i 112 della Torino-Milano, i 142 della Milano-Bologna,
i 176 della Bologna-Firenze ed i 138 della Roma-Napoli), ovvero proprio
la tratta destinata a mantenere l'attuale sistema di alimentazione a 3
kV c.c. Se, dunque, sono problemi di limitazione della potenzialità
a determinare la scelta dei 25 kV c.a., tale scelta andrebbe innanzitutto
operata sulla direttissima Roma-Firenze. A meno che, i problemi non nascano
dal "combinato disposto" delle elevate frequenze con i 300 km/h
(che, come noto, sulla Firenze Roma non sono conseguibili). Nel qual caso,
si ritorna ad attribuire, alla scelta dei 25 kV, lo scopo di conseguire
più elevate velocità di punta, più che non maggiore
potenzialità di trasporto.
- Fonte: Francesco Perticaroli, Problemi di compatibilità della
trazione elettrica a corrente alternata monofase, Trasporti e Trazione
n° 6/94; M.Percorini e C. Grimaldi, ETR 500: la soluzione italiana,
Le Strade n° 3/95.
- Francesco Perticaroli, Problemi di compatibilità della trazione
elettrica a corrente alternata monofase, Trasporti e Trazione
n° 6/94. Francesco Perticaroli è presidente della Metropolitana
Milanese SpA ed insegna presso il Dipartimento di Elettrotecnica del Politecnico
di Milano.
- Vittorio Maria Cortese. La scelta monofase. I treni n.
174, settembre 1996