( Torna all'indice ) - Anno 1999 - Testo originale all'indirizzo http://www.nonluoghi.it/moroder.html -
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interviste
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Moroder: banane "tedesche"
e catene di Tir sulle Alpi
L'impazzimento del trasporto su gomma
in Europa: i costi ricadono sulla collettività
"Il
problema dei trasporti è ormai all'ordine del giorno di tutte le
amministrazioni comunali, delle province, delle regioni e dei governi statali.
Le Alpi però hanno una peculiarità che rende la loro salvaguardia
particolarmente delicata e necessaria...
Traffico pesante concentrato in alcune aree alpine a rischio E poi abbiamo
il problema della diffusione del suono, dei rumori. Nelle valli abbiamo
effetti di echi, di rimbombi tali che molto spesso, a distanza di uno,
due chilometri ci sono ancora dei livelli sonori abbastanza alti, che invece
in pianura decrescono in fretta.
Come mai è avvenuto questo enorme aumento di merce trasportata? Questa è
una domanda legittima, perché non è che nel 1970 fossimo
nel medioevo; già nel '70 i livelli di consumo erano abbastanza
alti, e non è pensabile che il singolo cittadino europeo consumi
oggi 4 volte quello che consumava nel '70. E non c'è stato nemmeno
un incremento di popolazione.
Anche le sovvenzioni europee contribuiscono a creare situazioni veramente paradossali... Infatti, gli
esempi da citare non mancano. La Grecia è il più grande produttore
di yogurt in Europa e però non ha mucche, per cui il latte per la
produzione di yogurt greco proviene quasi tutto dalla Germania del nord,
e poi la Grecia, che è anche un grosso consumatore di yogurt, ne
esporta di nuovo verso l'Europa centrale.
"Da Amburgo e Rotterdam anche se dirette al sud" Ma, ripeto,
non c'è limite alla follia di questi traffici: la bresaola della
Valtellina, carne abbastanza rinomata, è prodotta quasi esclusivamente
con i manzi provenienti dall’Argentina; i pizzoccheri della Valtellina
sono prodotti col grano saraceno che viene dalla Cina. Questo non si dice,
come pure non si dice che quasi tutto lo speck della provincia di Bolzano
è prodotto con maiali che provengono dall’Olanda, che arrivano nel
Sudtirolo, vengono trasformati in speck e, per una parte non indifferente,
riesportati in Germania, paradossalmente con un marchio Doc della provincia
del Sudtirolo.
Tu sostieni che tutto questo ha potuto realizzarsi in una maniera così drastica e imprevista grazie a costi dei trasporti eccessivamente bassi... Attualmente
si stima che chi trasporta merci su strada copre solo una minima parte
dei costi che produce, c'è chi dice il 12% e chi il 50%. Comunque
anche gli studi ufficiali, quelli dei ministeri, non si spingono oltre
il 60%.
La stessa Unione
Europea, che non è particolarmente sensibile ai problemi ambientali,
in un libro verde pubblicato ormai 2 anni fa sostiene che i costi prodotti
dai trasporti ammontano a circa il 5% del Pil dell'Europa, e di questi
costi il 95% è da attribuire al traffico stradale.
Per giustificare la concentrazione delle produzioni e l'aumento del trasporto merci spesso si parla di mosse necessarie per garantire un'economia stabile e posti di lavoro in Europa... Se fosse così,
uno potrebbe anche riconoscere che allora un prezzo va pagato. La realtà
però è diversa. Uno studio recente ha dimostrato che dal
1992 al 1996 in Europa, a fronte di un aumento del trasporto merci del
32%, c'è stato un aumento del Pil del 7% circa. Ma la cosa drammatica
è che nello stesso periodo il numero degli occupati è sceso
del 2,5% e anche il reddito netto che determina il potere d'acquisto del
singolo cittadino europeo, è sceso del 2% circa.
Una delle cause non secondarie che hanno fatto aumentare questo volume di trasporti attraverso le Alpi è legato anche alla situazione dei porti di mare... Noi abbiamo
un'Italia che si presterebbe moltissimo a un lavoro importante sui porti
di mare. Purtroppo, invece, negli ultimi 15 anni hanno avuto uno sviluppo
importantissimo i porti dell'Europa del nord, soprattutto Rotterdam ed
Amburgo. Metà della merce che raggiunge l’Europa via mare viene
scaricata in questi porti. Questo significa che la merce che arriva via
acqua raggiunge poi l'Europa del sud, e quindi anche l'Italia, via strada,
o comunque via terra, ed è assurdo. Qualcuno sostiene che nel 1996
tutte le banane giunte in Italia sono arrivate attraverso le Alpi; e sappiamo
che le banane arrivano dall'Africa o dal Sud America, non certo dal nord.
