Il Nome di Dio
(seconda parte)


YAHWEH O GEOVA?

A proposito del nome Geova, è stato riportato precedentemente il pensiero di diversi studiosi, riporteremo ora il pensiero di studiosi a proposito del nome Yahweh.

YAHWEH-- Il tetragramma o gruppo di quattro lettere YHWH, generalmente vocalizzato “Yahweh”, è il nome di Dio come Dio d’Israele... La pronuncia di “Yahweh” si basa sulle trascrizioni greche Iàoue e Iabè, che si trovano negli antichi autori cristiani come Clemente di Alessandria e Teodoreto di Ciro26.
..Nome divino Yahweh. Questo nome, chiamato tetragrammaton, perché composto di quattro consonanti YHWH,..
27.
Yahweh (Colui che è o Colui che fa essere), rivelato solennemente a Mosè e presente nella Sacra Scrittura circa settemila volte28.
YHWH, Yahweh o Jahweh, uno dei nomi di Dio (Es. 3:15)
29
Yahweh. È il nome più impiegato dell’A.T. (6499 volte).....Questo appellativo, che dà il senso del nome ebraico, non traduce un sostantivo, ma un attributo che si presenta in ebraico sotto forma di un tetragramma: YHWH. È il nome ineffabile che gli Ebrei non avevano il diritto di pronunciare...È giusto rendere il tetragramma sacro con YaHWeh ossia Yahweh... Troviamo in questo nome, ad un tempo l’affermazione metafisica dell’Essere eternamente presente (io sono), che è all’origine ed al termine di ogni esistenza, Dio unico, incomparabile, senza limitazioni, e l’affermazione morale e spirituale della fedeltà divina... Se Elohim pone l’accento su un attributo di Dio, la potenza, Yahweh rivela maggiormente la sua essenza stessa30.
In Esodo 3:13-15 Dio rivela a Mosé il suo nome particolare, Yahweh..31.

Quali fossero le vocali originali ebraiche è stato argomento di accese discussioni, ma generalmente si ritiene che fossero a ed e, e la parola quindi deve pronunciarsi Javhé. Abbiamo la prova che nei primi secoli del cristianesimo questa era la pronuncia presso i Samaritani e altri circoli Ebrei che non condividevano gli scrupoli eccessivi nel pronunciare il nome di Dio. Una prova ulteriore si trova nell’Antico testamento, dove il nome di Dio ricorre nelle forme abbreviate Yahu e Yah (cfr. Salmo 68:4, “Il suo nome è Yah”)32.

Il risultato degli studi in proposito ha portato alla determinazione che “Yahveh” è la forma più corretta del nome di Dio, a differenza di YEHOVAH, in quanto quest’ultimo è un nome ibrido e/o inserito dai Masoreti.

L’altra dimostrazione lampante riguarda il termine YAH, che è la contrazione di YAHWEH e non di Geova, infatti il termine alleluia significa lodate Iah e non lodate Ge (contrazione di Geova). Il Salmo 68:4 (T.N.M.) afferma inequivocabilmente che “Iah è il suo nome”.

I t.d.Geova nelle loro pubblicazioni vogliono far passare per equivalenti i termini Yahweh e Geova 33 ma facendo ciò commettono un errore a motivo della diversità delle due forme. Stesso discorso lo fanno per il termine Jah, spacciandolo per abbreviazione di Geova34. Erroneamente, alleluia per i t.d.Geova significa lodate Geova 34a, mentre il suo significato è lodate Iah. Che ci sia una differenza tra i termini  Yahweh e Geova, lo ammettono anche i t.d.Geova, ma nel giustificare una loro presa di posizione hanno commesso un madornale errore. 

UN MADORNALE ERRORE

Per giustificare la scelta di Geova, i t.d.Geova scrivendo in una loro pubblicazione35 un articolo dal titolo “Yahweh” o “Geova” fecero la seguente affermazione: ...In vista di queste opinioni, perché i testimoni di Geova preferiscono usare “Geova” anziché “Yahweh”? Anzitutto, nessuno può essere certo di quale fosse la pronuncia originale, come ammettono anche quelli che preferiscono “Yahweh”. E per di più, la forma “Geova” è attuale e conosciuta, ciò che non può dirsi di “Yahweh”. “Yahweh” è ovviamente una traslitterazione, mentre “Geova” è una traduzione e i nomi biblici sono stati in genere tradotti piuttosto che traslitterati (corsivo mio).

Quest’ultima frase contiene uno dei più madornali errori che si possano compiere in quanto i nomi biblici sono stati traslitterati e non tradotti, precisamente l’esatto contrario di quanto affermato nell’articolo e da ciò si può notare la presunta competenza dei t.d.Geova a riguardo.

YAHWEH NELLA LETTERATURA DEI TESTIMONI DI GEOVA 

A riguardo di questo nome le pubblicazioni dei t.d.Geova fanno delle affermazioni faziosamente contraddittorie.

1°-- Comunque, è quasi certo che il nome di Dio fosse originalmente pronunciato “Yahweh”. The Encyclopaedia Britannica dice: “È ora generalmente ammesso che Jahwe (Yahwe) sia la vera pronuncia”. The Universal Jewish Encyclopedia dichiara: “Yahveh è la più probabile traslitterazione dell’antico nome di Dio”. Il traduttore biblico J. B. Rotherham disse: “Sembra che la vera pronuncia sia Yahwe”. The Catholic Encyclopedia dichiara : “Geova, il nome proprio di Dio nel Vecchio Testamento...Inserendo la vocali di Jabe (pronuncia samaritana) nell’originale testo consonantico greco, otteniamo la forma Jahveh (Yahweh) che è stata generalmente accettata dagli studiosi moderni come la vera pronuncia del nome divino”.36 (citazione del 1961)

2°--  Molti studiosi pensano che il nome si pronunciasse “Yahweh”...37 (citazione del 1968). 

