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IL SIGNORE DEGLI ANELLI



"...Un Anello per domarli, un Anello per trovarli, un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli..."

Accontentare i milioni di tolkeniani integralisti sarà un’impresa ardua. Eppure Peter “Lord of the rings” Jackson, come è stato ormai ribattezzato, alle avventure azzardate sembra avvezzo: solo con una buona dose di coraggio un regista avrebbe potuto immaginare di trasporre uno dei libri più fantasiosi e amati da vasta schiere di fedelissimi, in piatta celluloide. Come se non bastasse, Jackson ha deciso di girare i tre episodi della trilogia contemporaneamente, impresa in cui nessun regista si sia mai cimentato, mettendo a dura prova i nervi e la sua forma psicofisica. Il risultato, tuttavia, sembra dargli ragione. Con un budget astronomico (300 milioni di dollari, un record) Jackson ha trasformato la Nuova Zelanda nella mitica Terra di Mezzo, popolandola di hobbit, nani, elfi, maghi e troll, rispettando la diversità culturale e linguistica tracciata da Tolkien, e riuscendo nella difficile impresa di risultare credibile. “La Compagnia dell’Anello”, il primo episodio da cui si dipana la trilogia, ci introduce nella Contea di Hobbiville dove vive Frodo Baggins, giovane “fin troppo entusiasta e curioso per essere un hobbit”. Frodo diventa il Possessore del mitico Anello Assoluto di millenaria discendenza, creato da Sauron, l’oscuro signore di Mordor, per regnare incontrastato sui popoli della Terra di Mezzo. L’anello è potentissimo, ma ha dentro di sé una forza oscura, capace di ammaliare e sedurre, e vuole ritornare nelle mani del suo oscuro creatore. Consigliato da Gandalf, potente mago Istari, Frodo decide di distruggere l’anello, gettandolo tra le fiamme del Monte Fato. Per riuscire nell’impresa avrà a disposizione una compagnia eterogenea: i suoi amici hobbit Sam, Merry e Pippin, il saggio Gandalf, i coraggiosi Aragorn e Boromir, l’abile elfo Legolas, e la forza del nano Gimli. Intorno alla Compagnia si agitano le oscure forza del male come i Ringwraiths, neri cavalieri né vivi né morti, dannati a vivere nella zona crepuscolare di Sauron, che cercano di sottrarre l’Anello alla Compagnia.

Nella fame favolistica che ha caratterizzato questo inizio d’anno, “Il signore degli Anelli” sembra destinato a diventare l’antagonista di Harry Potter, sia sul fronte cinematografico che su quello del merchandising: un grande battage pubblicitario e il lancio di mille gadget, pupazzi, spade, giochi da tavola sta accompagnando l’uscita del film. Nella lotta a colpi di super poteri il mago bambino cede il passo all’hobbit dai lunghi piedi pelosi: nel testa a testa delle sale americane ormai pochi miliardi di dollari li separano, e il Signore degli Anelli, dopo quattro settimane al primo posto della vetta, non sembra terminare la sua ascesa. Merito di un grande cast, di una sceneggiatura che rende giustizia all’originale, e di un team che ha saputo ricreare quelle atmosfere rarefatte, oniriche ma iperrealistiche delle avventure tolkieniane.


da www.film.it


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