Ticinn Reel
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Ticinn Reel - Country & Celtic Memories 

Nel panorama italiano della musica celtica i pavesi Ticinn Reel occupano una posizione del tutto particolare. A fronte infatti di una maggioranza di band il cui repertorio tende in genere alla riproposizione di materiale sonoro proveniente dall’Irlanda, inframmezzato con brani tradizionali originari delle regioni del nord Italia, i Ticinn Reel hanno deciso di seguire una via, in un certo senso, a più ampio respiro. Nel loro repertorio troveremo di certo le jig e i reel delle tradizioni irlandese e scozzese, ma affiancati da un buon numero di spunti che rimandano direttamente al country e al bluegrass, da frammenti di musica medievale e della tradizione nord-italiana. Qualcuno ha coniato per un simile approccio musicale il termine “country-celtic”, che riteniamo tutto sommato abbastanza felice e indicativo delle caratteristiche peculiari di questa musica.

I Ticinn Reel sono composti da Luca Fraschini (banjo, chitarra a custica e voce), Simone Fraschini (chitarra elettrica ed acustica, voce), Giuseppe Coronelli (violino), Barbara Bono (voce), Roberto Zetta (chitarra basso), Fulvio Maldifassi (pianoforte e tastiere) e Giorgio Maraschi (batteria e percussioni).

È recentissima la pubblicazione del primo album dei Ticinn Reel, Country & Celtic Memories, che già nel titolo mostra chiaramente le intenzioni artistiche del gruppo. Si tratta di un album interessante per l’impostazione progettuale e gradevole sin dal primo ascolto, caratterizzato da una continua altalena tra i due versanti dell’Atlantico, con il country ed il bluegrass che si alternano piacevolmente a jig e reel e a brani (“Ti Ci Inn”) ispirati alla propria terra di origine. Il rischio di un’operazione di questo genere è di non tenere saldamente insieme le varie tessere del mosaico musicale proposto, ma va dato atto a questi musicisti di riuscire brillantemente a superare questo pericolo, segno di abilità artistica e di certezza d’intenti. Di tutto ciò abbiamo parlato con uno dei membri fondatori dei Ticinn Reel, Luca Fraschini, proprio all’indomani della partecipazione del gruppo al Capodanno Celtico “Samonios” in Musica di Milano.

Luca, la storia dei Ticinn Reel…

“La nostra band nasce poco più di due anni fa da un’idea mia e di mio fratello Simone, da sempre appassionati di questo genere di musica. Abbiamo formato il gruppo quando abbiamo conosciuto il violinista, Giuseppe Coronelli, musicista molto preparato anche da un punto di vista classico. Ciò ci ha indubbiamente aiutati, perché fino ad allora l’approccio – mio e di mio fratello – a questa musica era stato molto spontaneo e legato alla tradizione. Più in generale, fino alla nascita dei Ticinn Reel non riuscivamo a trovare i musicisti adatti, che condividessero fino in fondo le nostre idee musicali: li abbiamo trovati tutti nell’area pavese, ad eccezione della nostra cantante, Barbara Bono, che è di Como. Abbiamo così iniziato a fare concerti e a dilatare progressivamente il nostro repertorio. Dal mio punto di vista questo Country & Celtic Memories è, in questo senso, più un punto di partenza che un punto di arrivo, anche se concretizza uno sforzo che dura ormai da più di due anni.”

E il nome della band?

“Mi sono un bel po’ arrovellato nel cercare un nome che potesse esprimere nel contempo la nostra pulsione musicale verso la musica celtica e le radici comuni di tanti popoli che gravitano intorno a quest’area. Così il termine reel, coniato nella Scozia del 1300, indica il primo ballo popolare “celtico” della storia. Ticinn si ricollega invece al nostro territorio; è un nome gaelico inizialmente,  dialettale oggi, ed identifica il fiume Ticino. È un termine molto antico, e prima veniva sillabato “Ti Ci Inn”, proprio come una delle canzoni presenti sul nostro album, e significava “terra che scorre”. Si adatta molto bene al Ticino, un fiume che si spande molto e abbraccia vaste regioni del nostro territorio. E va ricordato inoltre che il Ticino ha rappresentato da sempre una ottima via di comunicazione tra le regioni padane e il centro dell’Europa.”