3°-- Mentre siamo inclini a considerare la pronuncia “Yahweh” come la più corretta..37a. (citazione del 1969)

4°-- Non si sa esattamente come fosse pronunciato, anche se alcuni studiosi pensano che la forma corretta sia “Yahweh”38. (citazione del 1982)

5°-- Molti studiosi preferiscono la pronuncia “Yahweh”, ma vi è incertezza al riguardo e gli studiosi non sono concordi39. (citazione del 1985)

6°-- Alcuni studiosi hanno avanzato l’ipotesi che il nome di Dio si pronunciasse “Yahweh”, ma non possono essere sicuri40. (citazione del 1995)

7°-- Oggi la maggioranza degli studiosi sembra favorire il bisillabo “Yahweh”.40a (cit. del 1/2/1999)

Come si nota dalle citazioni su riportate si passa da un ... È quasi certo... generalmente ammesso... molti studiosi pensano... molti studiosi preferiscono... ad alcuni studiosi pensano... alcuni studiosi hanno avanzato l’ipotesi.. la maggioranza... sembra favorire..

I t.d.Geova per sminuire le evidenti documentazioni a favore di Jahweh, fanno diminuire (a loro piacimento) il numero di studiosi che accettano la forma Yahweh, ma ciò rimane solo un futile tentativo all’interno delle loro pubblicazioni che trova aderenti solo in chi non si accerta di come stanno realmente le cose.

Ovviamente non si è certi al 100% che Yahweh sia la pronuncia più corretta, ma come detto in precedenza questa pronuncia è supportata da varie documentazioni, mentre Geova è una forma sicuramente errata che la tradizione ha tramandato nel tempo. 

PERCHÈ I TESTIMONI DI GEOVA CONTINUANO AD USARE QUESTO NOME ?

I t.d.Geova affermano nelle loro pubblicazioni che:

1°-- “Mentre siamo inclini a considerare la pronuncia “Yahweh” come la più corretta, abbiamo ritenuto la forma “Jehovah” perché è conosciuta dal popolo sin dal 14° sec. Inoltre, essa preserva ugualmente, con le altre forme, le quattro lettere del tetragramma JHWH”41.

2°-- La forma Geova è stata usata per molti secoli ed è molto conosciuta 42

3°-- Tuttavia la forma “Geova” è in uso da molti secoli ed è estesamente conosciuta43.

4°-- La pronuncia “Geova” è usata da secoli ed è attestata nella letteratura italiana44.

5°-- L’esatta pronuncia del nome non è conosciuta oggi, ma il più popolare modo per renderlo è “Jehovah”45.

6°-- Comunque, il nome “Geova” è molto più conosciuto e usato46.

7°-- Nondimeno, molti preferiscono la pronuncia “Geova”. Perché?. Perché a differenza di “Yahweh”, è nota e comune47.

8°--È dunque sbagliato usare una forma come  Yahweh? No, affatto. Semplicemente è più probabile che la forma Geova sia compresa subito dal lettore in quanto è quella “naturalizzata” nella maggioranza delle lingue48.

Tutte queste affermazioni ammettono che il motivo per cui si continua all’interno dell’organizzazione dei t.d.Geova ad usare la forma Geova, deriva dalla tradizione.. Le affermazioni sembrano incredibili come provenienti da un’organizzazione che si vanta di procedere con “una luce superiore”, e che si è sempre opposta a mantenere qualcosa solo perché è popolare o tradizionale. 

Inoltre il fatto di aver naturalizzato una forma errata (parola ibrida Geova) per secoli, non modifica   l’errore e non giustifica il suo uso alla luce delle scoperte più recenti che sono rivolte verso la forma più corretta Yahweh (così come riconoscono gli stessi t.d.G.). Il tutto è semplicemente per una forma publicitaria, difronte alla quale eventuali cambiamenti (come ci si aspetterebbe da una seria organizzazione), sconvolgerebbe la mente delle molte persone sincere, le quali sono state “abbagliate” proprio da questo sedicente nome “Geova” ed ammettere di aver sbagliato significherebbe porre in dubbio la serietà di questa organizzazione. Negli ultimi anni questa organizzazione ha modificato insegnamenti e orientamenti fondamentali (generazione del 1914, separazione delle pecore e capri, servizio civile, richiesta dell’intesa a governi umani soggetti a Satana ecc.), vi è da chiedersi  se modificheranno anche questo insegnamento; la cosa è alquanto improbabile in quanto i t.d.Geova preferiscono mantenere l’unità piuttosto che la verità ... ma chissà con il tempo...

Ovviamente la pronuncia più corretta è Yahweh, anche perché il termine Yah, del quale abbiamo parlato precedentemente ed a cui fa riferimento la Bibbia (il suo nome è Yah, Salmo 68:4), è la contrazione di Yahweh e non di Geova.

A proposito di questo argomento, ho inviato una lettera privata alla Sede Centrale dei t.d.Geova di Roma49 nella quale rivolgevo le seguenti domande: 

1) Qual’è la differenza tra la pronuncia Geova e Yahweh?
2) Geova è una traduzione, mentre Yahweh è una traslitterazione?
3) I nomi nella Bibbia sono stati traslitterati o tradotti?
4) Il termine alleluia che compare nella Bibbia significa lodate YAH (YAHWEH), oppure lodate GE (GEOVA)?
5) Nella t.d.g. del 1/2/1961 pag. 95, e nella versione interlineare (greco-inglese) pag. 23 edita dalla t.d.g., è scritto quanto segue....comunque è quasi certo che il nome di Dio fosse originalmente pronunciato “Yahweh”. The Encyclopaedia Britannica dice: è ora generalmente ammesso che “Jahwe” (Yahweh) sia la vera pronuncia.. Il comitato di traduzione della Bibbia del Nuovo Mondo dichiarò: Mentre siamo inclini a considerare la pronuncia “Yahweh come la più corretta, abbiamo ritenuto la forma  “Jehovah” perché è conosciuta dal popolo sin dal 14° secolo. Inoltre essa preserva ugualmente, con le altre forme, le quattro lettere del tetragramma “JHWH”.

