Un'usanza pagana?
Matrimonio e confetti
Per la serie: TdG e divieti farisaici


Ecco una lettera incompleta (manca la seconda pagina) dove la Società risponde ad un sorvegliante di circoscrizione facendo notare come l'usanza dei confetti fosse ritenuta pagana e sconsigliabile per i veri cristiani. Si citavano versetti e principi scritturali per "consigliare" la giusta condotta. In quel periodo si sarebbe stati come minimo ripresi dagli "anziani" - come persone poco mature - se si fossero usati i confetti, nonostante i "consigli" della Società. Un TdG nominato non sarebbe stato considerato esemplare, avrebbe fatto inciampare altri, e quindi sarebbe stato rimosso dagli incarichi. 

Al mio matrimonio, avvenuto nel 1980 - come ai matrimoni di tutti i TdG in quel tempo - non si potevano quindi usare i confetti. Nelle bomboniere si mettevano caramelle e cioccolatini, con un effetto ridicolo, grottesco e farisaico: per aggirare la proibizione, infatti, si cambiava la sostanza (il contenuto) lasciando però inalterata la forma. Nel Ministero del Regno del luglio 1967 si osservava che l'uso dei confetti in occasione dei matrimoni doveva essere evitato perché si trattava di una pratica pagana e contraria agli insegnamenti della Parola di Dio (p.3).


Il Ministero del Regno, 7/1967, p.3

Anche l'uso della fede nuziale sarebbe di origine pagana. In una Domanda dai lettori pubblicata nella Torre di Guardia del 1/1/1973, si diceva a questo proposito:


... Anche se in realtà i pagani usarono per primi le fedi nuziali, le escluderebbe questo per i cristiani? Non necessariamente. Molti odierni capi di vestiario e aspetti della vita ebbero origine nei paesi pagani. L'attuale divisione del tempo in ore, minuti e secondi si basa su un antico sistema babilonese. Tuttavia, non c'è nulla di male se il cristiano fa uso di queste divisioni del tempo, poiché il far questo non comporta l'osservanza di false pratiche religiose. 

... la domanda non è tanto se le fedi nuziali fossero per prima usate dai pagani ma se fossero in origine usate nell'osservanza di false pratiche religiose e conservino ancora tale significato religioso. Com'è stato mostrato, l'evidenza storica non permette nessuna specifica conclusione al riguardo.

... Naturalmente, la fede nuziale non è affatto una cosa richiesta dal cristiano. Un cristiano potrebbe decidere di non portare la fede nuziale, per coscienza, gusto personale, costo, usanze locali, o per qualche altra ragione. Tuttavia un altro cristiano potrebbe decidere di indicare la sua condizione di coniugato per mezzo di una fede nuziale. Quindi, in ultima analisi si tratta di una decisione personale, da prendere in armonia con le vedute coscienziose di ognuno.

In  questo caso quindi, pur riconoscendo che l'anello nuziale veniva usato dai pagani e potrebbe avere avuto un'origine pagana, si lascia decidere ai singoli se portarlo o meno.

Un'altra usanza invece tassativamente vietata è il lancio del riso agli sposi. Personalmente credo che tale consuetudine sarebbe da abbandonare solo per il fatto che si spreca del cibo mentre molti muoiono di fame... Ma le motivazioni dei TdG, anche in questo caso, sono di natura "religiosa": 

«...Siccome questo è di origine pagana e, in realtà, un'invocazione magica, l'osservanza di un rito con la speranza di risultati benefici, dovrebbe essere evitato dai cristiani» - La Torre di Guardia del 15/8/1961, p. 511.

Il ragionamento che motiva questi comportamenti è che avendo avuto tali usanze un'origine pagana non sia lecito praticarle, anche se oggi se ne è del tutto dimenticato il significato iniziale e nessuno ha in mente qualche ancestrale "rito della fertilità" quando lancia il riso agli sposi o regala dei confetti. 

In certi casi, come si è visto con l'anello nuziale, la Watch Tower non si dimostra però così intransigente. Ecco un altro esempio: nella Svegliatevi! dell'8/6/02, a pag. 24, parlando del "Luau hawaiano" - un'antica tradizione pagana -, nella nota in calce viene detto (il grassetto è mio): «Anche se in origine il Luau potrebbe aver avuto qualche legame con la falsa religione, oggi il termine indica semplicemente un banchetto hawaiano. Pertanto molti cristiani possono decidere in coscienza di parteciparvi». Ma allora perché non seguire lo stesso ragionamento per quanto riguarda i confetti e il lancio del riso agli sposi?

Sempre a proposito dei questa usanza hawaiana, nel numero di Svegliatevi! dell'8 aprile 2003, pag. 30, un lettore ha scritto:

«Ho letto con interesse l'articolo "Facciamo un luau hawaiano" ... Parecchi anni fa assistei a un luau alle Hawaii ed ebbi l'impressione che avesse un marcato significato religioso e spiritico. Anche se oggi i luau non riguardano aspetti religiosi o spiritici, sono forse diversi da altre celebrazioni che pur avendo origini pagane sono state adottate dalle culture moderne come semplici riunioni familiari? L.F., Stati Uniti».

Il lettore pone un'interessante domanda: i TdG evitano usanze come il compleanno, i brindisi, gli auguri, il capodanno, varie festività, ... e questo perché tali usanze avrebbero avuto origini pagane. In questo caso il lettore osserva che anche il luau hawaiano avrebbe tali origini e, secondo la sua impressione, manterrebbe ancora oggi "un marcato significato religioso e spiritico". Coerentemente i TdG dovrebbero evitare di partecipare a tale usanza, anche se avesse perso del tutto il suo significato originale, come avviene con tante altre consuetudini che sono state "adottate dalle culture moderne".

Come ha risposto la Società a questa domanda?

«Come si osserva nella nota in calce a pagina 24, anche se in origine il luau potrebbe aver avuto qualche legame con la falsa religione, oggi il termine indica semplicemente un banchetto hawaiano. Potrebbe essere o non essere appropriato che un cristiano partecipi a uno specifico raduno definito "luau". Come in ogni altro aspetto della vita, i cristiani dovrebbero prendere decisioni che permettano loro di avere una coscienza pura dinanzi a Geova Dio».

Quando la Società decide che un determinato comportamento rientra nelle questioni di coscienza, questo equivale praticamente a consentire tale condotta. Se un TdG partecipasse quindi ad un luau non dovrebbe rendere conto alla congregazione per la sua decisione (= non subirebbe provvedimenti disciplinari).

Dov'è la differenza tra questo comportamento rimesso alla coscienza individuale e tantissime altre "usanze pagane", che però rimangono tassativamente proibite, benché abbiano oggi perso ogni collegamento con il loro significato originale e con il paganesimo? La posizione della Società Torre di Guardia - che consente e proibisce a suo piacimento - dimostra di essere anche in questi casi piuttosto incoerente e contraddittoria.

Per altre "usanze pagane" evitate dai TdG, si veda
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