Andiamo al titolo di questo vostro album: rispecchia fedelmente il vostro repertorio, un oscillare tra l’America del country e la musica della tradizione irlandese e scozzese. In questo senso è una scelta abbastanza particolare, atipica nel panorama della Celtic music italiana…

“È una scelta abbastanza convinta. Per noi non si tratta di due rette parallele, mai destinate ad incontrarsi. Io credo invece che sia un bene allargare la ricerca delle radici celtiche della musica a livello internazionale. Questa ricostruzione ci ha portato a riconoscere due filoni principali della musica celtica: il filone originale, europeo, che può anche contribuire a spiegare l’origine di termini come “country”, oggi associato alla musica americana ma che in realtà nasce nella Scozia del 1375 con la codificazione della “Scottish country dancing”; ed un secondo filone che si è poi sviluppato verso l’America, il Canada e varie altre parti d’Europa. In quest’ottica anche alcuni frammenti della musica delle nostre regioni risentono di influenze della musica celtica, già evidenziabili nella musica medievale. Alla luce di tutto ciò, e per tornare alla sua domanda, noi riteniamo sia più giusto allargare, espandere, piuttosto che restringere, il proprio orizzonte musicale: d’altro canto un confronto musicale Italia-Irlanda sul terreno della musica celtica sarebbe improponibile e perso in partenza, per cui riteniamo che la nostra proposta sia più interessante se riusciamo a cogliere le radici celtiche presenti anche nella musica di altre regioni, compresa la nostra.”

Tra l’altro, Luca, mi pare che siate in buona compagnia su questa strada: penso all’ultimo CD dei Chieftains, ai dischi dell’americano – ma di origine irlandese – Tim O’Brien…

“Questa è una idea che coltiviamo già da un paio d’anni, e certo ci ha fatto piacere vedere che artisti di calibro internazionale si muovono nella stessa direzione: cercare i collegamenti tra queste radici comuni e dare un significato unitario a questa operazione di ricerca.”

Progetti futuri? Dopo questo CD di esordio cosa vi aspetta?

“Continuare a lavorare con le prospettive di cui le ho detto, intensificando se possibile la produzione e la composizione di brani originali. Accanto a tutto ciò, cercheremo di insistere con la ricerca filologica di brani e frammenti musicali riconducibili alla radice celtica: lo scopo è di offrire ai nostri ascoltatori la sensazione di una matrice comune, pur nella diversità di luoghi e periodi storici.”

Cosa ci dice dei due pezzi tratti da Country & Celtic Memories che i lettori di Keltika troveranno sul CD-sampler di questo mese?

“In “Fisher’s Hornpipe” si può ascoltare la dimensione della musica celtica legata al ballo, allo stare insieme, alla festa, alla commemorazione di particolari festività. Tra l’altro in questo tipo di musica ci sono anche le radici della futura musica country americana: si avverte nettamente lo stesso tipo di approccio stilistico e musicale. “Music Of Spey” rappresenta invece la parte più meditativa della musica celtica, il suo aspetto più solitario e intimista, spesso legato ai temi della natura e della meditazione.”

I Ticinn Reel possono essere contattati all’indirizzo di posta elettronica ticinn-reel@libero.it

 

                                                                                              Intervista di Alfredo De Pietra

Ticinn Reel – Sorgenti

Da una jig irlandese al country americano, passando per il Ticino…

La band pavese conferma le positive impressioni dell’album d’esordio con il recentissimo Sorgenti, un viaggio verso le proprie radici, ma con l’occhio rivolto all’Irlanda e all’America

Intervista di Alfredo De Pietra

Avevamo incontrato i Ticinn Reel poco più di un anno fa, in occasione dell’uscita del loro CD di esordio, Country & Celtic Memories, album che poneva il gruppo pavese, nel variegato panorama della musica celtica italiana, in una posizione del tutto particolare, con un’atteggiamento musicale bascullante fra tre “poli” ben identificabili: la tradizione nord-italiana, le danze di ispirazione scoto-irlandese e – elemento peculiare della band – il country e il bluegrass americani.

Il secondo disco dei Ticinn Reel, prodotto e distribuito questa volta da Ethnoworld (www.ethnoworldmusic.com) e intitolato Sorgenti, non fa che confermare le buone impressioni suscitate dall’ascolto del primo album: il gruppo sembra avere acquistato consapevolezza e fiducia nei propri mezzi, la sonorità complessiva è piacevolmente equilibrata e il repertorio continua a oscillare con gusto fra i tre punti focali di cui si diceva in precedenza.

Le composizioni originali (ben otto sulle quindici track che compongono Sorgenti) mostrano il momento di felice ispirazione dei fratelli Luca e Simone Fraschini, con alcuni momenti in lingua italiana (“Medhelanon”, “Piccola Città”, “Ticinum Papia”) che rimandano al Guccini degli esordi, e i rimanenti sette brani traditional sono azzeccate versioni di tune famosissime come “The Raggle-Taggle Gypsy”, “Cotton-Eyed Joe” e “Star Of The Conty Down”, eseguite senza timori reverenziali e anzi con una piacevole aria scanzonata, indice di una sicurezza interpretativa ormai serenamente raggiunta.

