Il “caso Bulgaria”
Tutto ebbe inizio
quando lorganizzazione dei testimoni di Geova citò il
governo bulgaro davanti alla Commissione Europea per i diritti
umani, accusandolo di persecuzione nei suoi confronti, in quanto
il governo rifiutava di concedere il riconoscimento legale alla
Watch Tower. I funzionari governativi bulgari risposero che le
loro azioni erano giustificate dal fatto che, fra le altre cose,
le direttive cui i testimoni di Geova sono tenuti ad attenersi
costituiscono un «pericolo per la salute pubblica», poiché i
loro insegnamenti «non mostrano rispetto per la vita umana, in
quanto devono rifiutare le trasfusioni di sangue anche quando il
loro rifiuto dovesse voler dire la morte» (qui il testo
in formato jpg).
Ecco il testo del
comunicato stampa del Segretariato presso la Commissione Europea
per i Diritti Umani, n. 28626/95[1]
(sottolineatura mia):
«Il 3 luglio 1997, la commissione
Europea per i Diritti Umani (Consiglio dEuropa) ha
tenuto unudienza riguardante lammissibilità
della richiesta presentata dallAssociazione Cristiana
dei Testimoni di Geova contro il Governo Bulgaro.
omissis
Per quanto riguarda i presunti
coinvolgimenti di bambini lassociazione ricorrente
asserisce che i bambini non possono divenire membri dellassociazione
ma solo partecipare, con i loro genitori, alle attività
religiose della comunità. Per quanto riguarda il
rifiuto delle trasfusioni di sangue, la ricorrente
associazione chiarisce che non vi sono sanzioni religiose nei
confronti dei testimoni di Geova che accettano una
trasfusione e che, quindi, il fatto che la dottrina religiosa
dei testimoni di Geova sia contraria alle trasfusioni di
sangue non può essere considerata come una minaccia per la
"salute pubblica",
omissis
Comunque, il Governo ritiene che le
dottrine religiose dei testimoni di Geova contengano idee e
canoni che sono contrari alla Costituzione e che siano
pericolosi per la salute pubblica, la sicurezza nazionale ed
i diritti e la libertà di altri.
Il Governo ritiene che i figli
partecipano alle attività religiose dellassociazione
senza il consenso dei loro genitori, che gli insegnanti che
fanno parte di questassociazione predichino la loro
dottrina nelle scuole fra i minori, e che i testimoni di
Geova insegnano il disprezzo per le istituzioni democratiche
ed i simboli nazionali, mentre richiedono ai loro adepti di
disobbedire alle leggi quando queste sono contrarie alla
"legge divina", cioè che i testimoni di Geova
rifiutano di portare le armi e di lavorare nei servizi
pubblici, e che essi cercano di stabilire una società
teocratica. Il Governo inoltre ritiene che la dottrina dei
testimoni di Geova manchi di rispetto per la vita umana perché
essa esige il rifiuto delle trasfusioni di sangue anche
quando questo può essere causa di morte».
La testimonianza
della Torre di Guardia fu sfacciatamente menzognera, poiché da
sempre è vigente tra di loro la punizione dei violatori: «chi
accetta una trasfusione di sangue
devessere
stroncato da essa [la congregazione cristiana] mediante la
disassociazione» (La Torre di Guardia del 15 luglio
1961, pagg. 447, 448).
Apparentemente la Commissione per i Diritti Umani si rese conto
dellattuale disposizione organizzativa del geovismo che
prevede la punizione per chi accetta del sangue, in quanto i
testimoni di Geova accettarono di modificare questo loro
atteggiamento in cambio della prosecuzione della trattativa. Fu
quindi annunciato il raggiunto accordo durante la sessione del 2-13
marzo 1998 della Commissione Europea per i Diritti Umani (Consiglio
dEuropa) che si riunì presso lEdificio per i Diritti
Umani di Strasburgo.
Il comunicato stampa ufficiale della commissione (il n. 148)
annunciò la risoluzione del contenzioso fra lassociazione
Cristiana dei testimoni di Geova e la Bulgaria
procedimento n. 28626/95 affermando che il governo bulgaro
aveva consentito ad alcune concessioni mentre lorganizzazione
dei Testimoni, «si impegnava ad effettuare una
modifica sulla sua posizione relativa alle trasfusioni di sangue
includendo una norma nel suo statuto con la quale lasciare ai
suoi membri e ai loro figli la libera scelta in materia di
trasfusioni, senza alcun controllo o sanzione da parte dellassociazione».
