Tempo è

I nuovi concetti su cui bisogna lavorare sono gli spazi per l'informazione. Lo spazio della meccanizzazione; il Movimento Moderno è proprio la risposta allo spazio della meccanizzazione capace di funzionare sulla base di rotture con i sistemi precedenti: è basato su meccanismi di montaggio e di sistemi puntiformi. I suoi protagonisti distrussero il modello del'umanesimo con un'idea di spazio basato su dei modelli simbolici. Ora, noi dobbiamo pensare ad uno spazio che abbia a che vedere con l'informazione. E' possibile lavorare con una maniera di concepire lo spazio che è del tutto differente: questo è stato già fatto e potrebbe accadere nuovamente. Nel mondo informatico non esistono dati ma soltanto informazioni basate su delle convenzioni. Nel sistema C/raster raster è una convenzione. L'informatica è informazione perchè tutto, al suo interno, è soggetto a convenzioni e non esistono dati. Tutto è in-formazione, tutto è dinamico: posso cambiare con grande facilità la forma all'interno della quale io calo i dati (modello). Il modello, appunto, è un'equazione che collega tra loro i dati: essa può essere continuamente variabile in ambiente informatico. L'informazione in ambiente informatico assomiglia molto all'acqua, massa mobile, modellata attraverso il contenitore: così vengono modellati i dati in ambiente informatico. L'equazione è la forma mentis del modello.

Il sistema cartesiano e Newtoniano. Siamo certi che sia un dato esatto; pensiamo che non esista un'idea di uno spazio assoluto governato da leggi assolute dandolo per scontato; questo non viene sfidato neppure nell'insegnamento architettonico. Noi stessi possiamo creare un'idea di spazio differente, cosa che non è in accordo con la scienza di Newton, quella che riconosce uno spazio oggettivo, analizzabile con le leggi della fisica e soprattutto misurabile. Gli architetti sono sicuri di creare degli oggetti in quello spazio. L'informatica è un mezzo rivoluzionario: tramite questa è possibile applicare queste idee anche ad un'idea di allestimento. Ci muoviamo in un mondo meccanico e oggettivo, in uno spazio informatico e soggettivo; lo spazio newtoniano si può spostare in uno spazio di soggettività.

Hemmer nel suo libro "dal mondo piatto alle ipersuperfici" dice: "Lo spazio non esiste come dato oggettivo..." ma solo come soggettivo. La maniera migliore di parlare dello spazio è quella di partire dal concetto di vettorializzazione che implica un concetto di movimento nella traslazione dei punti e delle linee, movimento il quale implica, a sua volta, un concetto di nascita dello spazio. Il tempo è la prima dimensione dello spazio. Si può parlare di spazio solo attraverso il tempo (anche secondo Einstein). Questo ragionamento, che parte dal presupposto che tempo e spazio sono analoghi, fissa nel tempo la prima dimensione dello spazio, e non la quarta come ci hanno abituato a pensare. Questa idea, infatti, spesso è inserita in concetti di architettura ed arte contemporanea, ma è del tutto erronea, è banale!ù

Il punto possiede zero dimensioni ---> ha zero tempo! ---> per Euclide il punto è ciò che non ha parti; il tempo e lo spazio si generano insieme con il Big Bang (l'esplosione del punto). Sant'Agostino afferma che il tempo è una proprietà creata da Dio e quindi prima della crazione dell'universo questo non esisteva---> ci troviamo di fronte allo stesso ragionamento che investe il concetto di buco nero. Questo è definibile come una massa infinita, di curvatura infinita, senza nè tempo, nè spazio.

