24 aprile  Patrasso

cliccare sulle immagini per ingrandirle

panorama

 

chiesa di S.Andrea

 

Patrasso

cittą (142.000 ab.; 155.000 ab. l'agglomerato urbano) della Grecia, capol. del nomós dell'Acaia, 180 km a WNW di Atene, sul golfo omonimo, ai piedi del m. Panachaļkón. Terza cittą del Paese, č il principale porto commerciale del Peloponneso (esportazione di vini, uva passa, olio; importazione di petrolio, macchinari, ecc.), collegato da regolari linee marittime con Brindisi, Corfł e Il Pireo. É sede di industrie tessili, alimentari, petrolchimiche, della gomma, meccaniche, cartarie e conciarie. Aeroporto. Universitą (1966). In gr., Pįtrai. § Fondata dagli Achei, fu una delle 12 cittą che seguirono le sorti dell'Acaia e della Lega Achea. In decadenza gią dal 146 a. C., dopo la battaglia di Azio (31 a. C.) divenne colonia romana per volontą di Augusto e ben presto rifiorģ. Fiorente anche in epoca bizantina, nei sec. XIII-XIV fu capitale del principato di Acaia. Conquistata dai Turchi, dopo alterne vicende, nel 1460, fu occupata dai Veneziani fra il 1687 e il 1715. Duramente provata dalla repressione della fallita rivolta del 1769, P. fu la prima cittą della Grecia, nel 1821, a bandire la rivoluzione: la sua fortezza, tuttavia, saldamente tenuta dai Turco-Albanesi, fu espugnata dai Francesi solo nel 1829. § Sull'acropoli era il tempio di Artemide Lįphria. Nell'area urbana sono resti di un tempio di Demetra e dell'odeon romano ricordato da Pausania. Numerosi i rinvenimenti di mosaici romani. Il museo locale conserva, tra l'altro, una copia dell'Atena Parthčnos di Fidia.

 

"andare a Patrasso"

Traduzione del biblico ire ad patres, raggiungere gli antenati, con avvicinamento scherzoso al nome della cittą di Patrasso]

cliccare sulle immagini per ingrandirle

    ritorna