Città
(462.000 ab.; ca. 1.000.000 l'agglomerato urbano con Gdynia) della
Polonia, capol. del voivodato omonimo, situata a 10 m presso la costa
sud-occid. del golfo omonimo (Mar Baltico), poco a W della foce della
Vistola, alla confluenza della Motlawa
con la Martwa Wisl (Vistola Morta), braccio della Vistola che la collega
direttamente al mare. Su questo braccio della Vistola si apre il moderno
porto della città, il secondo del Paese dopo quello di Stettino, con un
traffico annuo di 18 milioni di t di merci, le cui installazioni si
estendono fino a D.-Nowy Port; il porto vecchio, assai pittoresco per i
suoi edifici medievali, si trova invece in pieno centro urbano, sulla
Motlawa.
La città, che dal secondo dopoguerra ha registrato un forte incremento
demografico (nel 1945 contava poco più di 100.000 ab.), è inoltre un
importante centro industriale, con complessi meccanici, cantieristici,
chimico-farmaceutici, alimentari e tessili; dal 1970 vi ha sede
un'università. Aeroporto a Wrzeszcz. In polacco, Gdansk;
in ted., Danzig.
Citata
con il nome latino di Gidania in fonti risalenti al 997 d. C., la
città che ebbe un rapido sviluppo per la sua eccellente posizione
naturale, accogliendo mercanti e monaci tedeschi che v'importarono la
cultura medievale germanica. Oggetto delle ambizioni danesi, polacche e
tedesche, D. fu dominio indocile dell'Ordine teutonico dal 1309 al 1454.
Come tutte le città commerciali, infatti, si orientava verso una vita
economicamente e politicamente autonoma: dal 1361 fece parte della Lega
Anseatica e ne costituì uno dei centri più attivi. Quando si ribellò
all'Ordine teutonico e si dichiarò libera accettò tuttavia la
protezione del re di Polonia che ne garantiva l'autonomia pur
considerandola parte integrante del suo regno. Nel sec. XVI la
popolazione di D. aderì in grande maggioranza al luteranesimo, ma ciò
non pregiudicò le buone relazioni col regno polacco, del quale essa
rimaneva l'unico grande porto. Con il sec. XVII il commercio di D. passò
gradatamente nelle mani di Olandesi e Inglesi, ma nel sec. XVIII
l'esportazione del frumento baltico assicurava ancora alla città una
certa floridezza. Alla fine del secolo, però, la terza spartizione
della Polonia attribuì D. alla Prussia, che ne mantenne il dominio
(salvo una breve parentesi nel periodo napoleonico) sino al 1919. Col
Trattato di Versailles D. fu proclamata città libera: soluzione gradita
alla sua popolazione, ma deludente per i Polacchi; un po' più tardi
anche i Tedeschi rivendicarono il possesso di D., che essi consideravano
città tedesca. Il Trattato di Versailles aveva inteso assicurare alla
Polonia il libero uso del porto, ma non aveva definito i rapporti dello
Stato polacco con la città. D. visse per vent'anni come una repubblica
democratica e indipendente: la Società delle Nazioni, rappresentata da
un alto commissario, doveva farsi arbitra di ogni controversia tra la
città e la Polonia. La tensione germano-polacca del 1939 si accentrò
appunto sulla questione di D. e la II guerra mondiale ebbe inizio quando
le forze tedesche occuparono la città (1º ottobre 1939). Conquistata
dai Russi nel marzo 1945, D. venne subito annessa alla Polonia (2
aprile).
Ai
sec. XIV-XV risale un gran numero di chiese tardogotiche di tipo
“baltico”, in mattoni e a tre navate di uguale altezza, che
caratterizzano il volto monumentale della città. La parrocchiale di S.
Maria, iniziata nel 1343, conserva all'interno il grande trittico di H.
Memling con il Giudizio Universale (ca. 1473). Altre chiese
edificate nel corso dei sec. XIV-XV sono S. Bartolomeo, S. Giacomo, SS.
Pietro e Paolo, S. Birgitta; le parrocchiali di S. Giovanni e di S.
Caterina; le chiese dei francescani, dei domenicani e del Carmine; le
chiese degli ospedali di S. Spirito, del S. Sacramento, di S.
Elisabetta. I maggiori edifici civili tardogotici sono il palazzo
municipale (1379-82) e il palazzo di Artù (1476-81), che dominano il
Langer Markt. Numerose sono le torri del sec. XV, soprattutto nella
“Città principale”, e i granai gotici, un tempo oltre 200. Alla
fine del sec. XVI e agli inizi del XVII, mediante le intense relazioni
commerciali con i Paesi Bassi, D. diventò il centro dell'irradiazione
del manierismo olandese-fiammingo in Polonia. Delle mura dei sec. XIV-XV
e di quelle della metà del sec. XVI rimangono ampi tratti, porte e
torri. Durante l'ultimo conflitto mondiale la città fu praticamente
distrutta, ma nel dopoguerra venne fedelmente ricostruita sia nelle
architetture originali sia nell'impianto urbanistico.
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ulica
Dluga (strada reale)
torre
del palazzo Municipale
fontana
del Nettuno
facciata
di un palazzo in Dlugi Targ (mercato lungo)
ulica
Mariacka
porta
sulla Motlava
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