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Dal n.48 del 22 dicembre 2001 - pag. 29

La questione cava ancora in balìa dei politici assenti

di Giampiero Carbone
L’assenza della controparte ha caratterizzato l’incontro sulla questione cava che si è tenuto venerdì 14 dicembre presso la sede della Comunità Montana Alta Vallemme e Alto Ovadese.

Tra gli altri, è mancato nuovamente all’appello l’assessore regionale all’ambiente, alle risorse idriche e all’agricoltura Ugo Cavallera, il quale non ha risposto all’invito.

I parlamentari della nostra zona, Rava, Morando e Boldi hanno trasmesso messaggi di scuse per la loro assenza forzata.

Tra i presenti, alcuni sindaci dei Comuni interessati al problema e facenti parte della Comunità, il consigliere regionale di minoranza Rocco Muliere, il vicepresidente della Provincia di Alessandria Daniele Borioli (assente, invece, il presidente Palenzona), il presidente del Parco Capanne di Marcarolo Gian Luigi Repetto, i membri del Comitato Spontaneo per la Difesa della Vallemme, i rappresentanti delle RSU della Cementir e il responsabile amministrativo della ditta arquatese.

Il dibattito si è sviluppato alla luce di quanto l’idrobiologo Perosino aveva affermato nel convegno sull’acqua, tenutosi a Gavi l’8 dicembre, nel quale costui aveva evidenziato la presenza di gravi errori nel progetto per l’acquedotto alternativo approvato dalla Provincia, soprattutto per quanto riguarda la reale capacità di approvvigionamento idrico per i comuni interessati e il deflusso minimo vitale per il torrente Acque Striate e, di conseguenza, per il Lemme.
Il rappresentante di questa ha ribadito che il suo ente ha lavorato seguendo la normativa regionale e che la Provincia attende che si pronuncino la Regione ed il governo di Roma, i quali restano invece in silenzio.
"La Provincia", ha affermato Borioli, "intende trovare un’intesa più larga possibile fra le parti; rappresento un ente che è una pedina fra gli attori principali, i quali sono stati finora assenti".
E' rimasto comunque un mistero come la Provincia abbia potuto approvare un progetto in cui un parametro cambiava valore da un pagina all’altra senza l’ombra di variazioni dovute a calcoli attinenti al progetto stesso.

Il sindaco di Arquata Scrivia, signora Morando, ha ricordato come il progetto per l’acquedotto alternativo e la richiesta di una nuova concessione mineraria siano stati vagliati da tecnici provinciali e regionali dei quali la competenza dovrebbe essere fuori discussione, "altrimenti costoro ne pagherebbero personalmente le conseguenze".

Il presidente del Parco Capanne di Marcarolo Gian Luigi Repetto è intervenuto ribadendo che la soluzione della questione cava sta nella possibilità di trovare una reale alternativa di lavoro ai dipendenti della Cementir in tempi brevi, poiché, ad agosto, "saremo di nuovo da capo, con il presidio alle Acque Striate e il personale addetto alla realizzazione dell’acquedotto alternativo che tenterà di entrare".
Ha inoltre risposto alla signora Morando ricordando che questi tecnici regionali devono ancora rispondere se sia necessaria o meno l’autorizzazione edilizia dei Comuni per la realizzazione dell’acquedotto, a dimostrazione di alcune lacune, volute o meno, da parte degli incaricati dalla Regione alla valutazione del progetto.

Il consigliere regionale Muliere ha sostenuto che il presidente della Regione Ghigo ha un impegno morale verso tutti coloro che chiedono una risposta a questo annoso problema, poiché si è impegnato davanti al comitato spontaneo a fornire una risposta.

Il solo "colpo di scena" dell’incontro è stata la fuga del sindaco di Voltaggio, Consolato Repetto, dopo che gli è stato chiesto di "gettare la maschera" e di motivare il suo incondizionato assenso alla nuova cava.
Piuttosto che fornire una risposta finalmente chiara, il primo cittadino voltaggino ha preferito continuare a trincerarsi dietro un silenzio che fa supporre motivazioni ben poco limpide al suo nefasto "sì".

Si è trattato di un incontro dal quale non è emerso nulla di nuovo per i motivi suddetti.

Ha destato qualche perplessità il fatto che, prima dell’inizio del dibattito, alcuni sindaci presenti si sono ritirati nell’ufficio del presidente della Comunità Montana.
Viene spontaneo domandarsi cosa avranno avuto da dirsi di tanto segreto questi signori, visto che l’incontro era stato programmato proprio per chiarire alla luce del sole le diverse posizioni.
Non è stato molto edificante vedere il sindaco di Gavi e quello di Arquata (le cui posizioni sulla cava sono notoriamente discordanti) ritirarsi in una sorta di camera di consiglio, forse per stabilire il copione della commedia che si apprestavano a recitare.

E' solo da questi episodi che può nascere il disprezzo che la gente comune prova per la classe politica che ci governa.

A questo punto, tutti coloro che attendono una risposta ufficiale da chi ancora non ha potuto o non ha voluto fornirla (Ghigo, Cavallera e tutta la maggioranza regionale) devono fare in modo di stringere i tempi e di mettere alle corde questi signori, e la lettera del comitato che pubblichiamo, rivolta proprio all’assessore all’ambiente, deve essere il primo passo.

L’impressione è che costoro vogliano adottare una tattica di attesa, così che si giunga al prossimo agosto con le ruspe pronte a muoversi in direzione Acque Striate ed iniziare i lavori senza le dovute autorizzazioni ma mettendo così i nemici della nuova cava di fronte al fatto compiuto, essendo certi che le autorizzazioni arriveranno, anche in barba alle disposizioni di legge.
E' quello che è avvenuto riguardo al supertreno, dove prima sono iniziati i lavori e poi sono arrivate le autorizzazioni, che in taluni casi hanno permesso la distruzione di sorgenti d’acqua potabile.
La storia, anche nel breve periodo, potrebbe ripetersi.



Giampiero Carbone



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22 DICEMBRE 2001 ANNO VIII- N. 48 - L. 1.700 (Euro 0,88)



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Libro che fa molto “in“ dichiarare d’aver letto,
ma che è stato in realtà letto da ben pochi:

(il solo possesso dell’opera non è sufficiente)

Corruzione ad Alta Velocita’
Viaggio nel governo invisibile

F. Imposimato, G. Pisauro, S. Provvisionato
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novembre 1999


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