Non vi pare che con queste dichiarazioni alquanto esplicite si affermi che ci si attenga ad una tradizione orale nel pronunciare Geova rispetto alla pronuncia (YAHWEH), considerata più corretta? Se una traduzione (Geova), viene corretta grazie a studi più approfonditi, non sarebbe più corretto seguire la pronuncia più veritiera? In un libro di FREDERIK FYVIE BRUCE (Rotoli e pergamene.. così nacque la Bibbia) della PIEMME, pag. 114 è scritto: Quali fossero le vocali originali ebraiche è stato argomento di accese discussioni, ma generalmente si ritiene che fossero a ed e, e la parola quindi deve pronunciarsi Javhè. Abbiamo la prova che nei primi secoli del cristianesimo questa era la pronuncia presso i Samaritani ed altri circoli Ebrei che non condividevano gli scrupoli eccessivi nel pronunciare il nome di Dio. Una prova ulteriore si trova nell’Antico Testamento, dove il nome di Dio ricorre nelle forme abbreviate Yahu e Yah (Salmo 68:4, “il suo nome è Yah”).

Come mai nonostante Salmo 68:4 affermi che Yah è il suo nome (ricordando che Yah è la contrazione di Yahweh e non di Geova ), si continua ad usare un nome (Geova) ormai considerato obsoleto, frutto di tradizione errata (visto che è un nome ibrido composto dal tetragramma e da vocali inserite dai Masoreti nel 12° sec.  le quali sono state in seguito, grazie ad ulteriori scoperte nel 20° sec. sostituite da vocali rispondenti al vero)?
I cristiani devono seguire le tradizioni o attenersi a ciò che risulta essere più veritiero?
6) Sento dire spesso dai t.d.Geova che Geova è la traduzione italiana di Yahweh, è corretta questa affermazione?
7) Qual’è la pronuncia più corretta, GEOVA o YAHWEH?
8) Si può affermare che Geova sia più corretto di YAHWEH?
9) Un testimone della vostra congregazione potrebbe utilizzare il nome YAHWEH anziché GEOVA? Verrebbe disassociato per questo?
Non ho ricevuto nessuna risposta, né tantomemo una visita da parte di qualcuno (t.d.Geova) che rispondesse alle mie domande. In effetti il silenzio è stato molto eloquente... 

I t.d.Geova muovono alcune obiezioni al termine “Yahweh”, affermando nelle loro pubblicazioni50 che la parola “Geova” non rappresenta accuratamente alcuna forma del Nome usata in ebraico, dice la Prefazione della Revised Standard Version. Ma quale parola “rappresenta accuratamente” il nome divino in ebraico? Alcuni preferiscono “Yahweh”, altri “Yehwah”, altri “Jahve” e così via. Il problema è che nello scrivere l’ebraico antico si usavano solo le consonanti e anche gli esperti riconoscono che la scelta delle vocali per completare il nome divino è puramente congetturale (a pag. 250 del Dizionario Biblico di J. Mckenzie, Cittadella Editrice, Assisi 1973 si legge : “Questo nome oggi è pronunciato dagli studiosi Yahweh; ma la vera pronuncia del nome andò perduta durante il giudaismo, quando un superstizioso timore ne impediva l’enunciazione”). Si potrebbe anche chiedere a quelli che obiettano alla pronuncia “Geova” perché mai non fanno obiezione ad altri nomi come “Gesù” o “Pietro”. Perché questi critici non pretendono che si usino le originali pronunce greche di questi nomi (Iesous e Petros)? Non sembra che applichino due pesi e due misure nel rifiutare la pronuncia “Geova”?

Nondimeno, molti preferiscono la pronuncia “Geova”. Perché? Perché, a differenza di “Yahweh”, è nota e comune. Ma non  sarebbe meglio usare la forma che potrebbe avvicinarsi di più alla pronuncia originale? Non necessariamente, perché questo non è quello che di solito si fa con i nomi biblici. Come esempio principale, prendiamo il nome di Gesù. Sapreste dire come lo chiamavano nel parlare quotidiano i suoi familiari e amici mentre cresceva a Nazaret? In effetti nessun uomo lo sa con certezza, anche se forse lo chiamavano Yeshua (o forse Yehoshua). Una cosa è certa: non lo chiamavano Gesù. Comunque, quando i racconti della sua vita furono scritti in greco, gli scrittori ispirati non cercarono di preservare quell’originale pronuncia ebraica. Resero quel nome in greco Iesous. Oggi viene reso in modi diversi secondo la lingua dei lettori a cui è diretta quella data versione della Bibbia. I lettori spagnoli trovano nella loro Bibbia  Jesús (si pronuncia Hesùs).... Dovremmo smettere di usare il nome di Gesù perché la maggioranza di noi, se non addirittura tutti, non conosce in effetti la sua pronuncia originale? Finora a nessun traduttore è venuta un’idea del genere.....Osservazioni analoghe si potrebbero fare su tutti i nomi che leggiamo nella Bibbia.  Li pronunciamo nella nostra lingua e non cerchiamo di imitare la pronuncia originale. Così diciamo “Geremia”, non Yirmeyàhu... Sin qui le citazioni dei t.d.Geova.

Leggendo la T.D.Guardia del 15/7/1980 pag. 7, vi è scritto che ...Molti studiosi di ebraico dicono che “Yahweh” è più esatto. Ma Rudolph Kittel, curatore della Biblia Hebraica, inserisce le vocali nel tetragramma ebraico in modo da leggere “Yehwah”.

Il fatto che solo questo studioso preferisca la pronuncia “Yehwah”, non autorizza i t.d.Geova a dire che altri (citazione su riportata), preferiscono “Yehwah”, in quanto è un solo esempio, rispetto alla grande maggioranza che preferisce “Yahweh”. Yahweh ha comunque delle conferme dai nomi similari Iào, Jaho, Iàoue, Iabé che risalgono ai primi secoli d.C., utilizzati da Diodoro Sicolo, Ireneo, Origene, Clemente Alessandrino, Epifanio, Teodoreto e Girolamo, mentre Geova è un termine utilizzato almeno una  decina di secoli dopo.

Affermando inoltre che la vocalizzazione è puramente congetturale (citando il Diz. Biblico di J. Mckenzie), menzionano il dizionario in maniera scorretta, in quanto esso afferma inoltre che la vera pronuncia è stata perduta, ma che gli studiosi oggi pronunciano Yahweh. L’inserimento delle vocali a ed e, è stata fatta sulla scorta di ricerche nel nostro ultimo secolo.

