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Sliabh Notes: Along Blackwater’s Banks La regione irlandese dello Sliabh Luachra prende il nome dal monte situato al centro di una zona compresa tra le contee di Kerry, Cork e Limerick. È una regione che dal punto di vista musicale è contraddistinta da una particolare frequenza di polke e slide, che costituiscono il nucleo di una musica per danza particolarmente rinomata nel resto dell’isola di smeraldo. I nomi storici della musica dello Sliabh Luachra sono quelli dei violinisti Pádraig O’Keeffe, Denis Murphy e Julia Clifford, oltre a quello dell’accordionist (ancora in piena attività) Johnny O’Leary. Il trio Sliabh Notes, già in attività da diversi anni, rappresenta a pieno titolo il mondo musicale di questa regione e, forse non a caso, i tre musicisti che lo formano, Matt Cranitch al fiddle, Tommy O’Sullivan (vocalist e chitarra) e Donal Murphy (accordion), provengono ciascuno da ognuna delle tre contee che costituiscono lo Sliabh Luachra. Ad essere precisi Sliabh Notes fu in realtà il titolo del primo disco del trio Cranitch/Murphy/O’Sullivan, inciso nel 1995, ma ben presto divenne il nome del trio stesso. A quattro anni di distanza venne registrato il secondo album, Gleanntán, che ottenne ampi consensi di pubblico e critica, al punto da portare gli Sliabh Notes a lunghi tour americani ed alla loro presenza per due anni consecutivi al prestigioso Milwaukee Irish Fest, di gran lunga il più importante festival di musica irlandese d’oltre-oceano. Along Blackwater’s Banks è il terzo CD ad opera di questo trio, e ascoltandolo si può star certi che la tradizione musicale di questa regione, punto d’incontro di tre contee, è di sicuro affidata ad ottime mani. Si tratta infatti di un ottimo disco nel solco della tradizione, e che si avvale inoltre di un gruppo di musicisti ospiti di tutto rispetto: ad accompagnare Cranitch, Murphy e O’Sullivan troviamo infatti il fiddler Kevin Burke (ex Bothy Band), il flauto del grande Matt Molloy (Chieftains), la chitarra di Steve Cooney, Colm Murphy al bodhrán, Brian McGrath e Liam Ó Maonlaí al piano. Da Along Blackwater’s Banks è tratto un set di reel: “Smash The Windows/The Winding Hills Of Sligo/Bonnie Ann”, a presentare ai lettori di Keltika la particolare musica di questa regione dell’Irlanda centro-meridionale. E ulteriori dettagli sulla musica dello Sliabh Luachra ci sono state fornite direttamente da Matt Cranitch: Iniziamo dal nome della vostra band: evidentemente tenete a sottolineare in modo particolare le vostre origini. Quali sono i principali aspetti della musica dello Sliabh Luachra? “Il nostro gruppo, Sliabh Notes, prende il nome proprio dalla regione dello Sliabh Luachra, una vasta zona del sud-ovest dell’Irlanda. Il fiume Blackwater nasce e scorre proprio in questa regione. Lo Sliabh Luachra comprende alcune aree del Kerry orientale, della parte nord-occidentale della contea di Cork e della parte sud-occidentale della contea di Limerick. Già da svariati decenni è una regione rinomata per la particolare musica – specialmente musica da danza – che vi si suona: il repertorio di slide e polke è particolarmente vasto. Il fiddle e l’accordion sono gli strumenti maggiormente adoperati, e vengono suonati in uno stile del tutto tipico, con un’enfasi particolare sull’elemento ritmico della musica. Io, Tommy e Donal abbiamo in comune un particolare interesse nei confronti di questa musica, e ovviamente ciò si riflette nei nostri concerti e nei nostri dischi: anche in questo ultimo Along Blackwater’s Banks sono presenti molte melodie originarie di questa regione, ma naturalmente non mancano anche brani provenienti da altre parti d’Irlanda.” Quali sono le vostre precedenti esperienze artistiche? “Io sono originario di Cork, città dove vivo, e andando indietro nel tempo sono stato tra i fondatori della band Na Filí; ho inoltre partecipato a svariate incisioni con altri musicisti irlandesi; inoltre ho tenuto diverse conferenze sulle principali caratteristiche della musica irlandese, anche negli Stati Uniti. Ho all’attivo un libro sulle tecniche violinistiche nella musica irlandese, “The Irish Fiddle Book”, e ho svolto molte ricerche sulla musica dello Sliabh Luachra, ricerche che di recente mi sono valse anche un riconoscimento governativo, il “Government of Ireland Senior Research Scholarship” per il 2002. Infine sono il consulente musicale della rete televisiva TG4, che trasmette principalmente in lingua