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L'architettura del Teatro Greco
Sotto
il profilo architettonico, il t., nella sua espressione più matura,
nacque nella Grecia antica. L'edificio teatrale di età classica (sec.
V) era costituito da tre parti fondamentali:il kôilon, l'orchéstra e
la skené. Il kôilon (lat. cavea) era la serie di
gradinate destinate ad accogliere il pubblico. Disposte a pianta
semicircolare e generalmente addossate a un pendio naturale, erano
divise dai diazomi (lat. praecinctiones) in settori orizzontali e
da scalette (klímakes) in settori radiali-verticali (kerkídes).
Nel centro dell'orchéstra, spazio circolare riservato alle
evoluzioni del coro e ricavato nella piana sottostante al pendio, si
innalzava di solito un altare. La skené, infine, era una
costruzione rettangolare, utilizzata come deposito e ridotto, separata
dal kôilon da due passaggi detti párodoi. Gli attori
recitavano sul logéion, una pedana dapprima in legno quindi in
pietra posta tra la skené e l'orchéstra e limitata ai
lati dai parasceni. Tra i numerosi t. della Grecia propriamente detta
(Atene, Pireo, Corinto, Delfi), della Sicilia (Siracusa, Segesta,
Taormina) e dell'Asia Minore (Pergamo, Priene), il più antico e il più
famoso è quello di Dioniso ad Atene, che risale al sec. VI a. C.;
quello meglio conservato è il t. di Epidauro del sec. IV a. C
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Epidàuro
Città
dell'Argolide, nel Peloponneso nord-orient., 32 km a NE di Nauplia,
presso gli attuali centri di Néa Epídauros e Palaiá Epídauros.
Fondata da un mitico eroe omonimo e già abitata in età preistorica, fu
poi occupata dai Dori di Argo ai quali rimase sottomessa finché non se
ne liberò entrando nella Lega del Peloponneso. Il periodo del suo
maggior splendore ebbe inizio nel sec. VI a. C. con l'affermazione del
culto di Asclepio e toccò il suo culmine nel sec. IV. Fece quindi parte
della Lega Achea dal 243 a. C. fino alla conquista romana nel 146 a. C.
che causò anche la distruzione del tempio di Asclepio. Il santuario
sorgeva a qualche chilometro dalla città. Comprendeva il tempio del
dio, opera dell'architetto Theodotos (380-375 a. C.), quello di Artemide,
la thólos (cella circolare con colonnato corinzio esterno),
opera di Policleto il Giovane (seconda metà del sec. IV a. C.),
tempietti, sacelli, statue, oltre a vari edifici per accogliere i
malati. Era collegato a E. da una strada anch'essa ornata di monumenti.
Il monumento più insigne di E. è il teatro, uno dei più perfetti del
mondo greco, anch'esso di Policleto il Giovane (350 a. C.), tuttora in
uso per rappresentazioni drammatiche e musicali grazie all'eccellenza
della sua acustica.
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