Riguardo al nome di Gesù, di Pietro e di Geremia ecc., non bisogna dimenticare che abbiamo di essi l’esatta pronuncia, in quanto i loro nomi sono stati traslitterati nella lingua greca con le vocali e di essi abbiamo l’esatta vocalizzazione nella nostra lingua italiana. Nessuno ardirebbe affermare che Gesù vada pronunciato Gasì, Gosà, Gusò o nomi simili, nonostante abbiamo utilizzato comunque le due consonanti G ed S.  Stesso discorso vale per Pietro e Geremia e per tutti gli altri nomi biblici che a differenza del nome YHWH, hanno preservato nel tempo la giusta vocalizzazione traslitterata in lingua greca. Poco interessa a noi come gli ebrei pronunciassero il nome di Gesù di Geremia o di Pietro anche perché i dialetti erano diversi, in quanto la lingua greca, nella quale è stato scritto il N.T., ha traslitterato questi nomi e sono giunti a noi senza distorsioni. Dobbiamo dire grazie agli scrittori ispirati del N.T. per averci  dato in lingua greca la pronuncia più esatta dei nomi ebraici. Certamente capivano l’ebraico meglio di noi.


 GESÙ ED IL NOME DI DIO NEL N.T.

I t.d.Geova sono pronti ad affermare che sia Gesù che i suoi  discepoli utilizzarono il nome di Dio nella sua pronuncia originale. Infatti essi affermano che ..Una volta, mentre si trovava in una sinagoga, Gesù si alzò e lesse un brano del rotolo di Isaia. Quel brano corrisponde all’attuale Isaia 61:1, 2, dove il nome di Dio ricorre più di una volta. (Luca 4:16÷21) Si sarebbe egli rifiutato di pronunciare il nome divino che aveva sotto gli occhi, sostituendolo con “Signore” o “Dio”? Ovviamente no. Ciò avrebbe significato seguire la tradizione non scritturale dei capi religiosi ebrei. Leggiamo invece che egli “insegnava loro come una persona che ha autorità e non come i loro scribi”. Matteo 7:29. In effetti, come abbiamo già visto, Gesù insegnò dicendo ai suoi seguaci a pregare Dio dicendo: “Sia santificato il tuo nome”. Matteo 6:9 e...“Ho reso manifesto il tuo nome agli uomini che mi hai dati dal mondo...Padre santo, vigila su di loro a motivo del tuo nome che tu mi hai dato”. Giovanni 17:6, 11.... Sarebbe quindi davvero irragionevole pensare che Gesù si astenesse dall’usare il nome di Dio, specialmente quando citava brani delle scritture Ebraiche che lo contenevano... Pertanto, nel corso di un convegno degli anziani di Gerusalemme, il discepolo Giacomo osservò: “Simeone ha narrato completamente come Dio rivolse la prima volta l’attenzione alle nazioni per trarne un popolo per il suo nome. E con questo sono concordi le parole dei Profeti”. Atti 15:14, 15... L’apostolo Pietro....citò le parole del profeta Gioele “Chiunque invocherà il nome di Geova sarà salvato”. Gioele 2:32; Atti 2:21. L’apostolo Paolo non lasciò dubbi sull’importanza che aveva per lui il nome di Dio.. Nella lettera ai Romani ....incoraggia...a predicare il nome di Dio ad altri affinché questi pure potessero essere salvati. (Romani 10:13÷15)51.

Partiamo dall’atteggiamento di Gesù per notare che quando gli ebrei con la loro tradizione annullavano i comandamenti di Dio, egli li redarguiva (vedi Marco 7:8÷13) a proposito dell’offerta in contrapposizione all’onorare il padre e la madre. Stesso atteggiamento ebbe Gesù, quando mise in risalto il valore del Sabato come di un giorno in cui era lecito fare del bene, contrariamente alla tradizione farisaica (Matteo 12:10÷14, Marco 3:1÷6). In quest’ultima circostanza i farisei vogliono far morire Gesù, in altri casi Gesù rischia la lapidazione per bestemmia perché egli si fa Dio (Giovanni 10:33; 5:18). Gesù parlava sicuramente con autorità (Matteo 7:29; Marco 1:22; Luca 4:32) a differenza degli scribi e farisei, ma certamente se avesse utilizzato il nome divino nella sinagoga o altrove, avrebbe suscitato scalpore a questo riguardo e nei vangeli non vi sono esempi tali da dimostrare ciò, a differenza di altre argomentazioni su citate. Non vi sono testi nel N.T. nei quali a seguito della eventuale pronuncia del nome da parte di Gesù, si scatena clamore o indignazione da parte degli ascoltatori52. 
Alcune note a proposito di quest’argomentazione53 sono senz’altro utili al nostro studio. 

Come già affermato in precedenza, risulta chiaro che ormai all’epoca di Gesù la pronuncia del tetragramma era consentita probabilmente solo al sommo sacerdote e nel tempio. Infatti lo stesso C.D. (Corpo Direttivo dei t.d.Geova) ha ammesso che: quando Gesù era sulla terra, se ne conosceva la pronuncia, anche se forse non era estesamente usata. (Il Nome Divino.. pag. 14) Quindi, alla luce dei fatti presentati, nulla vieta di pensare che Gesù e gli Apostoli si adeguarono alla tradizione ebraica, come fecero in altre circostanze (Atti 3:1; Luca 4:16) e leggendo o citando le scritture seguivano l’usanza di pronunciare, invece del tetragramma, le parole corrispondenti a “Signore” o “Dio”. Avrebbe Gesù potuto impressionare favorevolmente gli ascoltatori ebrei (Luca 4:22), se li avesse turbati nel loro tradizionale rispetto per il Nome? Le folle gli avrebbero riconosciuto “autorità” (Matteo 7:29), se egli avesse offeso il loro senso della tradizione pronunciando il tetragramma? Ovviamente  Gesù usò empatia soprattutto perché la sua missione terrena non consisteva nel ripristino e nella propaganda del Nome, che peraltro tutti gli Ebrei rispettavano rigorosamente. Piuttosto, egli era stato mandato per “glorificare” il nome di Dio (Matteo 6:9; Giov. 12:28, 17:26; Atti 2:21). Che significa questo?

