Rua
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Rua – Dream-Teller 

Intervista di Alfredo De Pietra 

Le signore in rosso 

Due belle ragazze dai capelli rossi, Liz Madden e Gloria Mulhall, in puro stile irlandese, al punto da scegliere il corrispettivo gaelico del colore della loro chioma come nome del duo. Ma anche due ottime musiciste, con tanto orgoglio del proprio “essere irlandesi”.

Suggestiva, la copertina di Dream-Teller, secondo album del duo Rua (http://www.ruaworld.com/): i volti affiancati delle due musiciste, incorniciati da un mare di capelli rossi, ci fanno capire che abbiamo a che fare con qualcosa tipicamente irlandese. Al di là di facili stereotipi, già dalle prime note dell’album, è tuttavia facile accorgersi che in fondo non si tratta per nulla del “solito” disco di musica irlandese. O per meglio dire, l’essenza è quella, ma filtrata da una sonorità particolare, che ha portato più di un critico musicale a parlare di un “Rua sound”. Qualcun altro si è spinto a parlare della loro musica come di “un incontro tra Enya e Puccini”, e come le stesse artiste ci hanno dichiarato, la musica classica è per molti versi alla base delle loro creazioni musicali.

Gloria Mulhall, oltre a comporre, orchestrare e arrangiare i brani del duo insieme a Liz Madden, suona il violino e il piano, con “importanti” studi classici alle spalle. Liz Madden è la cantante e scrive i testi per Rua. Anche lei con un’impostazione classica, si è esibita in una svariata serie di esperienze musicali, dal pop all’opera alle composizioni per spettacoli teatrali e televisivi.

Il loro album – omonimo – di esordio è stato pubblicato nel 2001, e uno dei suoi brani (“That Kiss”) ha riscosso un ottimo successo da parte del pubblico. Si iniziò a parlare della loro musica come di “Irish romanticism”, per il felice connubio tra tradizione irlandese e musica classica.

Cosa significa “Rua”?

Gloria & Liz: “Il significato letterale della parola “rua” è “rosso”, in special modo se associato al colore dei capelli.

Le vostre principali influenze, tendenze artistiche?

Liz: “Troppo svariate, sarebbe una lista infinita! Comunque, la musica classica al primo posto, ma ascolto anche jazz, world music, musica irlandese e folk in genere. Diciamo che tendo ad ascoltare buona musica e buone canzoni, a prescindere dal genere. Sono tanti i pezzi che avrei voluto scrivere io!

Gloria: “Per quanto mi riguarda le mie influenze, sono due le componenti principali. Innanzitutto i grandi compositori, e in questo termine comprendo nomi come Bach e Mozart, ma anche Sting e Jimmy MacCarthy: questo perché penso che la melodia è la vera spina dorsale di qualsiasi composizione. Poi, i grandi creatori di musica per orchestra, come Sibelius, Tchaikovsky e Berlioz.

Da un punto di vista personale…datemi una vecchia linea melodica in tonalità minore, possibilmente in Re minore, e in questo modo, molto melanconico, mi renderete felice!

Punti di partenza abbastanza simili, quindi. E com’è successo che avete deciso di suonare insieme?

Gloria & Liz: “La nostra relazione iniziale era di studente e insegnante, ma ben presto cominciammo a parlare di tante cose, durante le pause-caffè. Fu così che scoprimmo la comune passione per la musica irlandese, e iniziammo a lavorare insieme. Avendo suonato e composto musica separatamente per tanti anni, noi stesse siamo rimaste stupite del poco tempo che ci è voluto per produrre il nostro primo album.

Come nasce il vostro ultimo album, Dream-Teller, che presentiamo questo mese ai lettori di “Keltika”?

