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The Electrics - Reel, Folk’n’Rock’n’Roll
“Vero, autentico, Folk’n’rock’n’roll”, è la traduzione italiana del titolo dell’ultimo CD degli Electrics, titolo che gioca però con le sonorità proprie della lingua inglese: il titolo originale è infatti Reel, Folk’n’Rock’n’Roll, e quindi il termine reel può riferirsi sia alla tipica danza irlandese che alla pronuncia di “real”, ovvero – appunto – “autentico”. Devono essere dei gran mattacchioni, questi Electrics, a giudicare anche da questi particolari. La copertina del disco, poi, è tutta un programma: un nerboruto scozzese in gonnellino e canottiera impegnato in una faticosa prova atletica delle Highland game. Ancora, i singoli musicisti non sono citati in modo completo nelle note di copertina: si parla genericamente di Paul, Sammy, Tim e così via: indubbiamente siamo molto lontani, anche in questi dettagli, dallo stereotipo del consueto album di musica celtica, abbastanza serioso… Già, perché The Electrics non sono la solita band di musica tradizionale, anzi nel panorama della musica scozzese (gli elementi della band sono infatti scozzesi) occupano un posto del tutto particolare, per certi versi riconducibile ai Pogues di diversi anni fa. Per gli appasionati delle etichette potremmo quindi parlare – per stessa ammissione degli Electrics – di…celtic-punk-blues-country-folk-rock (!!!): proprio così, agli Electrics piace mescolare con gusto e irriverenza tutti questi generi musicali, e il risultato di cotanto ardire è sinceramente gustosissimo, almeno a giudicare dai brani del loro ultimo album. La band è sulla scena ormai da una decina d’anni, ma il nucleo degli Electrics – il bassista/vocalist/compositore Sammy Horner, il batterista Davie McArthur e il chitarrista Paul Baird – affonda le sue radici in un’amicizia che risale ad oltre quindici anni fa: Baird e Horner suonavano in un gruppo e “si divertivano” anche a comporre brani di ispirazione “celtic”. Quando questa prima, acerba esperienza artistica ebbe fine, ai due si unirono Davie McArthur alle percussioni e Allan Hewitt alle tastiere e ai sax: questa fu la formazione degli Electrics che durò stabilmente per ben sei anni. In questo periodo la band iniziò a guadagnarsi una solida reputazione nel circuito live inglese, europeo ed americano, grazie anche alla pubblicazione di tre album, Visions And Dreams (1991), Big Silent World (1993) e The Whole Shebang (1995). Soprattutto gli States tributano a The Electrics un grande successo, e i tour oltreoceano si susseguiranno nel corso degli anni: in fondo l’origine scozzese conferisce alla band un maggior senso di credibilità, visto il materiale proposto, rispetto a una qualsiasi celtic-rock band americana. Ma naturalmente c’è dell’altro: l’esuberanza degli spettacoli degli Electrics è particolarmente contagiosa, e chi li ha visti dal vivo narra che praticamente è impossibile che il pubblico rimanga fermo durante i loro concerti. E a ciò è da aggiungere un evidente talento, sia nelle qualità compositive di Sammy Horner che nelle capacità di arrangiamento strumentale dell’intera band. Evidentemente siamo in presenza di musica di ispirazione celtica (più precisamente scozzese e irlandese, naturalmente), ma ben lontana da concetti e termini come “purismo” e “ortodossia”. Per il loro più recente album The Electrics hanno deciso di tornare ad incidere da questo lato dell’Atlantico, e più precisamente in Germania, per l’etichetta Pleitegeier Records. La scelta di una etichetta discografica tedesca non deve stupire più di tanto: è risaputo che in Europa è proprio la Germania che ha “adottato” con maggiore convinzione ed entusiasmo molti musicisti dell’area celtica, e del resto gli stessi Electrics hanno ribadito la propria soddisfazione nei confronti delle scelte della casa tedesca. Reel, Folk’n’Rock’n’Roll è stato lanciato ufficialmente alla Christmas Rock Night a Ennepetal, in Germania, lo scorso dicembre: ovviamente anche in quell’occasione il concerto si trasformò in una festa danzante, ma questa non era una sorpresa. In una recente intervista Sammy Horner ha affermato che, se fosse dipeso esclusivamente da lui, avrebbe “spinto” le tracce di Reel, Folk’n’Rock’n’Roll in modo ancora più netto e meno “pulito”, esclusivamente con incisioni in presa diretta, quasi un disco “live in studio”, conscio del grande impatto sonoro della band registrata in real time, ma francamente già così quest’ultimo album degli Electrics è sfrontato e audace al punto giusto, per molti versi paragonabile, come già detto, alle ormai classiche incisioni dei Pogues. Sulla compilation di questo mese potete ascoltare, tratta da Reel, Folk’n’Rock’n’Roll, il brano “Lazarus”, uno dei due traditional riarrangiati dalla band. Dieci track di questo album sono infatti composte dalla coppia Sammy Horner & Jim Devlin, quest’ultimo l’acquisto più recente della band, e già perfettamente integrato negli audaci arrangiamenti degli Electrics. Reel, Folk’n’Rock’n’Roll può essere acquistato direttamente presso il sito web della casa discografica tedesca: www.pleitegeier.com/pgf-media Parafrasando i Rolling Stones, si potrebbe quindi concludere, a proposito dei questo iperdinamico gruppo scozzese, semplicemente con un “It’s only rock’n’folk, but I like it!”.
Testo di Alfredo De Pietra Copyright © New Sounds 2000 |