Soig Siberil
Home Musica Amici nel web Keltika Links Page CD Reviews

 

 

Soïg Siberil: Gitar 

Soïg Siberil è oggi universalmente riconosciuto come uno dei principali chitarristi bretoni, oltre che uno dei massimi esperti di open tuning, le accordature aperte per chitarra, adoperate dalla gran parte dei chitarristi “celtici”. E’ affermato chitarrista sin dalla metà degli anni ’70, e grazie alle sue molteplici esperienze artistiche e alle partecipazioni a svariati gruppi musicali (Sked, Kornig, Gwerz, Pennou Skoulum, Den, La Rouchta) riesce oggi a calarsi perfettamente nelle difficili vesti del compositore che vuole inserirsi in un ambito di musica tradizionale. L’arte di Siberil è oggi arrivata alla notorietà a livello mondiale: il chitarrista bretone si esibisce regolarmente in concerto in tutta Europa, oltre che negli Stati Uniti, ed uno dei suoi meriti è indubbiamente di aver contribuito in modo decisivo alla diffusione internazionale della musica tradizionale bretone.

Soïg inizia la sua carriera di chitarrista all’età di diciotto anni: le sue prime fonti di ispirazione sono il folk americano ed il blues, oltre che la figura di Bob Dylan. La vera “scossa” musicale avviene però quando il giovane chitarrista si trova casualmente ad assistere ad un festival di musica tradizionale bretone, al punto che per quell’anno Siberil fa in modo di partecipare a qualsiasi festival bretone di cui venga a sapere l’esistenza (anche se di origini bretoni, Siberil è infatti nato a Parigi). Nel corso degli anni Soïg, grazie alle molteplici esperienze artistiche, è rimasto influenzato dalle più svariate forme musicali, che aiutano a comprendere meglio l’evoluzione della sua arte sino ai nostri giorni: i tour con i Kornog e i Kemia lo portano ad esempio alle frequentazioni con la musica galiziana, mentre l’esperienza con Erik Marchand lo spinge alla conoscenza della musica dell’est europeo.

Recentissima è la pubblicazione, per l’etichetta bretone Coop Breizh, dell’eccellente album Gitar (“chitarra”), opera tra le più interessanti e innovative nell’ambito della Celtic guitar che ci sia stato dato ascoltare negli ultimi tempi: le accattivanti melodie bretoni costituiscono esclusivamente il punto di partenza per ciascuna delle tredici tracce del disco, e da lì Siberil riesce a condurre le danze con un approccio musicale del tutto personale, capace di andare ben oltre le stesse radici tradizionali bretoni. Ad accompagnare Siberil in questa sua ultima avventura discografica sono Jean-Felix Lalanne alla chitarra, Jean-Loup Cortés al piano e alle tastiere, Patrice Marzin (chitarra e tastiere) e Sylvaine Guichen al violino.

Il brano che abbiamo scelto per i lettori di New Age Music a testimonianza dell’interessante discorso artistico di questo ultimo album di Soïg Siberil è esemplare da questo punto di vista: “Son Er Rost” nasce come una tipica melodia bretone, per poi svilupparsi a mò di microcosmo sonoro senza confini di spazio e di tempo.

Soïg ci ha parlato di questa sua ultima esperienza musicale, alla luce delle differenze con la sua precedente produzione discografica.

Soïg, sono passati due anni dalla sua presenza sulla rivista consorella Keltika, con un brano tratto dal suo CD precedente, Gwenojenn. Ci può riassumere la sua attività musicale di questi ultimi due anni?

“In seguito all’uscita di Gwenojenn ho formato un trio con Karl Gouriou al sax e Alain Genty al basso: l’idea che ci ha ispirato era di interpretare la musica bretone (oltre naturalmente a nostre composizioni) con una strumentazione non tradizionale. La medesima idea, in fondo poco convenzionale, è quella che mi ha portato in seguito a suonare in formazione assieme ad altri due chitarristi, J.C. Guichen e a Patrice Marzin: il repertorio di questo trio è composto per lo più dalla musica da ballo per le fest-noz, e a ben vedere qui la scommessa è veramente difficile: riuscire a far danzare le persone con tre sole chitarre è cosa tutt’altro che semplice! Ma comunque pare che la formula funzioni, tanto è vero che è attualmente in corso la registrazione di un CD del trio.

Sempre in tema di registrazioni, ho appena terminato un album in duo con Laurent Jouin, un cantante tradizionale, sempre per l’etichetta Coop Breizh. Come vede, un gran numero di progetti, in seguito a Gwenojenn, oltre naturalmente ad un’intensa attività concertistica come solista”.

Ci parli di questo suo ultimo album, Gitar. Quali sono le differenze, se ve ne sono, con le sue precedenti produzioni discografiche?