Gloria: ““Dream-Teller” era un brano strumentale che avevo scritto, ma per cui faticavo a trovare un titolo adatto. Leggendo alcuni libri di poesia irlandese, mi sono imbattuta in un componimento in versi intitolato “Dream-Teller”, del poeta irlandese Padric Gregory. Abbiamo pensato che il titolo fosse perfetto sia per il brano che per l’abum: canzoni e brani strumentali erano già stati scelti, Dream-Teller era il filo che li teneva insieme: la poesia dice che bisogna tenere i sogni vicini al proprio cuore: un titolo perfetto per il nostro album.

E che ci dite della presenza sull’album della poesia di Yeats “I Am Of ireland”, recitata dall’attore irlandese Gabriel Byrne?

Gloria: “Ancora una volta, mi trovavo con un mio brano alla ricerca di un titolo. Una sera, leggendo lo stesso libro di poesia di cui le parlavo prima, mi sono imbattuta in “I Am Of Ireland”, ho provato a leggerla con la mia composizione in sottofondo: sembravano fatte l’una per l’altra. Così, abbiamo pensato che Gabriel Byrne sarebbe stato perfetto per recitarla: una recitazione volutamente oscura, differente dal suo consueto stile. Bellissima.

Liz: “Ho subito amato questo pezzo, sin da quando Gloria me lo ha fatto ascoltare la prima volta…e quando propose di abbinarlo a “I Am Of Ireland” l’ho amato ancora di più: una poesia di W.B. Yeats, per giunta recitata da Gabriel Byrne, uno dei migliori attori irlandesi! Ogni volta che ascolto questo brano, sento l’onore e l’orgoglio del mio essere irlandese, e anche se non ho alcuna parte in esso, mi piace enormemente ascoltarla, ogni volta che la eseguiamo in concerto.

Dream-Teller è quindi un album decisamente “irlandese”. Ma ci sono anche brani in un certo modo “stranieri” come “Le Marais” e “Klezmer”…

Gloria & Liz: “Quando si compone, sono molte le influenze che si affacciano di volta in volta. In fondo creando musica, scrivendo una canzone e quindi una storia, si trasporta chi ascolta in un altro posto, in un’altra situazione: questo è ciò che fa la nostra musica. Non si può definire musica tradizionale, anche se le componenti tradizionali non mancano; non è musica classica, eppure vi sono molti elementi tipici del classico; comunque è vero, è musica molto “irlandese” nella sua essenza. Ora, “Le Marais” e “Klezmer” hanno risvolti tipici della cultura francese ed ebraica, ma non è che abbiamo deciso di comporle deliberatamente: semplicemente è successo così. Siamo reduci dalla partecipazione al World Music Festival in Israele, ed è stato bello vedere che il pubblico, oltre a “Klezmer”, apprezzava anche brani tipicamente irlandesi come “Dum Dumda Diddle” e “Toss”, entrambi tratti dal nostro primo album. In realtà ci piace, con la nostra musica, andare oltre le barriere, è un’operazione affascinante…non ci sono limiti, e chiunque trova qualcosa da apprezzare. Quindi, le influenze di cui le dicevo continueranno ad affacciarsi nelle nostre composizioni e saranno sempre bene accette, ma alla fin fine il nostro “Rua sound” è molto ben definito, ed è un sound decisamente irlandese.

Dream-Teller, che presentiamo sulla nostra compilation mensile con la celebre “Black Is The Colour”, è stato pubblicato nel settembre del 2003 dalla casa discografica Celtic Collections (http://www.celticcollections.com/), presso il cui sito l’album può essere acquistato. Le dodici track che lo compongono includono una delle canzoni più famose di Jimmy McCarthy, “Ride On”, scelta in questa particolare versione come sigla del Campionato Europeo di Equitazione, svoltosi lo scorso anno proprio in Irlanda. Un album particolarmente raccomandato a chi è alla ricerca di una musica celtica ben orchestrata e arrangiata, di una produzione di gran classe, di un sound veramente particolare…sì, decisamente un “Rua sound”!