Communiqué issued by the Secretary
to the European Commission of Human Rights
INFORMATION NOTE No. 148
on the 276th Session of the
European Commission of Human Rights
(Strasbourg, Monday 2 March - Friday 13 March 1998)
__________
The 276th Session of the European Commission of Human Rights (Council
of Europe) was held at the Human Rights Building in Strasbourg from
2 to 13 March 1998. At the close of the session the Secretary gave
the following information on matters dealt with in the Commission:
The Commission dealt with 715 applications under Article 25 of the
Convention and also examined one application under Article 24 of the
Convention. Among the applications examined by the Commission were
the following: ...
...II. Reports adopted
(i) Reports adopted under Article 28 para. 2 of the Convention (friendly
settlement)
(a) One Report was adopted by the plenary Commission under Article
28 para. 2 of the Convention, concluding that a friendly settlement
had been secured:
- KHRISTIANSKO SDRUZHENIE "SVIDETELI NA IEHOVA" (CHRISTIAN
ASSOCIATION JEHOVAH'S WITNESSES) v. Bulgaria (Application No.
28626/95)
The case concerned the refusal to re-register the applicant
association pursuant to a 1994 law, and the alleged suppression of
its activities and those of its members. In settlement, the
Government agreed to introduce legislation as soon as possible to
provide for civilian service for conscientious objectors, as an
alternative to military service, and to register the applicant
association as a religion. The applicant undertook with regard to
its stance on blood transfusions to draft a statement for inclusion
in its statute providing that members should have free choice
in the matter for themselves and their children, without
any control or sanction on the part of the association. [il
grassetto è aggiunto]
[qui
il testo in formato jpg]
|
Era prevedibile che un accordo del genere suscitasse un intenso
interesse in tutto il mondo geovista, ecco quindi che
cominciarono a fioccare domande alla sede centrale dellorganizzazione,
la quale fu costretta, il 27 aprile 1998, a rispondere
ufficialmente con un comunicato stampa. Ne riportiamo un brano
significativo:
«La Bulgaria ha riconosciuto come
religione lassociazione cristiana dei testimoni di
Geova. La Bulgaria ha pure acconsentito ad emanare
immediatamente un decreto che consentirà il servizio civile
per tutti coloro la cui coscienza non consente di svolgere il
servizio militare. Laccordo inoltre include il
riconoscimento che ogni individuo ha la libertà di scegliere
quale tipo di trattamento medico ricevere. In seguito a
questo accordo amichevole, i Testimoni hanno acconsentito a
ritirare la loro denuncia nei confronti del Governo bulgaro.
I testimoni di Geova sono lieti che, mediante uno scambio
cordiale sia stato possibile stipulare questaccordo
amichevole stipulato tra lAssociazione Cristiana dei
testimoni di Geova ed il Governo bulgaro. I termini dellaccordo
non prevedono alcuna modifica nella dottrina dei testimoni di
Geova. Piuttosto, l'accordo riflette un migliorata
comprensione da entrambe le parti».
Il comunicato
stampa dei Testimoni omette perfino di menzionare la parola
"sangue", riferendo solo di un vago "riconoscimento"
della libertà di scegliere il "trattamento medico", e
quindi continua dichiarando che "I termini dellaccordo
non prevedono alcuna modifica nella dottrina dei testimoni di
Geova" lasciando così al lettore limpressione
che i rappresentanti dei testimoni di Geova non abbiano fatta
alcuna concessione su questo argomento.
Quando i portavoce dei testimoni di Geova parlano di "libera
scelta" in relazione alle trasfusioni di sangue, servizio
militare, celebrazione del Natale, o alcun altra attività
proibita, mentre parlano incrociano le dita, in quanto mentre
dicono una cosa ne intendono una del tutto differente dalla
comprensione normale dei loro ascoltatori non Testimoni. Essi
realmente vogliono dire che i testimoni di Geova possono
scegliere di fare determinate azioni e accettare le conseguenze
di un processo davanti ad un comitato giudiziario con conseguente
disassociazione. Sarebbe come se un ladro puntasse la pistola
sulla testa di una persona e gli dicesse: "Sei libero di
scegliere se darmi il tuo portafogli, ma se non lo fai, premo il
grilletto". Comunque, laccordo tra la Commissione
Europea va oltre lespressione "libera scelta".
Esso aggiunge anche, "senza alcun controllo o sanzione da
parte dellassociazione". Ciò vuol dire che i capi del
geovismo hanno accettato di smettere di portare i violatori
davanti al comitato giudiziario e di non disassociare i
testimoni di Geova che accettano sangue.