irlandese. Tommy O’Sullivan è nato a Londra, ma la sua famiglia è originaria di Dingle, nella contea di Kerry, città dove Tommy è tornato all’età di 12 anni. In un certo senso Tommy è stato un pioniere, dal momento che ha iniziato a suonare musica irlandese alla chitarra nel circuito dei pub della sua regione in un periodo – la metà degli anni ’70 – in cui questo strumento era praticamente assente dalla nostra musica. All’inizio degli anni ’80 Tommy è tornato a Londra, come del resto tantissimi giovani musicisti irlandesi, e lì è rimasto attivissimo nel circuito dei folk club inglesi per una decina d’anni. Alla fine degli anni ’80 si è poi spostato a Copenhagen, e lì conobbe Paddy Keenan, con cui Tommy suona spesso anche attualmente, (e con cui ha inciso il recente The Long Grazing Acre, presentato su Keltika alcuni mesi addietro – n.d.r.). Ormai da una decina d’anni Tommy è ritornato a vivere nel Kerry, e suona con Sliabh Notes dal 1995. Dónal Murphy infine è uno dei migliori accordionist irlandesi. Anche lui è nato in Inghilterra, ma la sua famiglia è della contea di Limerick. Dónal ha vinto molte competizioni per accordion in Irlanda, ed è stato uno dei membri del gruppo Four Men & A Dog, band con cui ha suonato praticamente in tutto il mondo.” Along Blackwater’s Banks è il vostro terzo album: differenze con i due precedenti? “C’è un punto in comune con i due dischi precedenti, ed è il repertorio, centrato sulla musica dello Sliabh Luachra, anche dal punto di vista stilistico. Questa volta però sono nostri ospiti alcuni grandi musicisti, innanzitutto nostri ottimi amici. Di conseguenza in alcune track del disco la sonorità è particolarmente ricca e piena, ma d’altra parte non mancano i brani con un approccio più “minimalistico”. Comunque, Along Blackwater’s Banks rimane un disco focalizzato sul draíocht, lo “spirito magico”, dello Sliabh Luachra. Per citare un recensore del “Pay The Reckoning”: “L’omaggio allo Sliabh Luachra conferisce al disco una salutare sensazione della consapevolezza del senso delle proprie radici.”” Un grande senso delle tradizioni, quindi. Ma secondo lei c’è spazio per un concetto di modernità della musica irlandese? “Io ritengo sia importante ascoltare la voce della tradizione, sentire ciò che la musica stessa ci dice. Naturalmente esiste il cambiamento e l’evoluzione, nel momento stesso in cui la musica viene consegnata da una generazione di musicisti alla successiva, ma anche “passata” di musicista in musicista: questo è un fatto positivo, da accettare volentieri. Una cosa però è per me importante e da sottolineare: una simile evoluzione, che proviene “dall’interno” della tradizione musicale, è destinata a durare molto più a lungo delle variazioni suggerite, o peggio imposte, “dall’esterno” della tradizione, da persone che non possono arrivare a comprendere appieno molte sottigliezze di questa forma d’arte.” Per concludere, cosa ci dice del brano scelto a rappresentare Along Blackwater’s Banks sulla nostra compilation mensile? “”Smash The Windows/The Winding Hills Of Sligo/Bonnie Ann” è un set composto da tre reel molto popolari, in special modo la terza. In questo set suonano con noi Matt Molloy al flauto, Kevin Burke al fiddle, Brian McGrath al piano e Colm Murphy al bodhrán”. Along Blackwater’s Banks è veramente un ottimo disco, molto “dinamico” e ricco di momenti coinvolgenti. Le caratteristiche musicali della regione dello Sliabh Luachra emergono in modo limpido: una musica da danza caratterizzata da uno spiccato senso ritmico, con una sonorità complessiva del tutto particolare, per molti versi differente da quella del resto d’Irlanda. Non si tratta però di un disco esclusivamente strumentale: alcuni dei momenti più belli dell’intero disco ci sono regalati dalla voce e dalla chitarra di Tommy O’Sullivan, che anche in questo disco si conferma, come già nell’ultimo album in duo con il leggendario Paddy Keenan, musicista di assoluto valore e dalla grande sensibilità artistica: le due splendide song interpretate da Tommy, “The Star Of Logy Bay” e “Sweet Kingwilliamstown”, meriterebbero da sole l’acquisto di Along Blackwater’s Banks. Il terzo album degli Sliabh Notes è pubblicato dalla Ossian Publications: www.ossian.ie L’indirizzo di posta elettronica della band è sliabhnotes@eircom.net
Intervista di Alfredo De Pietra
Riquadro: Discografia Sliabh Notes CBM CD 018 (1995) Gleanntán OSS CD 114 (1999) Along Blackwater’s Banks OSS CD 130 Copyright © New Sounds 2000 |