Come il CD sa bene (Il Nome Divino.. pag. 4, 28÷30), “uno studio della parola ‘nome’ nell’A.T. rivela il profondo significato che essa ha in ebraico. Il nome non è una semplice etichetta, ma rappresenta la vera personalità di colui al quale appartiene” ( The Illustrated Bible Dictionary, vol 1, pag. 72), (cfr. 1° Samuele 25:25). Inoltre, i t.d.Geova dovrebbero sapere che “conoscere il nome di Dio significa più che avere una semplice cognizione del termine (2° Cronache 6:33). Vuol dire in realtà conoscere la Persona, i suoi obiettivi, le sue attività e qualità, come sono rivelati nella sua Parola” (Ausiliario...pag. 887 sub voce “Nome”).

Che dire del N.T.? Il CD ammette: “La parola greca tradotta ‘conoscere’ ha un significato molto più profondo della parola italiana ‘conoscere’ (...) significa ‘venire a conoscenza, imparare a conoscere, comprendere’. In Giovanni 17:3 indica una relazione basata sulla fiducia. (...) Quindi conoscere Geova Dio significa avere un’intelligente amicizia con lui. Poiché ci vuole conoscere dal cuore, non semplice conoscenza mentale, per conoscere Dio il cristiano dovrà essere in armonia o in sintonia con Dio e con le sue vie” (t.d. guardia 1/5/1977 pag. 274 e segg.).

Quindi l’espressione “conoscere il nome di Dio” ha un significato più profondo della semplice conoscenza del tetragramma. Essa significa conoscere la reale personalità di Dio ed implica l’ubbidienza alle norme sancite da quell’Iddio. “Per i discepoli, apprendere il nome di Dio aveva relazione con l’imparare a conoscere personalmente l’amore di Dio” (Il Nome Divino.. pag. 30).

D’altronde, ripetiamo, non era giustificato pretendere di far conoscere il letterale nome divino agli Ebrei, poiché questi lo conoscevano bene benché non lo pronunciassero perché impediti dalla tradizione. Quindi, è semplicemente irragionevole pretendere di giungere a conclusioni dogmatiche sulle modalità d’uso del Nome al tempo di Gesù e delle prime comunità cristiane, come fa il CD (affermando nella t.d. guardia del 15/7/1980 che Gesù ed i suoi discepoli usavano liberamente il nome di Dio).

Lo stesso Paolo, nel discorso all’Areòpago (Atti 17:22÷34), dimostra che si può dare un’eccellente testimonianza del cristianesimo senza dover necessariamente includervi la menzione del Nome. In quella circostanza, Paolo non ritenne necessario usare il tetragramma per fare una netta distinzione tra il vero Dio ed i falsi dei, se lo scopo primario dei primi cristiani fosse stato quello di diffondere il tetragramma, quale occasione migliore avrebbe avuto Paolo per farlo? Eppure, egli tacque sull’argomento, aveva un messaggio più importante e vitale da trasmettere che non il Nome, peraltro già noto nell’antichità come si è visto.

La ricerca delle prove documentali (papiro Fuad 266 e frammenti di Nahal Hever), per affermare la presenza del tetragramma nella versione LXX al tempo di Gesù, è un falso problema. Il vero problema è dimostrare, come si è cercato di fare in queste note, che Gesù ed i primi cristiani, pur in presenza del tetragramma nel testo biblico sia in ebraico che in greco, non lo pronunciarono ma lo sostituirono leggendo come se lì fosse scritto Adonai o Elohim.

Sin qui le conclusioni tratte dal libro citato nella nota 53.
L’Apostolo Paolo parlando agli ateniesi sull’Areòpago del dio a loro sconosciuto al quale era stato dedicato un altare (Atti 17:23), afferma di annunciare loro la storia di questo Dio, come del creatore di tutto e di tutti, ma non parla loro del Nome del Dio dell’universo, pur trovandosi difronte ad un’occasione particolare.

  QUALE NOME L'APOSTOLO PAOLO DOVEVA FAR 
CONOSCERE NELLA SUA MISSIONE DI TESTIMONE?

Per rispondere a questa domanda bisogna ricordare l’esperienza della chiamata di Paolo così come è descritta in Atti 9.

1) Il Signore Gesù appare a Paolo (Saulo) sulla via di Damasco Atti 9:3÷5.
2) Il Signore Gesù gli dice di entrare in città (a Damasco) Atti 9:6.
3) Il Signore in visione dice ad un suo discepolo (Anania) di cercare Paolo (Saulo) Atti 9:11.
4) Il Signore gli dice (ad Anania), “Va, perché egli (Paolo) è uno strumento che ho scelto per portare il mio  nome davanti ai popoli, ai re, e ai figli d’Israele; perché io gli mostrerò quanto debba soffrire per il mio nome” Atti 9:15 (sottolineatura mia).
5) Anania.. dice a Paolo .. “fratello Saulo, il Signore, quel Gesù che ti è apparso sulla strada per la quale venivi, mi ha mandato”...Atti 9:17.

Da questo episodio si evince chiaramente che Paolo deve portare il nome di Gesù ai popoli ect.; ovviamente il nome di Gesù ha un significato particolare in quanto in esso è contenuto il piano di Dio per la salvezza, infatti esso significa YHWH salva e quello che conta è ciò che Gesù rappresenta per l’umanità in quanto Salvatore e Signore.

TESTIMONI  DI GESÙ 

Nel N.T. il popolo di Dio è chiamato ad essere testimone di Gesù.
“Mi sarete testimoni in Gerusalemme e in tutta la Giudea e Samaria e fino all’estremità della terra” Atti 1:8.
Il termine testimoni, traduce il greco “martures” da cui martiri, termine che ricorre nel N.T. come in Apocalisse 17:6 in cui si parla dei martiri (testimoni) di Gesù, in 1° Pietro 5:1 in cui l’apostolo si definisce testimone delle sofferenze del Cristo, in Atti 2:32 dove Pietro si definisce con gli altri testimone della risurrezione di Gesù ed altri testi similari come Atti 3:15, 5:32, ecc.
Vi sono inoltre diversi riferimenti alla testimonianza di Gesù come Apocalisse 1:9, 12:17, ecc.

Ovviamente non vi è conflittualità tra il Nome di Dio e quello di Gesù, in quanto Gesù con la sua vita ha testimoniato del Padre facendoci conoscere la sua persona in una maniera particolare (Ebrei 1:1÷3, Giovanni 14:6÷10).