“Per quanto riguarda Gitar, questa volta ho cercato di produrre un album che fosse espressamente dedicato a questo strumento,  ma maggiormente con lo spirito del solista, a differenza dei miei dischi precedenti: anche se ho invitato alcuni musicisti a suonare anche in Gitar, la chitarra ha in questo disco un ruolo nettamente da leader. D’altra parte per me è così, in alcuni periodi della mia attività prediligo esprimermi come solista, mentre altre volte preferisco suonare insieme ad altri musicisti. Così, dopo Gwenojenn, un’opera più concentrata sull’attività compositiva e su uno spirito d’insieme, d’incontro con altri musicisti, ecco ora Gitar, in chiave nettamente solistica”.

Quali sono le sue più importanti influenze musicali? Qual’è la musica che preferisce ascoltare?

“In questo senso sono una persona molto eclettica: anche se suono maggiormente nell’ambito della tradizione, mi piace molto ascoltare il jazz, il rock, la musica classica… Ad esempio, grazie a Karl Gouriou, il sassofonista con cui suono spesso, e che per giunta è anche mio vicino di casa, di recente ho scoperto la musica di Jan Garbarek, e le varie affascinanti esperienze musicali che emergono dall’ascolto dei suoi album”.

Ed infatti, ascoltando la musica di questo suo ultimo album, pur avvertendosi nettamente la sua origine bretone, si ha l’impressione di un musicista aperto e attento alle più svariate tendenze musicali odierne…

“E’ assolutamente vero, ed è anche un bel complimento, per me. La mia musica è frutto di tutte le esperienze musicali con cui mi confronto, degli incontri con gli altri musicisti, ma in ultima analisi delle mie origini: d’altronde mio padre è bretone e mia madre marocchina, quindi io sono il frutto di un’unione tra il nord e il sud”!

Cosa pensa della New Age Music?

“Amo molto la musica New Age, e per certi versi ritengo che la mia stessa musica, anche se non proprio definibile New Age, per molti versi vi si avvicini molto. Ad esempio, mi piace molto ascoltare tutti i dischi della produzione Windham Hill, e alcuni di questi album sono veramente tra i miei prediletti. Per altri versi sono entusiasta della musica che si ripete con i caratteri della ciclicità: uno dei momenti di massimo entusiasmo è stato per me la scoperta della musica del gruppo inglese Penguin Café Orchestra”.

Ci diceva prima che alterna esperienze musicali come solista e in gruppo. Se proprio dovesse scegliere?

“Guardi, è veramente qualcosa relativo a determinati momenti della mia attività musicale. Delle esperienze in gruppo mi affascina il momento di incontro e la complicità che si viene ad instaurare con gli altri musicisti. D’altro canto la dimensione solistica mi permette di concentrarmi maggiormente sulla mia personalità, sul mio “ego” musicale”.

Per finire, cosa ci dice del brano scelto a presentare Gitar ai lettori di New Age Music & New Sounds, questo “Son Er Rost”?

““Son Er Rost” è in origine un’aria tradizionale, una melodia che veniva suonata nei ricevimenti nuziali nella regione centrale della Bretagna, dove vivo attualmente, e veniva di solito interpretata dal biniou koz e dalla bombarda, gli strumenti principali della musica tradizionale bretone.

Questa melodia veniva suonata in genere nel momento in cui veniva portato a tavola il piatto di arrosto, e da qui il nome del brano musicale. In seguito all’esposizione del tema, mi è venuto naturale sviluppare una seconda parte, che per analogia potrebbe essere proposta al momento del dessert!!!”.

 

                                                                                              Intervista di Alfredo De Pietra

Copyright © New Sounds 2000

Soïg Siberil – Gitar (per Keltika) 

Soïg Siberil è uno dei migliori – e più conosciuti – chitarristi bretoni, oltre ad essere considerato uno dei principali specialisti delle tecniche chitarristiche in open tuning, o se preferite in accordatura aperta. Ma è soprattutto un artista aperto alle più diverse esperienze musicali: dai suoi esordi (risalenti agli anni ’70) sino ad oggi, Siberil ha costantemente seguito la via della sperimentazione, e come risultato ci troviamo oggi in presenza di un chitarrista saldamente inserito nella musica tradizionale della sua terra, ma dotato anche di un grande interesse nei confronti delle musiche del mondo intero.

Dopo aver fatto parte dei principali gruppi di musica tradizionale bretone (Sked, Kornig, Gwerz, Pennou Skoulm, Den) e con una ventina di album al suo attivo, oggi Siberil è proiettato verso una solida carriera solistica, come ci testimonia l’ottimo, recentissimo, album Gitar, da cui è tratto uno dei brani presenti sulla compilation di Keltika di questo mese. Anche dal punto di vista compositivo ci troviamo in presenza di un artista di grande spessore, come del resto è riconosciuto dal successo tributatogli dal pubblico dei guitar festival e della folk music di mezzo mondo: la sua è decisamente musica bretone, ma con il respiro di una spiccata personalità artistica.

