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DEI TESTIMONI DI GEOVA

VIA DELLA BUFALOTTA 1281 00138 ROMA RM, ITALIA

EC 28 agosto 1997

 

Caro fratello Lorenzi,

Abbiano ricevuto la tua lettera del 23 agosto sulla pena capitale. Comprendiamo che questo è un argomento che ti sta molto a cuore. A maggior ragione, pertanto, bisogna saper affrontare l'argomento con il giusto atteggiamento mentale.

In primo luogo, lasciaci dire che le tue riflessioni confermano quanto dice La Torre di Guardia del 15 giugno 1997, pp.30-1, cioè che 'è comprensibile che ognuno di noi abbia le proprie idee personali basate sulla propria esperienza di vita o sulla propria situazione". Non è la prima volta che le nostre pubblicazioni spiegano la questione. Anzi, il materiale della Torre di Guardia ricalca essenzialmente parte di un manoscritto letto il sabato pomeriggio alla passata serie di assemblee di distretto del 1996 che probabilmente avevi già udito. - Vedi anche La Torre di Guardia, l° novembre 1990, p. 20.

Anche se ti sembra incoerente, nota bene che il punto fondamentale della questione per i cristiani odierni è che loro rimangono rigorosamente "neutrali nei confronti delle posizioni politiche che molti assumono sulla questione".(Giovanni 15:19; 17:14-16) Le argomentazioni relative a ciò che prescriveva la Legge mosaica non ci paiono molto pertinenti. Quella Legge ebbe valore in un determinato momento storico, e a un certo punto venne superata e messa da parte.(Ebrei 8:13) Ci pare però che non ti sia molto chiara la distinzione tra ciò che Dio permette come disposizione temporanea e ciò che Lui vuole e approva. Ad esempio, tu dici - citando Efesini 6:5; Colossesi 3:22; 1 Timoteo 6:1 – che la Bibbia non condanna mai, in nessun passo, la schiavitù, anzi, in molte lettere di Paolo viene approvata". Ma i brani citati e altri delle Scritture Greche Cristiane fanno vedere semplicemente che determinate condizioni venivano permesse, e non indicano affatto che fossero approvate. - Confronta Matteo 19:8.

Ancora, il ragionamento circa quello che 'avrebbe fatto Gesù' non ha niente a che vedere con l'argomento della pena capitale, perché né La Torre di Guardia del 15 giugno 1997 né altre nostre pubblicazioni intimano ai cristiani di fungere da boia ed eseguire sentenze capitali. La Torre di Guardia prende semplicemente in considerazione che cosa Geova permette in relazione alle "autorità superiori". - Romani 13:1-4.

Nota però che, proprio nei paragrafi iniziali, La Torre di Guardia fa riferimento a un comando dato da Dio a tutti i discendenti di Noè, in un periodo cioè in cui non c'era apparente necessità di intervenire a breve con sentenze capitali. Con le parole che si leggono in Genesi 9:5, 6, spiega La Torre di Guardia, "Geova autorizzò la pena capitale nel caso degli assassini". Si tratta perciò di un principio generale, valido per tutta l'umanità, che chiama in causa oltretutto la responsabilità personale. - Confronta Malachia 3:6.

Ovviamente, anche il "Cesare" mondano ha una propria responsabilità davanti al Creatore per come usa il potere affidatogli, e a tempo debito dovrà renderne conto.(Romani 13:1-7; 14:12) La Torre di Guardia riconosce che quella della "pena capitale" è sicuramente una questione "controversa". Il punto fondamentale della questione, tuttavia, è quello ribadito ancora una volta verso la fine della risposta: "Ma riguardo alla controversa questione se un governo di questo mondo debba esercitare il diritto di mettere a morte gli assassini, i veri cristiani rimangono scrupolosamente neutrali". Pertanto, facciamo bene a far nostro l'ammonimento dato dall'ultima frase: "A differenza del clero della cristianità, [i veri cristiani] si tengono al di fuori di qualsiasi polemica sull'argomento".

Geova, presso cui è "la fonte della vita", è indubbiamente contro - come viene chiamata oggi - "la cultura della morte". (Salmo 36.9; i Giovanni 4:8) Ma, soprattutto in questi "ultimi giorni", in cui gli esseri umani sono particolarmente "fieri" o feroci, non è semplicemente la presenza o l'assenza della pena capitale, purtroppo, a favorire o a contrastare la "cultura della morte". (2 Timoteo 3:1, 3) Questa società degradata è brutale in sé, perché "giace nel potere del malvagio". (1 Giovanni 5:19) Solo il Regno di Dio potrà eliminare una volta per tutte la "cultura della morte" eliminando una volta per tutte colui che "fu un omicida quando cominciò". - Giovanni 8:44; Isaia 9:6, 7; Daniele 2:44; Romani 16:20; Rivelazione 20:10.

Speriamo che questi pensieri ti siano utili. Per loro informazione inviamo copia di questa lettera anche agli anziani della congregazione di cui fai parte. Ti esortiamo ad avanzare sempre di pari passo con la visibile organizzazione di Geova e ti suggeriamo, se ce lo permetti, di prenderti il tempo di riflettere sull'argomento con calma, in preghiera e con la mente sgombra da pregiudizi dettati anche dal mondo in cui viviamo. (Ezechiele 1:1-28; Matteo 24:45) Ci rendiamo conto che si tratta di un argomento che ti sta molto a cuore, ragion per cui se lo desideri ti incoraggiamo a rivolgerti agli anziani della tua congregazione e a fare ulteriori ricerche. Impegnati insieme a te "nella santa opera della buona notizia di Dio", ti salutiamo fraternamente. - Romani 15:16.

Tuoi fratelli

Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova

p.c.: Al corpo degli anziani della congregazione