Grazie al Nome di Gesù (ovviamente riferito alla sua missione), noi abbiamo la salvezza ...in nessun altro è la salvezza, perché non v’è sotto il cielo alcun altro Nome che sia stato dato agli uomini, per il quale abbiamo ad essere salvati.. Atti 4:12.

Sono diversi nel N.T. i riferimenti al Nome di Gesù.. Matteo 10:22, 18:20, 24:9, Atti 5:40-41, 9:15, 19:17, Filippesi 2:10-1, Apocalisse 2:13, 3:8 ect.

La salvezza non dipende dal credere nel Nome, ma nell’accettare il sacrificio di Cristo (Atti 16:30÷32, 2:37-38). Inoltre entrerà nel regno dei cieli chi fa la volontà del Padre.. (Matteo 7:21) ed egli accetta chiunque lo teme ed opera giustamente..(Atti 10:34).

Chiaramente il piano della salvezza è stato reso possibile grazie all’amore del Padre manifestato nell’opera di Gesù.. (Giovanni 3:16).

IL NOME DI DIO NEL N.T.

I t.d.Geova affermano a proposito del nome, che “la chiesa primitiva apostata si adoperò per eliminarlo completamente dai manoscritti in greco di entrambe la parti che compongono la Bibbia..”54

A questo proposito riportiamo le parole di uno studioso55 che afferma: ... noi possediamo oggi un’ingente quantità di manoscritti riguardanti il NUOVO TESTAMENTO: più di 4500! L’abbondanza e l’antichità di tali documenti ha reso possibile a biblisti di indiscusso valore il recupero del Sacro Testo nella sua autenticità e integrità originali. Questi biblisti hanno potuto seguire le vicende del NUOVO TESTAMENTO fino a pochi anni dopo la morte del quarto evangelista. Il testo del N.T. così ricuperato è proprio quello uscito dalla penna degli scrittori ispirati. È conosciuto come il testo critico. Orbene, nel testo critico non appare mai la parola Geova. In un articolo dal titolo Qual’è il nome del Signore pubblicato dalla Chiesa di Dio Universale nel 1980, si legge: .. Molti non si rendono conto del fatto che un certo numero di capitoli dell’Antico Testamento furono scritti in aramaico, anziché in ebraico ed è noto che l’aramaico non era la lingua parlata da Mosè. In aramaico furono scritti i seguenti brani: da Daniele 2:4 a 7:28 ed Esdra 4:8 fino a 6:18 e 7:12÷26. In questi brani non c’è una singola traccia della forma YHWH né di nessun altro nome ebraico di Dio, ma troviamo invece la forma aramaica dunque una traduzione, lah

Analogamente, non troviamo nessun nome ebraico nel Nuovo Testamento soltanto parole greche come Theos (Dio) e Kyrios (Signore). Quest’ultimo nome greco, Kyrios, viene anche usato nelle citazioni dell’Antico Testamento per tradurre il testo ebraico dove appare la forma YHWH. In Matteo, per esempio, troviamo ben sette esempi di ciò: Matteo 3:3 cita Isaia 40:3; Matteo 4:7 cita Deuteronomio 6:16; Matteo 21:9 cita il Salmo 118:26; Matteo 21:42 cita il Salmo 118:22-23; Matteo 22:37 cita Deuteronomio 6:5; Matteo 23:39 cita il Salmo 118:26. Notate che cinque di queste sette citazioni furono fatte dallo stesso Gesù Cristo. È significativo che coloro che scrissero il Nuovo Testamento in greco non usarono mai i nomi ebraici di Dio, ma sempre e senza eccezioni la relativa traduzione!

 ALTERAZIONI DISONESTE DEL NUOVO TESTAMENTO?

L’articolista proseguendo afferma: Si ha la sensazione che alcuni preferirebbero abbandonare Dio piuttosto che rinunciare alla loro falsa teoria sui “nomi sacri ebraici”. Costoro, nelle loro speculazioni intellettuali, sostengono che il testo del Nuovo Testamento è stato “alterato da copisti disonesti” al fine di eliminare i nomi ebraici. Nella prefazione alla loro traduzione del Nuovo Testamento, redatta da una setta che usa il nome Geova, si trova un’affermazione tanto categorica quanto infondata, intesa a spiegare la non esistenza nei testi greci dei nomi ebraici: “Le prove indicano, pertanto che il testo originale delle Scritture cristiane in greco è stato alterato” (pag. 18, nostra traduzione dell’inglese).

Se questa teoria fosse vera, però, tutte queste “alterazioni” avrebbero richiesto una delle più accurate e complete opere di revisione di tutta la storia. E niente lascia supporre che avvenne!
In realtà, in nessun manoscritto greco del Nuovo Testamento si riscontra un solo esempio dell’uso della forma ebraica “originale” di YHWH che gli autori del Nuovo Testamento, secondo questa teoria erronea, avrebbero usato nel testo originale.
Soltanto una persona dotata di veri e propri poteri soprannaturali avrebbe potuto raccogliere da ogni angolo del bacino mediterraneo ogni singolo manoscritto greco (circa 5000) ed “alterarli” togliendo, meticolosamente, la parola YHWH, e sostituendola con il vocabolo greco Kyrios, considerato inaccettabile dai sostenitori di questa dottrina.

È significativo che l’apostolo Paolo parlava l’ebraico (Atti 21:40), ma non nutriva l’erronea idea che soltanto i nomi ebraici di Dio fossero consentiti. Nelle sue lettere, infatti, egli fa uso di termini greci come ad esempio Kyrios (Signore, 1° Corinzi 1:31)

Quando Gesù si rivolgeva a qualcuno in greco (e vivendo in Galilea Egli parlava questa lingua), usava la forma greca del proprio nome. Egli ispirò i suoi seguaci ad usare la stessa forma del Nuovo Testamento. Non disse mai che YHWH e neanche l’ebraico Yehoshua è il solo nome mediante il quale saremo salvati. L’apostolo Pietro usò invece il greco Iesous in Atti 4:10÷12; affermò che chiunque si appellerà al nome di Kurios (egli non usò l’articolo determinativo) sarà salvato! Perché allora, in base a quest’esempio, non dovremmo usare la forme italiane di “Gesù” e “Signore”?....Ciascuno dei nomi e titoli divini denota un attributo particolare del carattere della famiglia di Dio. Va ricordato che la Bibbia non pone nessuna particolare enfasi su una data pronuncia! Ciò che importa è la nostra comprensione del significato dei nomi e dei titoli divini, affinché noi possiamo crescere spiritualmente, acquisendo le caratteristiche divine (2° Pietro 1:5) e diventando sempre più simili al nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. Sin qui l’articolista della rivista su citata.

