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Mistrà
Centro
(700 ab.) della Grecia, nel nomós della Laconia (Peloponneso), 5
km a W di Sparta, ai piedi del m. Taigeto. In gr., Mistrás.
Fondata
in epoca romana dagli abitanti di Sparta, venne fortificata da Guglielmo
di Villehardouin (ca. 1248) che nel 1262 fu costretto a cederla a
Michele VIII Paleologo. M. divenne capitale prima del tema del
Peloponneso, poi (1348-1460) di un despotato che, sotto i Cantacuzeno
prima e i Paleologi poi, arrivò gradualmente a comprendere il
principato di Acaia. Conquistata dagli Ottomani nel 1460, passò ai
veneziani nel 1687 ed ebbe una breve fioritura spentasi nuovamente e
definitivamente con la riconquista turca (1715).
Inalterata
nella sua originaria fisionomia medievale, suddivisa in città alta (con
il palazzo del Despota) e in città bassa, M. rappresentò all'epoca dei
Paleologi uno dei maggiori centri dell'arte bizantina. L'architettura
(che sotto i Paleologi fu caratterizzata da un ritorno ai modelli dei
Macedoni e dei Comneni) e la pittura murale (importante per l'affermarsi
di una nuova scuola che ha segnato l'ultimo periodo d'oro dell'arte
bizantina) sono ampiamente documentate da una serie di chiese
conventuali e dai loro splendidi cicli di affreschi. Le famose chiese di
M. sono: quella dei SS. Teodori (1290-95), la metropolitana dedicata a
S. Demetrio (1304-12), quella del convento di Brontochion (1310), quelle
dei conventi di Peribleptos (sec. XIV) e di Pantanassa (sec. XV) e la
chiesa di S. Sofia del convento di S. Salvatore (sec. XIV).
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