Che prospettive abbiamo adesso in Europa? Ci sono studi dell'Unione
europea che dicono che da qui al 2010 ci sarà un aumento di trasporto
merci attraverso le Alpi del 75%, altri studi dicono 100%, e un aumento
del trasporto delle persone del 50%. ora noi con le strutture che abbiamo
non ce la facciamo, non è pensabile.
Allora cosa resta da fare? Si è proposto di realizzare nuovi assi ferroviari, "ad alta capacità" -una volta li chiamavano "ad alta velocità". E' prevista una nuova linea che dovrebbe collegare Torino con Lione, in Francia, e poi proseguire attraverso tutta la Val Padana fino a Venezia, congiungersi con Trieste, proseguire per Lubjiana e poi andare fino a Kiev. Questa sarebbe una trasversale est-ovest; gli altri sono tutti assi nord-sud. Uno, che collega l'area metropolitana milanese con Ginevra e quindi la Francia e la Germania. Un’altra, sempre da Milano, passerebbe sotto il Gottardo, collegherebbe Zurigo e quindi tutta la zona della Ruhr tedesca; un nuovo asse ferroviario Verona-Monaco, che poi dovrebbe proseguire il suo collegamento Berlino-Monaco-Verona. Questi assi ferroviari prevedono nuove linee rispetto a quelle attuali, ma sono progetti che verranno completati da qui a 20-25-30 anni, perché sono questi i tempi di realizzazione. Ora, a onor del vero, bisogna dire che forse i collegamenti attraverso la Svizzera, le due gallerie di base sotto il Gottardo e sotto il Lotschberg potrebbero essere realizzate in tempi più brevi, forse 10 anni. La Svizzera ha deciso di realizzare queste gallerie con un voto popolare - lì grandi cose vengono decise dal popolo - che ha detto di sì. Per cui queste due gallerie verranno realizzate. Ma per quanto riguarda l’asse del Brennero e la Torino-Lione, che sono abbastanza simili, ci vorranno non meno di 20-25 anni. "Trasporto merci, la rete ferroviaria oggi è sottoutilizzata" Ma se vogliamo entrare nel merito della linea progettata attualmente da Verona a Monaco, vorrei aggiungere che la sua lunghezza di 410 Km verrà realizzata per un 58% (238 Km circa) sotterraneamente, con una galleria di base molto lunga, 52 Km, sotto il Brennero. Noi abbiamo fatto un'analisi della situazione attuale delle ferrovie attraverso le Alpi, abbiamo preso gli assi importanti, quelli a doppio binario, ossia quello che collega Torino con Lione, il Lotschberg, il Gottardo, il Brennero e il Tarvisio, e siamo andati a vedere quanto trasportano e quanto potrebbero effettivamente trasportare. ora abbiamo voluto essere realisti e non forzare troppo; abbiamo detto: la capacità di una linea a doppio binario è senz'altro, senza esagerare, 25 milioni di tonnellate all’anno. E questo deriva da un semplice calcolo: io su queste linee metto 220 treni al giorno, cosa più che sopportabile, se le linee sono attrezzate con la tecnologia moderna, ossia con blocchi automatici, alimentazione sufficiente ecc.; allora su 220 treni al giorno complessivi, ne dedico 140 al trasporto delle merci; se poi carico ogni treno con 600 tonnellate (che è anche poco, ma non vogliamo forzare) e li moltiplichiamo per 300 giorni all’anno, arriviamo a 25 milioni di tonnellate all'anno. E questa è una capacità molto realistica, tant'è che lunedì 22 marzo a Verona il presidente delle Fs Claudio Dematté ha distribuito un documento in cui sostiene proprio che la capacità del Brennero arriva a 25 milioni di tonnellate. Io l'ho riletto tre volte, non ci potevo credere! Mi ha fatto molto piacere scoprire che Dematté era giunto alle mie stesse conclusioni, con la differenza che lui è il presidente delle ferrovie italiane e io della Cipra. In realtà noi però quanto trasportiamo su queste linee? Mi sembra che
su questo valga la pena riportare due dati: sul Frejus trasportiamo 9,7
milioni di tonnellate annue, che corrisponde quindi al 39% della capacità;
sul Sempione 4 milioni, il 16% della capacità; sul Gottardo 11,7
milioni, che corrisponde al 47% della capacità; sul Brennero 7,9
milioni, il 32% della capacità; sul Tarvisio 4,9 milioni, che corrisponde
al 20% della capacità. Complessivamente trasportiamo 39 milioni
di tonnellate su 5 attraversamenti ferroviari, che corrispondono al 31,2%
della capacità effettiva che è di 125 milioni. ora 125 milioni
sono più di quanto viene attualmente trasportato attraverso le Alpi
su ferrovia e su strada. Per cui noi diciamo: utilizziamo quello che abbiamo,
ammodernandolo. In questo modo in pochissimi anni riusciremo a trasferire
su ferrovia gran parte delle merci. Questa secondo me è la risposta
che vuole sentire chi vive e soffre nelle Alpi a causa del traffico.