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE  

Lo studioso già citato N. TORNESE,56 per riassumere afferma: “.. i Giudei incontrando le quattro lettere (JHWH), leggevano Adonai. Le vocali di Adonai erano a o a. Volendo i Masoreti vocalizzare il gruppo Jhwh, invece di assegnare i suoni vocalici originali (non li conoscevano N.d.R.), assegnarono quelli di Adonai (a o a). La prima a essendo semivocale, suonava come una e . Da questo miscuglio venne fuori il suono Jehovah ossia Geova. La vocalizzazione errata e la relativa pronuncia pure errata sono durate per più di un millennio. Ma a cominciare dal secolo scorso alcuni biblisti si sono accorti dell’errore e lo hanno corretto. Come? Perché? Essi hanno costatato che il Nome divino si trova trascritto o traslitterato in greco (consonanti e vocali) in un modo che non suona affatto Jehovah (Geova). 

In Clemente Alessandrino, p.e. vissuto tra la metà del secondo secolo e la prima metà del terzo, la trascrizione del sacro tetragramma è Jaouè. Epifanio morto nel 403 d.C. e Teodoreto, morto nel 438, hanno Jabè o Jauè o Jao. Questi due dicono di riferire la pronuncia tradizionale presso i Samaritani. Dunque, hanno concluso giustamente i suddetti biblisti, i Giudei prima dei Masoreti pronunciavano il sacro tetragramma Jaouè o Jabè che trascritto in italiano diviene Jahve (o Jahvè)”. Bisogna comunque ribadire che l’assoluta  certezza sul nome Jahweh non l’abbiamo, a differenza di Geova la cui pronuncia è stata riconosciuta certamente errata in quanto utilizzata intorno al XII° sec. della nostra era.

Si ricordi inoltre che il termine Jahweh, come espresso in precedenza, si avvicina moltissimo ai termini utilizzati agli autori dei primi secoli della nostra era. Va affermato anche che diversi nomi biblici hanno in sé la contrazione del nome divino Yah, come per esempio Isaia, Ezechia, Sedechia, Geremia, Giosia, Elia, Malachia, Zaccaria, Sofonia, ect. Ribadiamo ancora che il termine alleluia significa lodate Yah e non lodate Ge (contrazione di Geova).

ERRORI NELLE CITAZIONI SU GEOVA 

I t.d.Geova, nel loro argomentare a favore del termine Geova hanno commesso diversi errori e sono caduti in contraddizioni evidenti. Di seguito, riportiamo alcuni esempi.

Nel libro “Ricchezza”57 si afferma : ... Il significato dei suoi nomi, ossia dei suoi titoli, è altamente significativo. Il nome Iddio significa Il Potente, il Creatore di tutte le cose. Il nome Geova contiene il significato del suo proposito verso le sue creature. Il nome Onnipotente Iddio significa che la sua potenza è infinita. Il nome Altissimo significa ch’Egli è l’Essere supremo, al di sopra di tutti. Il nome Padre significa ch’Egli è il Datore della vita... Stesso concetto viene condiviso quando nella versione interlineare del 196958, citando Girolamo che scrive da Roma nella sua 25 ª lettera a Marcella  nell’anno 384 A.D., parla dei 10 nomi di Dio e dice: “Il nono (nome di Dio) è un tetragramma che essi considerano.. che è non pronunciabile, è scritto con queste quattro lettere: Iod, He, Vav, He.....”Anche qui si parla di nomi (10) di Dio.. ed esprimono un concetto diverso da quello attuale. In effetti nella nuova edizione dell’interlineare pubblicata nel 1985, questa citazione è stata eliminata. Come visto in precedenza, Dio a seconda delle circostanze storiche e dei suoi propositi, si è fatto conoscere sotto diversi aspetti, specie nell’Antico Testamento. Nel N.Testamento, Dio si fa conoscere in una maniera singolare, per mezzo di suo Figlio Gesù.

Nella traduzione del Nuovo Mondo, con la convinzione di dover ripristinare il nome divino a qualunque costo i T. D. Geova, hanno commesso dei macroscopici errori:

1) nella T.N.Mondo pubblicata in italiano nel 1967, hanno scambiato la parola “esso sarà” di Levitico 23:21 con YHWH (Geova)59
2) Nella T.N.Mondo hanno inserito in alcuni testi il nome Geova, laddove in ebraico non vi è il tetragramma, bensì Elohim (per cui la traduzione corretta è Dio); I testi in questione sono: Salmo 10:4; 14:1, 2; 53:1, 2, 4, 5. Stesso discorso vale per 1° Pietro 1:25 dove l’apostolo cita Isaia 40:8 e nel testo ebraico vi è Elohim (Dio); in questo caso la T.N.Mondo nel testo di Pietro traduce Geova (in maniera errata), mentre il testo di Isaia che viene riportato nelle note, ha il termine Dio anche nella T.N.M.
3) In Atti 7:59, la T.N.M. traduce correttamente il termine Kyrios con Signore (Gesù), mentre al vers. 60, lo stesso termine Kyrios lo traduce Geova.

IN QUALE MANIERA DOVREMMO CHIAMARE DIO?

Giunti a questo punto credo sia utile cercare di rispondere a questa domanda, in quanto l’argomento trattato sino ad ora  necessita di un ulteriore arricchimento.

In Ebrei 1:1÷3 vien detto che Dio anticamente ha parlato ai padri per mezzo dei profeti, mentre in questi ultimi giorni ha parlato a noi mediante suo Figlio. Attraverso le parabole, come quella del figlio prodigo e la preghiera sacerdotale di Giovanni 17, Gesù ci fa conoscere Dio sotto un volto nuovo o quasi, come quello di un Padre amoroso e come quello di un Padre straordinario. Nel N.T., particolarmente il vangelo di Giovanni e Matteo, vi sono centinaia di riferimenti a Dio come Padre, che è la figura preminente che risalta nella vita di Gesù. Già nell’A.T. si preannunciava questa nuova visione di Dio. Il profeta Geremia al cap. 3:19 afferma “Tu mi chiamerai Padre mio e non cesserai di seguirmi” ed al cap. 31:9 dice che “Son diventato un Padre per Israele”.