La carriera di Soïg inizia all’età di diciotto anni, sotto l’ispirazione del folk e del blues americani, ma l’incontro fondamentale per la sua carriera avverrà casualmente, assistendo ad un festival di musica tradizionale in Bretagna. L’emozione suscitata da quella musica spingerà per un certo periodo il giovane chitarrista a seguire con attenzione qualsiasi evento del genere di cui Soïg avesse notizia, e la sua carriera ha ufficialmente inizio con l’ingresso, in veste di chitarrista, nel gruppo Sked. Sempre in quel periodo (siamo nel 1975) avviene l’incontro con il chitarrista irlandese Michael O’Donnell, che lo introdurrà al mondo delle accordature modali per chitarra: particolarmente la celebre DADGAD (dalle note dell’accordatura delle sei corde) verrà da Siberil sperimentata con ottimi risultati nell’ambito della musica tradizionale bretone.

Nel 1980 Soïg fonda il gruppo Kornog con Christian Lemaitre e Jean Michel Veillon. Con questo gruppo il chitarrista bretone registrerà cinque album e suonerà in tour che lo porteranno in Europa e negli Stati Uniti. Sempre in questo periodo cresce in Siberil ancora maggiormente, se possibile, l’attrazione per la musica bretone: assieme a Patrick Molard, Jacky Molard, Erik Marchand e Youenn Li Bihan, Soïg dà vita al gruppo Gwerz, con altri tre album all’attivo. Il repertorio di questa band è eminentemente di ispirazione bretone, ma caratterizzato da un approccio simile a quello che contraddistingue il revival della musica irlandese, tipico di quegli anni. Verso la fine degli anni ’80 Gwerz e Kornog si fonderanno in una sorta di “supergruppo” di musica e danza bretone, chiamato Pennou Skoulm, ma con l’aggiunta di strumenti “non bretoni” come la cornamusa irlandese e il flauto traverso.

Come si diceva all’inizio Siberil è artista cui piace la sperimentazione, e di conseguenza ecco che nel 1987 il chitarrista fonda assieme a Jacky Molard il gruppo Den, in cui la musica bretone è sottesa da una ritmica che attinge fortemente alle risorse dell’elettronica; ben presto però l’animo irrequeto di Soïg torna a volere esplorare la sua chitarra acustica, sempre più spesso suonata in open tuning. Arriviamo così alla fine degli anni ’80: Soïg forma un nuovo gruppo (Trio Kernia) con Franck Lebloas e Alain Roguette. Questa volta sono le composizioni originali a prevalere, su un sottofondo di musica celtica, ma “in parallelo” non può mancare il consueto approccio tradizionale alla musica bretone, questa volta in compagnia del violinista Fanch Landreau e dei cantanti Gilbert Bourdin e Laurent Jouin: la band sarà denominata La Rouchta.

Si dovrà attendere il 1993 perché Soïg Siberil registri il suo primo album solistico, Digor.

Ad esso seguiranno nel 1996 l’eccellente Entre Ardoise Et Granit e nel 1999 il terzo album, Gwenojenn, già “ospite” di questa rivista un paio di anni addietro.

Nel frattempo Soïg parteciperà ad altre interesanti iniziative musicali: nel ’94 assieme a Kevin Burke, Johnny Cunningham e Christian Lemaitre girerà gli Stati Uniti con il Celtic Fiddle Festival    (simili Celtic Fiddle Tour lo vedranno partecipe in Inghilterra e in Europa gli anni successivi) e anche la Sony Music prenderà in considerazione la maestria del chitarrista bretone, inserendo uno dei suoi brani nell’album-compilation dedicata alla Celtic Guitar.

Giungiamo così al recentissimo Gitar, da cui è tratto il brano “La Dansaone”, presente sulla compilation di questo mese. Si tratta di un disco veramente interessante in cui Soïg, come testimoniato dal titolo stesso del CD, concentra la sua attenzione proprio sullo strumento a sei corde: in altri termini, nel continuo oscillare artistico tra musica d’insieme ed esecuzioni solistiche, i due poli che caratterizzano da sempre l’attività di Siberil, questa volta ha la meglio il lato solistico della sua personalità. Ad accompagnare il chitarrista in questa sua ultima avventura discografica sono Jean-Felix Lalanne alla chitarra, Jean-Loup Cortés al piano e alle tastiere, Patrice Marzin (chitarra e tastiere) e Sylvaine Guichen al violino, ma al centro di Gitar vi è, ovviamente…la chitarra!

“La Dansaone” è una composizione originale basata su un tema che si ispira allo stile di danza tipico della regione di Loudéac, nella regione centrale della Bretagna. Quanto al titolo del brano, Siberil ci ha raccontato il retroscena di un titolo così curioso: il chitarrista fa parte, tra l’altro, anche del gruppo specializzato in musica per l’infanzia Les Ours Du Scorff, la cui mascotte è un orsetto che si chiama, appunto, “Oné”.

 

                                                                                              Testo di Alfredo De Pietra

 

Discografia 

Digor (1993) GWP, Breizh GWP005

Entre Ardoise Et Granit – Maen Glas (1996) GWP, Breizh GWP013

Gwenojenn (1999) Coop Breizh CD889

Gitar (2001) Coop Breizh CD927

 

 

Soïg Siberil – Gitar – Coop Breizh CD 927

Copyright © New Sounds 2000