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Slide (UK): The Slippery Slope Innanzitutto una precisazione doverosa, a scanso di equivoci: esistono, nell’ambito della folk music, due gruppi con lo stesso nome. Agli Slide irlandesi si affianca infatti un omonimo gruppo inglese (di Leeds), che in questi ultimi mesi sta rapidamente concentrando su di sé l’interesse del pubblico e della critica inglesi, e che nella primavera del 2001 ha pubblicato il suo primo CD, The Slippery Slope, da cui sono tratti i due brani presenti sul CD di Keltika di questo mese.
La vostra band è molto giovane: gli Slide si sono formati nel 2000. Come siete arrivati alla decisione di suonare insieme? Tom: “Derek ed io frequentavamo regolarmente le Irish session in un pub di Leeds chiamato The White Stag già da quattro anni, ovvero da quando lo stesso Derek si era trasferito qui a Leeds da Cambridge. Io provenivo da una precedente esperienza con un’altra band, “Belladonna”. Quando i Belladonna si sono sciolti, io e Derek abbiamo iniziato a pensare a suonare insieme, ed era con noi un altro cantante e violinista, Dave. Dopo alcune settimane di prove ci siamo resi conto che eravamo già pronti a presentarci al pubblico. Chiamammo John, anche lui ex-Belladonna, a far parte del gruppo, ma nel frattempo Dave lasciò la band. Siamo giunti all’attuale formazione con l’ingresso nel gruppo di Neil, che consideriamo un pò la nostra “arma segreta”, nel senso che il suo banjo ci differenzia acisticamente dalle altre band inglesi di folk rock”. Quali sono le vostre principali influenze musicali? Tom: “Ho cominciato a comporre
musica sin dalla fine degli anni ’60, per cui mi sembra giusto citare grandi
come Simon Derek: “Io sono più giovane di Tom di circa venti anni, ma le mie principali influenze artistiche sono legate alla musica tradizionale: Solas, Nomos, la Bothy Band e il folk-rock inglese, con gruppi come The Oyster Band e i Pogues…si, i Pogues sono da considerare più inglesi che irlandesi!”. Anche nelle note di copertina sottolineate il fatto che non fate uso di un batterista: come mai? Tom: “Ne abbiamo spesso discusso, e spesso siamo stati tentati dall’idea: qualche volta il nostro tecnico del suono, Peter Earle, che è anche un ottimo percussionista – suona Zydeco music con un’altra band dello Yorkshire, Bayou Gumbo – si è occasionalmente unito a noi, ma alla fin fine preferiamo la sfida continua di riuscire a creare un buon effetto ritmico senza ricorrere alle percussioni. Personalmente poi, dopo 25 anni di rock band, mi piace molto la sensazione di cantare senza tutto quell’armamentario di tamburi alle spalle!”.
Se doveste definirvi? Tom: “Siamo una band di folk-rock: noi tutti proveniamo da varie esperienze in gruppi di musica rock, è quella la nostra origine, e spesso nei pub più rumorosi e affollati dobbiamo “spingere” più sul versante rock per riuscire a farci sentire. Ma naturalmente ci piace anche esplorare materiali musicali a minor connotazione ritmica, magari con un pubblico attento e che stia in silenzio, magari suonando “unplugged”… Derek: “Noi cerchiamo di essere sia una folk band che una folk-rock band: impresa difficile! Nei folk club suoniamo per lo più senza alcuna amplificazione, e allora potremmo essere definiti una folk band. In altre occasioni ci serviamo di un impianto di amplificazione, e il basso elettrico riesce a supplire alla mancanza della batteria di cui parlavamo prima. La cosa positiva è che la nostra musica pare si presti abbastanza bene ad entrambe le situazioni”. Ma qual’è attualmente la situazione del folk rock in Gran Bretagna? Tom: “E’ una situazione
veramente strana. A fronte di un buon numero di ottime band – la Oyster Band (di
cui tra l’altro Derek: “Una decina di anni fa tutti volevano suonare come i Levellers: c’erano decine di loro “cloni” musicali. Ora sono tutti scomparsi. Ci rimangono le vecchie band come la Oyster Band e un gran numero di gruppi giovani, che spingono molto sul versante della tradizione. Non saprei neanche se definirli folk rock…chissà, forse potrebbe anche dirsi che il folk rock non esiste più”. Come mai questo titolo, The Slippery Slope (“la discesa scivolosa”)?: Derek: “Forse perché suonare negli Slide potrebbe costituire una discesa verso qualcosa di pericoloso, come ad esempio la morris dance, suonare l’accordion…farsi crescere la barba! Io ancora resisto, ma Tom ha appena comprato un accordion!”. Tom: “Scherzi a parte, è uno slogan che abbiamo messo sui nostri poster, ricollegandoci al nostro nome Slide, quasi a significare che la folk music potrebbe anche essere seducente e pericolosa come il rock’n’roll. Dovendo dare un titolo all’album ci è sembrata la scelta più naturale: Slide potrebbe essere la danza irlandese, ma significa anche “scivolare”... Nei vostri testi c’è quasi costantemente un riferimento al mare…
Tom: “La musica folk ha bisogno di validi racconti, e le Isole del Canale sono per me una sorgente inesauribile di storie e leggende. A quanto pare siamo i soli a raccogliere la tradizione di queste isole: ciò in fondo contribuisce alla nostra unicità”. Progetti per il futuro? Tom: “Molti concerti nel nord dell’Inghilterra questa primavera, poi all’inizio dell’estate una tournè nel sud. Dopo l’estate torneremo in studio per il nostro secondo album che, speriamo, ci aprirà le porte dei grandi festival nel 2003. E’ anche previsto un tour in Olanda”. *** Il CD The Slippery Slope è stato accolto con grande successo da varie radio specializzate inglesi, americane e australiane, ed ha aperto agli Slide la strada per la partecipazione ai festival di Otley, Saddleworth e Wath. Sulla compilation di Keltika possiamo ascoltare due brani tratti da The Slippery Slope: “Boat To Burhou/The Casquets Light” è stata composta da Tom Bliss, e racconta la triste storia d’amore di un marinaio che decide di dirigere la prua della sua barca verso la deserta, inospitale isola di Burhou; per stessa ammissione di Tom, questo pezzo gli è stato ispirato dal brano “Columcille” del gruppo Iona. La medley strumentale “The Cottage In Hayley Wood/Connemara Stockings/Swinging On The Gate” inizia invece con una slow jig composta da Derek Magee, per poi passare a due brani tradizionali irlandesi. Il CD The Slippery Slope può essere ordinato direttamente presso il sito web degli Slide: www.slipjig.co.uk Presso lo stesso sito sono disponibili ulteriori informazioni sugli Slide e i testi delle canzoni di The Slippery Slope. Intervista di Alfredo De Pietra Slide (UK): The Slippery Slope [Slipjig Music SLIP 005] Copyright © New Sounds 2000
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