Squadra che vince non si tocca, e quindi ritroviamo anche in Sorgenti la stessa formazione di Country & Celtic Memories: Luca Fraschini (banjo, armonica, mandola e voce), Simone Fraschini (chitarra acustica, voce), Giuseppe Coronelli (violino), Barbara Bono (voce), Roberto Zetta (chitarra basso), Fulvio Maldifassi (e tastiere) e Giorgio Maraschi (batteria, bodhrán e percussioni).

Abbiamo fatto il punto sulla situazione odierna dei Ticinn Reel con Luca e Simone Fraschini.

La copertina di Sorgenti: il fiume è sempre presente, come del resto nel vostro CD precedente....solo un “link” al vostro nome?

Luca: “Il fiume Ticino non è per noi solo una bella immagine da cartolina, è un pò la nostra linfa e per alcuni di noi un luogo importante della propria infanzia. Scorre al di fuori di noi, come elemento fisico presente e fondamentale nel nostro territorio e per la nostra città Pavia, l’antica Ticinum. E scorre dentro di noi, come la sua presenza e movimento continuo, di un fiume appunto. Per noi è una fonte di ispirazione.

Sorgenti: il motivo di questo titolo?

Luca: “Sorgenti delle acque, ma anche sorgenti delle tradizioni e della musica. È un pò ritrovare le nostre radici attraverso il percorso del nostro fiume, che scorre fino alla nostra città dal cuore dell’Europa e ci fa sentire parte di una cultura antica dalle radici comuni.

È il vostro secondo disco, a detta dei più sempre “il più difficile”: superato l'entusiasmo delle prime registrazioni, c’è da ri-iniziare un discorso....o continuarlo su altre basi?

Simone: “Ritengo che questo secondo disco sia ancora all'insegna dell’entusiasmo, e si colloca in una importante fase per il nostro gruppo, di “passi avanti” con la volontà di concentrarci anche maggiormente su musiche di nostra composizione.

Dal vostro punto di vista, cosa è cambiato in Sorgenti rispetto a Country & Celtic Memories?

Luca: “Lo spirito è lo stesso. Quello che contraddistingue Sorgenti è la proposta molto più “personale”, forse più coraggiosa ma anche rischiosa, visto che la metà dei brani sono di nostra composizione e la restante parte è costituita da traditional di varia estrazione celtica proposti con nostri arrangiamenti. Quello che era in embrione in Country & Celtic Memories, in Sorgenti è stato sviluppato ulteriormente e pone le basi per prossime incisioni, sempre più orientate verso musiche originali.

E cosa è cambiato nella vostra musica in generale?

Luca: “È aumentata la ricerca musicale, anche filologica, oltre che strumentale. Cerchiamo di sviluppare una proposta che, sulla base di radici comuni di stampo celtico rintracciabili nella musica tradizionale europea e ad essa correlata (ad esempio un certo country traditional americano ma anche alcune tradizioni di cantastorie medioevali), consenta di proporre le immagini del nostro territorio, della nostra cultura e tradizione. Forse è un progetto ambizioso, anche se noi comunque ci crediamo.

Dal punto di vista dei brani traditionali, sembra di intravvedere un vostro avvicinamento al repertorio “americano” degli ultimi Chieftains...

Luca: “Non può che farci piacere un simile accostamento. Del resto già nel primo CD, Country & Celtic Memories, questa impostazione traspare anche dal titolo stesso. Ci fa piacere che ciò venga notato anche in questo secondo CD.

Qualcosa infine sui due brani che vanno sul sampler....

Simone: “Sono entrambi brani di stampo “romantico”, da intendersi nel senso culturale e propulsivo che questo termine ha in se. Ci sembrano adatti alle atmosfere di “Keltika” dove musica è pensiero e viceversa. “Land”, brano musicale di nostra composizione, ha la sua ispirazione nell’immagine della “nostra terra” e della sua musicalità. È un inno a tutti coloro che amano i luoghi delle loro origini. “Whole Heap Of  Little Horses” è una tradizionale ninna nanna che ha un andamento molto dolce e ricco di sentimenti forti, legati all’infanzia e all’amore dei genitori verso i figli.

I Ticinn Reel sono raggiungibili all’indirizzo email Ticinn-Reel@libero.it

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