Considera la Società Torre di Guardia questaccordo come
"strategia di guerra teocratica" (dove è consentito
mentire al nemico)? Oppure, la Società crede di poter impedire a
questa notizia di oltrepassare i confini della Bulgaria e di
diffondersi nel resto del mondo? Come stanno in realtà le cose?
La migliore risposta non può che venire dalle parole ufficiali
dellorganizzazione che, con una lettera del 27 agosto 1998,
siglata ECB:ECQ, dalla sede centrale di Brooklyn ha così
risposto ad un Testimone che le aveva scritto (siamo in possesso
della copia delloriginale, dalla quale omettiamo il nome
del destinatario per ovvii motivi di riservatezza):
«Caro amico, siamo lieti di rispondere
alla tua lettera che abbiamo ricevuto il 6 agosto 1998. Ci
chiedi informazioni sulle credenze dei testimoni di Geova
relativamente alle trasfusioni di sangue ed anche se vi sono
stati cambiamenti nella nostra posizione sulle trasfusioni di
sangue dopo laccordo amichevole stipulato tra i
testimoni di Geova ed il governo della Bulgaria...
Comunque tu fai una domanda sulla recente decisione in
Bulgaria sui testimoni di Geova. Il governo della Bulgaria ha
acconsentito a conferire lo status di religione allAssociazione
Cristiana dei testimoni di Geova in Bulgaria. Ciò è stato
possibile perché il 9 marzo 1998 la Commissione Europea per
i Diritti Umani ha accettato i termini di un accordo
amichevole tra il governo ed i fratelli in Bulgaria. Fra le
clausole accettate vi è quella della promessa della Bulgaria
di incorporare nella sua legislazione la possibilità di
svolgere il servizio civile in alternativa a quello militare.
Laccordo inoltre include il riconoscimento che ogni
individuo ha la libertà di scegliere quale tipo di
trattamento medico ricevere.
Significa questo accordo che i testimoni di Geova hanno
cambiato la loro posizione in relazione ai trattamenti medici?
No. Lespressione che devessere incorporata nello
statuto dellAssociazione Cristiana dei testimoni di
Geova in Bulgaria descrive la maniera in cui i testimoni di
Geova hanno tradizionalmente trattato queste materie. È
importante comprendere che i testimoni di Geova credono che
tutte le persone hanno la libertà di determinare quale
scelta fare, non soltanto riguardo al trattamento medico ma
anche in tutte le altre scelte della vita, inclusa la
religione. Ogni individuo è responsabile delle sue scelte
nella vita e delle conseguenze di tali scelte. In quanto
associazione religiosa noi spieghiamo quali sono i requisiti
biblici, come quello di astenersi dal sangue, ma spetta a
ciascuno individualmente, poi, attenervisi o meno... Prima che
una persona divenga un testimone di Geova, gli vengono
chiaramente spiegate le esigenze della Bibbia. Naturalmente,
se qualcuno che è un membro battezzato dei testimoni di
Geova deliberatamente intraprende una condotta che viene meno
a tali esigenze, vengono fatti sforzi benevoli per aiutare
chi sbaglia a riprendersi spiritualmente. Se si rifiuta tale
assistenza e rifiuta di attenersi alle norme bibliche,
incluse quelle riguardanti lerrato uso del sangue,
questo può a volte condurre allazione scritturale
della disassociazione. 1 Corinti 5. 11-13.
Ripetiamo ancora una volta che i testimoni di Geova credono
che tutti hanno la libertà di determinare quale scelta fare,e
laccordo amichevole con il governo bulgaro prende
semplicemente atto di questa libertà di scelta. Alcuni hanno
frainteso i termini di questo accordo, ed hanno cercato di
mal rappresentarlo come si fosse trattato di un cambiamento
nella tradizionale maniera dei testimoni di Geova di
considerare la questione».
Ritengo che
qualsiasi commento a queste parole sia superfluo: Ci troviamo
ancora una volta dinanzi alla più eclatante dimostrazione delluso
della "strategia della guerra teocratica" verso un
governo che non perseguita i Testimoni, e verso situazioni che
non riguardano minimamente atteggiamenti ostili nei confronti
della libertà di adorazione, ma soltanto dei tentativi
legittimi di un governo, di tutelare la salute e la libertà
dei propri cittadini.
Sergio
Pollina
Il
comunicato stampa completo in inglese
rilasciato dal
Segretariato presso la Commissione Europea per i Diritti
Umani.
Il comunicato stampa
della Watch Tower in cui si
annuncia il raggiungimento dell'accordo con il governo
bulgaro.