Lo spazio è un intervallo percorribile. La parola intervallo, innanzitutto, è molto importante. La linea è la minima entità di spazio percorribile: essa è uno spazio ad una dimensione. Le ipotesi conoscitive relative al nostro mondo le possiamo formulare soltanto percorrendolo. Con uno spazio a due dimensioni (una superficie), che costituisca il nostro mondo possiamo poi passare ad uno spazio a tre dimensioni, questo, in particolar modo, lo pensiamo come oggettivo e correttamente governato dai principi della fisica classica. Ma ogni sistema di grado inferiore è contenuto in uno di grado superiore, che a sua volta è stato generato per traslazione (attraverso il movimento) da quello inferiore. L'elemento generatore della crisi è il fatto che in realtà il mondo non è come lo pensiamo. Secondo noi non può esserci un sistema superiore solo perchè non vi possiamo proiettare le nostre regole. Queste regole, infatti, vengono rotte dal sistema superiore dove non trovano più validità. Nel mondo a due dimensioni valgono, ad esempio, certe regole che si possono oggettivizzare, ma non c'è modo di poter fare un salto logico che implica la conoscenza di un mondo a tre dimensioni. Il tempo è proprio la maniera di conoscere lo spazio ed i sistemi di riferimento che variano da mondo a mondo, da due a tre dimensioni. Ogni sistema di riferimento ha il suo set di regole che si possono rompere solo da una dimensione superiore o comunque dall'esterno.

La proiezione. Non essendo in grado di comprendere uno spazio di dimensioni superiori, se mi trovo in uno spazio di dimensioni inferiori, per far questo, mi viene in ausilio il sistema della proiezione. Un piano si proietta su una riga o in una riga o in un punto, entrambi sistemi inferiori. Alla fine dell'Ottocento il sistema letterario in Inghilterra combinava la matematica e la fisica con la letteratura (un esempio può essere il libro Alice nello specchio). Il tempo è l'unico modo di conoscere lo spazio anche ad una dimensione superiore, con il concetto di proiezione posso intuirlo.

Lo spazio a 4 dimensioni. Non è lo spazio a tre dimensioni più il tempo. Per comprendere questa affermazione dobbiamo pensare alla traslazione di un mondo a tre dimensioni: se lo spazio a tre dimensioni è il cubo, quello a quattro dimensioni si isentifica con l'ipercubo. Hemmer stesso lo ha inteso in questo modo. Ma la nostra strada non è il ragionamento di tipo matematico. Il nostro ragionamento si deve basare su delle protesi tecnologiche. Noi abbiamo la possibilità di costruire delle protesi tecnologiche che cipossono permettere di conoscere i mondi. Di queste ce ne sono state parecchie, a partire, ad esempio, dalla costruzione del primo cannocchiale del Seicento, il quale permise notevoli rotture conoscitive. Il mondo assume un'accellerazione sempre maggiore man mano che si va avanti: queste protesi rompono i sistemi convenzionali di un mondo a tre dimensioni pensato in maniera oggettiva e newtoniana. Penetrando nell'infinitamente piccolo avvengono delle rotture convenzionali e logiche. I mondi a dimensioni superiori sono proiettati nel nostro tramite questi grandi mezzi tecnologici.

Ci troviamo ad avere dei punti fondamentali:

1] Il tempo come prima dimensione dello spazio

2] Lo spazio è percorribile

3] Il sistema di riferimento inferiore è contenuto in uno superiore

4] Ogni sistema di riferimento è valido al suo interno ed ha uno spazio ed un tempo autonomo

5] In ogni sistema di livello superiore coesistono infiniti livelli ineriori ---> in uno spazio quadridimensionale esistono infiniti mondi tridimensionali

Ma quale è il sistema di navigabilità fondamentale per un mondo a quattro dimensioni? Il salto è anche temporale e non solo spaziale. Le protesi tecnologiche consentono di avere delle percezioni di mondi diversi conpresenti l'uno nell'altro che ruotano sulla parola informazione. Le protesi proiettano la compresenza di più mondi e di più sistemi di riferimento autonomi. Ma quale è la condizione che più si avvicina a questa situazione? Il punto di arrivo, la traccia fondamentale del lavoro, quello che è tra le protesi fondamentali che abbiamo oggi è INTERNET. Questo sistema rompe costitutivamente una serie di convenzioni, di unicità, di sistemi spazio-temporali, un'idea di gerarchia. Internet è una finestra aperta su infinite modellazioni. La lente del cannocchiale ci fa vedere e conoscere cose che altrimenti non potremmo concepire.

La sperimentazione avviene in due direzioni:

a] comprensione del tema dell'informazione

b] che tipo di formalizzazione stiamo elaborando nella nostra epoca? come potrebbe conformarsi uno spazio dell'informazione?

 

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