Gesù a più riprese si rivolgeva a Dio chiamandolo Padre (Giovanni 6:8,9, 11:41, 14:12,16, 20:17 ect.). Giovanni 5:18 afferma che Gesù chiamava Dio suo Padre in virtù della relazione particolare che Egli aveva con lui. Nella preghiera del Padre nostro, Gesù esordiva proprio con queste parole “Padre nostro..” ed in virtù di questo esempio sublime di Gesù, anche noi possiamo rivolgerci a Dio chiamandolo Padre nostro, ricordando che Paolo lo chiama Abba Padre (Romani 8:15, Galati 4:6,) termine più intimo che equivale al nostro vezzeggiativo “papà”.

Questo concetto, indubbiamente, non esclude il fatto che Dio nelle Scritture ebraiche si rivela con nomi come Yahweh, Yah, Yahweh degli eserciti, Dio degli eserciti, come abbiamo visto nelle prime pagine di questo studio. Fondamentale è sapere di avere un Padre d’amore (1° Giovanni 4:8) nel quale porre la nostra  piena fiducia, in attesa di quel giorno in cui “Il Re dirà a quelli alla sua destra venite, voi, i benedetti del Padre mio; ereditate il regno che v’è stato preparato sin dalla fondazione del mondo” (Matteo 25:34) e ciò sarà il risultato non di disquisizioni teologiche sul nome di Dio, ma frutto della nostra risposta all’invito amorevole di Dio di fare la sua volontà, mostrata attraverso l’amore nei confronti confronti del nostro prossimo... (Matteo 7:21; 25:41-46).

FLORO  DOMENICO


Note:

26 - Enciclopedia della Bibbia op. cit. vol. 6° pag. 1270, 1271.

27 - Enciclopedia della Bibbia op. cit. vol. 4° pag. 212.

28 - Enciclopedia della Bibbia op. cit. vol. 2° pag. 908.

29 - Nuovo Dizionario Biblico di R. Paché (1981) pag. 438.

30 - Nuovo Dizionario Biblico op. cit. pag. 233.

31 - Dizionario Biblico di G. Miegge op. cit. pag. 174.

32 - Rotoli e Pergamene.. op. cit. pag. 114.

33 - Vedi t.d.g. 1/9/1983 pag. 4; t.d.g. 1/6/1984 pag. 6, 9; Il Nome Divino.. op. cit. pag. 5, 28; t.d.g. 15/7/1980 pag. 11; t.d.g. 15/7/1980 pag. 8.

34 -  Vedi t.d.g. 1/6/1984 pag. 4,13; Il Nome Divino pag. 12; Potete vivere su di una terra paradisiaca pag. 42. The Kingdom Interlinear Translation of the Greek Scriptures pag. 11, pubblic. dai t.d.g. nel 1969.

34a - Vedi t.d.g. 15/7/1980 pag. 7

35 -  Vedi Svegliatevi 8/11/1973 pag. 28÷30.

36 -  Vedi t.d.g. 1/2/1961 pag. 95.

37 -  Vedi La Verità che conduce alla vita eterna op. cit. pag. 18.

37a - The Kingdom Interlinear Translation of the Greek Scriptures pag. 23 , pubblic. dai t.d.g. nel 1969, pag. 12 ediz. 1985.

38 -  Vedi Potete vivere su di una terra paradisiaca op. cit. pag. 43.

39 -  Vedi Ragioniamo facendo uso delle scritture op. cit. pag. 158.

40 -  Vedi La Conoscenza che conduce alla vita eterna, pag. 24, pubblic. dai t.d.g. nel 1995.

40a - Vedi t.d.g. 1/2/1999 pag. 30.

41 -  Vedi t.d.g. 1/2/1961; The Kingdom Interlinear of the Greek Scriptures op. cit. pag. 23 (1969), pag. 12 (ediz. 1985).

42 -  Vedi La verità che conduce alla vita eterna op. cit. pag. 18.

43 -  Vedi Potete vivere per sempre op. cit. pag. 43.

44 -  Vedi La conoscenza che conduce alla vita eterna op. cit. pag. 24.

45 -  Vedi The Kingdom Interlinear Trnslation  op. cit. pag. 11 (ediz. del 1969).

46 -  Vedi t.d.g. 15/7/1980 pag. 7.

47 -  Vedi Il Nome  Divino che durerà.. op. cit. pag. 9.

48 -  Vedi Il Nome Divino.. op. cit. pag. 11.

49 -  Lettera privata del sottoscritto datata 18 Marzo 1998.

50 -  Si veda t.d.g. 15/7/1980 pag. 12; Il Nome Divino... op. cit. pag. 9, 10.

51 - Si veda Il Nome Divino op. cit. pag. 15, 16.

52 - Vi sono alcuni testi nel vangelo di Giovanni in cui l’utilizzo dell’espressione Io sono, secondo studi approfonditi è l’equivalente del nome divino. Però i t.d.Geova non hanno mai utilizzato questi testi per dimostrare la loro tesi secondo la quale Gesù avrebbe utilizzato il nome divino anche perché questi  testi mostrerebbero la piena divinità di Gesù, insegnamento non condiviso dai t.d.Geova.

53 - Si veda il libro  di A. Aveta “I testimoni di Geova un’ideologia che logora” pag. 109÷110, ediz. Dehoniane Roma.54 - Vedi Il Nome Divino.. pag. 25.

55 - Nicola Tornese nel suo opuscolo Geova, chi era costui? Napoli 1980 pag. 7.

56 - Vedi ..Geova, chi era costui....op. cit. pag. 22 e  seg.

57 - Pubblicato dai t.d.Geova nel 1936 (in italiano) pag. 134.

58 - Vedi The Kingdom Interlinear Translation... pag. 15.

59 - Vedi il testo citato e la nota che si trova nella t.d.guardia del 1/2/1980 pag. 31.