vector peterInteressato all’archietettura italiana e particolarmente affascinato da Terragni, Eisemann lo studia dal punto di vista prospettico, indicando soprattutto due opere: la Casa del Fascio e la Casa Giuliani-Frigenio. La prima è caratterizzata dalla logica dell’erosione (sottrazione del volume) che si muove dall’esterno verso l’interno. Nello seconda logica si inverte: c’è un’esplosione di piani proiettati dell’interno verso l’esterno.
La House 2 racchiude entrambe le operazioni di Terragni: sottrazione e esplosione, un’esplosione trattenuta, un’implosione. L’impianto volumetrico a base quadrata compresso in alzato, riporta alla Casa del Fascio.
L’House 3 è prima di pulsioni limite, funzionale e si risolve nell’incastro di due quadrati.
L’House 6 è trattata in maniera diversa, non più per superfici o piani, ma per volumi.
La House 10 è un’opera importante, non c’è solo sintassi ma ragionamenti più complessi a più livelli di significato. Si rapporta con il sito: non è la “spianata” ma una pendenza; c’è un percorso che attraversa il modello e quattro quadrati con le loro funzioni (zona giorno, zona notte, studio e zona per gli ospiti). Inoltre c’è un ruolo di materiali molto importanti (differenza di materiali) che prima non c’era. Il committente però decide di non realizzare il progetto e Eisemann entra in crisi ( e in analisi). D’altra parte i presupposti dell’architettura post-moderna, inclusiva, fomentava la sua crisi . La parola chiave per lui diventa il CONTESTO; prime sostanzialmente mimetico e inclusivista (post-moderno), confluisce verso una soluzione definita PALINSESTO, ed il dialogo architettura-contesto non è più mimetico. Il progetto più rappresentativo della sua riuscita è quello per l’IBA di Berlino: una “ricucitura” degli edifici preesistenti, basata sullo studio delle mappe dell’area, nelle varie epoche storiche. Intervento in un campus evidenzia il concetto di IN-BEETWEN: conficcare degli edifici tra i preesistenti. La Casa guardiola a Codige esprime la sua DISLOCAZIONE PERTINENTE, ed il suo rapporto con il vicino mare, crea un dondolio, ma OSCILLAZIONE della lettere “L” (contenuto che imprime inserimento, riferimento ma G. Balla).