Nel resto d'Europa come stanno affrontando il problema? L'Austria e la Svizzera
stanno facendo i primi passi verso l'internalizzazione dei costi, verso
la cosiddetta "realtà' dei costi.
"Per ogni mezzo pesante 1400 lire a chilometro" In Austria la
cosa ha uno spirito meno europeista: si vorrebbe tassare solo chi attraversa
l'Austria, quindi gli stranieri. Ed è curioso che l'Austria faccia
parte dell'Unione europea e la Svizzera no. Questa proposta comunque non
è stata accettata e adesso c’è un accordo con l'Unione europea
per l'applicazione di una tassa di circa 1400 lire al Km per mezzo pesante
sull'asse del Brennero.
"Le pressioni della lobby dei trasporti" Al momento c'è la lobby trasportistica che fa grossi pressioni a Bruxelles, affinché quanto Bruxelles ha scritto nel suo "libro verde”, dicendo che chi usa le strutture di trasporto deve anche coprirne i costi, rimanga lettera morta, venga applicata nella maniera meno pesante possibile. Invece c'è una grossa pressione di questa lobby per attenuare tutte quelle leggi di limitazione del traffico pesante. Adesso a partire dal sabato sera e per tutta la domenica i tir non possono viaggiare, d'estate già dal sabato mattina sulle strade italiane. Invece questi vorrebbero eliminare tutto e lasciare il divieto solo ed esclusivamente la domenica. Ecco, immaginiamoci lo scenario: in luglio, in agosto, a Natale, nei periodi importanti dove le autostrade scoppiano per turisti, avremmo anche i tir. Vorrebbe dire creare il caos e tutte le condizioni per realizzare, per esempio sul Brennero, una terza corsia autostradale, cosa che molti vorrebbero, ma che è assolutamente insensata e non necessaria, perché quella autostrada scoppia nel fine settimana per motivi turistici non più di 10 volte all'anno. ora, un potenziamento di quella autostrada con una terza corsia costerebbe una cosa come 7000 miliardi. Questa è una follia e per fortuna al momento il Cda delI'AutoBrennero non è a favore, e sono abbastanza convinto che non riusciranno a costringerli.
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La Grecia che importa latte dalla Germania per esportarvi il suo yogurt, la Valtellina che importa carne per esportare bresaola, I'acqua minerale esportata in Svizzera, la frutta tropicale che scende dal nord-Europa sui Tir, le industrie che delocalizzano produzioni di componenti facendo fare a un elettro- domestico il giro d'Europa prima di essere finito. Tutto questo e altro ancora è lo scenario impazzito del movimento dei prodotti in Europa ed è reso possibile dal basso costo che ha per le imprese il trasporto su gomma delle merci. Ma i costi ignorati dalle statistiche ufficiali sono molto alti: per l'ambiente, per la salute umana e per i contribuenti che devono porvi rimedio attraverso la spesa pubblica. Secondo uno studio recente, in Svizzera il 30% dei costi ospedalieri sono dovuti al traffico stradale, e chi paga è la collettività, non l'utente della strada... Grazie
alla disponibilità dell'Ecoistituto del Veneto "Alex Langer"
di Mestre, pubblichiamo su questo tema un'intervista con Helmuth Moroder,
socio fondatore di Sos Dolomites e Cipra Italia
Il
Rapporto
A scanso
di equivoci: diciamo no al prolungamento autostradale
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