22-23 aprile Cefalonia
cliccare sulle immagini per ingrandirle
Cefalònia Isola greca (781,49 km 2; 27.650 ab.) del Mar Ionio, situata di fronte al golfo di Patrasso; è la più estesa delle Isole Ionie e forma con Itaca, Kálamos, Kastós e altre isole minori, l'omonimo nomós (904 km2; 32.300 ab.; capol. Argostoli). Prevalentemente montuosa (massima elevazione il m. Aínos, 1628 m), l'isola ha coste molto frastagliate, in cui si aprono ampi golfi, tra cui quelli di Argostoli e Mýrtou. Malgrado la scarsità di aree coltivabili, la popolazione è prevalentemente dedita all'agricoltura (vite, olivo, cereali, frutta); altre risorse sono la pesca, l'allevamento ovino, l'artigianato (merletti, oggetti in vimini) e il turismo. In gr., Kefallenía.§ Quattro città si dividevano anticamente il dominio dell'isola, ciascuna autonoma, con proprio territorio e una propria zecca: Samos o Same (ricordata da Omero), Pronni, Crane e Pale. Gli abitanti appartenevano al gruppo dorico. Dalla metà del sec. V a. C. si unì ad Atene, poi (sec. III a. C.) alla Lega Etolica, finché, nel 189 a. C., fu sottomessa dai Romani. Mentre sono modeste le testimonianze archeologiche di età classica (tratti di cinta muraria a Crane), interessanti sono i resti delle tombe preistoriche del III-II millennio a. C. e quelle di età micenea. § Posta a capo del Ducato Jonico, sotto l'impero bizantino, C. costituì un'importante base strategica per il controllo del mare contro Slavi, Saraceni, Latini, Veneziani e Normanni. Nel 1204 si affidò ai Veneziani, pur rimanendo sotto la sovranità del principe Maio di Taranto; nel 1479 cadde in mano ai Turchi, ai quali i Veneziani la ripresero nel 1500. Nel 1797 il governo di Venezia la lasciò alla Francia in funzione antiaustriaca; passò poi (1809) sotto il governo inglese e, nel 1863, fu annessa alla Grecia. Il 1º maggio 1941 fu occupata dagli Italiani.
|
|
Battaglia di Cefalonia Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, l'isola fu teatro di aspri combattimenti (15-22 settembre 1943) fra le truppe italiane del generale Gandin che avevano rifiutato di consegnare le armi ai Tedeschi e le preponderanti forze degli ex alleati germanici. Dopo la resa italiana, 341 ufficiali e 4750 soldati furono fucilati dai Tedeschi. Dei restanti prigionieri, ca. 2000 finirono poi in mare a causa dell'affondamento della nave che li trasportava in Grecia. |
monumento ai caduti Italiani |
cliccare sulle immagini per ingrandirle