Lettera privata della Watch Tower
in cui si dichiara che in realtà
in Bulgaria non è cambiato nulla.
Ciò
che è accaduto in Bulgaria è un tipico esempio di "strategia
teocratica", insegnamento secondo il quale è lecito
nascondere i fatti, non dire tutta la verità, sviare chi cerca
di danneggiare gli interessi dell'Organizzazione (si veda qui; link esterno). Un
episodio analogo si è verificato nell'estate del 1993. In quel
periodo era ancora in vigore per i Testimoni la proibizione di
svolgere il servizio civile che è stata revocata dalla Società
solo nel 1998. Cito dal libro Movimenti religiosi alternativi,
effetti dell'adesione e motivi dell'abbandono (Sergio Pollina
- Achille Aveta, Libreria Editrice Vaticana, 1998), alle pp.78,79:
Come è noto, in seguito al
dissolvimento dell'impero sovietico, in tutti i paesi dell'area
e comunista vi è stata, letteralmente, un'invasione di
movimenti religiosi alternativi, che hanno trovato, dopo
settant'anni di « ateismo » ufficiale, un campo fertile per
la loro propaganda e il loro proselitismo. Fra i tanti,
naturalmente, la Società Torre di Guardia che, in ossequio
alla sua ormai consolidata dottrina della « strategia
teocratica », non ha esitato a ricorrere ad un contorcimento
della verità, pur di ottenere il riconoscimento giuridico
nella Repubblica Ceca. Riassumiamo i fatti risalenti all'estate
del 1993.
Con una lettera[2]
il responsabile del
ministero della Cultura della Repubblica Ceca aveva sollevato
alcune obiezioni relative alla richiesta della « Società
Religiosa di testimoni di Geova » di ottenere la
registrazione ufficiale presso il Governo di Praga. Le
obiezioni riguardavano tre punti in particolare, e cioè se
è vero che i Testimoni di Geova sono tenuti all'obbligo di
non sottoporre, qualora necessario, i loro figli minori alle
trasfusioni di sangue; se è vero che ai Testimoni di Geova
è proibito di svolgere il servizio militare; se è vero che
ai Testimoni di Geova è proibito svolgere anche il servizio
civile alternativo.
A tutte e tre queste importanti
questioni, dalle quali dipendeva il riconoscimento giuridico
o meno dell'Organizzazione, i signori Eduard Sobicka e Ondrej Kadisa, risposero negativamente, usando come formula per
tutti i quesiti l'espressione: «La risposta è: NO, la
Società non lo insegna». In altre parole negarono che:
l'Organizzazione proibisca
agli adepti di ricevere per se stessi o per i loro
figli sangue in qualsiasi forma, pena la scomunica [disassociazione]
dal gruppo;
il rifiuto del servizio
militare sia imposto dall'Organizzazione, mentre si
tratterebbe di una libera scelta;
ai Testimoni sia proibito di
svolgere il servizio civile sostitutivo perché la
Bibbia non dice nulla sull'argomento.
Chiunque conosca i Testimoni di
Geova sa benissimo che le cose stanno esattamente al
contrario e la letteratura che lo dimostra è così copiosa
che non è possibile citarne anche solo una piccola parte.
Quest'episodio, pertanto, si aggiunge a tutti gli altri, a
dimostrazione dell'assunto che, quando questa Organizzazione
ritiene di doversi travisare allo scopo di ottener vantaggi
per se stessa, non esita a farlo, anche ricorrendo alla
menzogna o a false informazioni, come nel caso appena
illustrato.
[1] The Bulgarian Files
In questo sito (in lingua inglese) si può scaricare
l''intera documentazione, fra cui la riproduzione in formato jpg
del comunicato stampa del Segretariato presso la Commissione Europea
per i Diritti Umani, n. 28626/95. Qui
un altro sito (inglese) che tratta lo stesso argomento.
Se volete entrare nel sito della Commissione Europea, cliccate su questo link: ECHR's
Case Law search engine e, una volta aperta la pagina, inserite i
seguenti dati: - Application Number: 00028626/95 - attivate solo
le
caselle Reports, Admissibility Decisions ed English (disattivate
Judgements),
cliccate sul pulsante Search e compariranno in basso i links che cercate.
[2]
Si tratta di una lettera
in lingua inglese, datata 30 luglio 1993 e indirizzata al Ministero della Cultura in persona del dott. P.
Zeman da parte del «Comitato Preliminare della Società Religiosa di testimoni di Geova»
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