Pipeline
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Pipeline 

World music in chiave celtica

Testo di Alfredo De Pietra

“Grazie alla maestria di Dermot Hyde questo eccellente album è un “must” per chiunque ami il suono delle uillean pipes e del whistle,. Un disco assolutamente imperdibile. Congratulazioni!”

Paddy Moloney, the Chieftains

Ci siamo imbattuti nel duo composto da Dermot Hyde e Tom Hake qualche mese addietro, su indicazione di Seán Laffey, direttore del prestigioso “Irish Music Magazine” e negli ultimi tempi frequente collaboratore della nostra testata. Hyde è un suo amico, evidentemente, ma non avevamo dubbi che si trattasse di una raccomandazione assolutamente meritevole di attenzione.

Dermot Hyde è uno uilleann piper di assoluto valore, ma suona anche il whistle e canta particolarmente bene. Come molti altri musicisti irlandesi, si è stabilito nella “piccola Mecca” europea della musica irlandese, la Germania, vivendo ormai stabilmente a Monaco da diversi anni. Storia già sentita decine di volte in precedenza, la sua famiglia era ad alto “tasso musicale”, essendo entrambi i suoi genitori – originari di Malin Head, nella Contea di Donegal – valenti musicisti; e come spesso accade ai ragazzini irlandesi, il suo primo strumento fu il tin whistle. L’amore a primo “ascolto” fu però con l’ostica uilleann pipe, per la quale sacrificò le classiche lezioni di piano e chitarra.

In una cosa tuttavia Hyde iniziò ben presto a differenziarsi dalla gran parte dei musicisti irlandesi legati alla musica tradizionale: la sua grande forza creativa lo portava più alla composizione di brani originali, che alla riproposizione delle tune tipiche dell’Irish traditional. Questa caratteristica lo ha tra l’altro portato a una intensa collaborazione con la Royal Shakespeare Company e con il suo direttore Michael Bogdanov.

A Dermot Hyde si unisce, in questo eccellente Pipeline, il musicista tedesco Tom Hake, al bouzouki, chitarra, basso e arpa. Hake arriva a questo genere musicale solo tardivamente, e ha in comune con il piper irlandese la partecipazione a svariati progetti artistici a sfondo teatrale (e infatti fu proprio in teatro che i due ebbero modo di incontrarsi). Si tratta comunque di artista poliedrico, per nulla limitato alle atmosfere celtiche: anche se la passione per le musiche irlandese e scozzese rimane di gran lunga la principale, Hake è perfettamente a suo agio anche in ambiti differenti come la musica latino-americana e il cabaret viennese degli anni Venti (!).

Si diceva delle capacità compositive di Dermot Hyde: bene, l’album Pipeline ne è la perfetta dimostrazione. La maggior parte delle sue track (tre song e otto strumentali) vedono la sua firma, e solo alcuni dei brani sono tradizionali. Particolare ancor più interessante, questi ultimi non sono solo di ispirazione irlandese, ma si estendono anche a regioni come la Scozia, la Bretagna e la Galizia, per non parlare della musica delle terre di emigrazione (America, Canada e Australia), a testimoniare la grande versatilità di questo musicista: in pratica World Music in chiave celtica!

Quel che colpisce maggiormente di questo disco è la ricchezza espressiva. Mai un momento di stanchezza: Hyde è maestro nel costruire (e nell’assemblare) brani musicali che non cessano di colpire l’immaginazione, dotati di notevole fantasia e varietà espressiva.

La stessa tecnica strumentale del piper/whistler di Malin Head è eccellente, ricca di sfumature e variazioni, ottimamente coadiuvata dalla esuberante (ma mai sovraccarica) ritmica di Tom Hake.

Pipeline viene presentato ai lettori di “Keltika”con il set “The Peacock’s Feather/Lucky Lorcán/Malin Head/The Bold Man’s Wife”. Dei quattro brani che lo compongono, solo il primo è tradizionale. Lasciamo che a presentarlo sia lo stesso Hyde: “Mi sono imbattuto per la prima volta in “The Peacock’s Feather” entrando in un negozio di animali domestici, in Inghilterra: il proprietario, uno scozzese, sosteneva che le melodie che avessero come tema gli animali, come il brano in questione, o anche come il musical Cats, o “Mary Had a Little Lamb”, e che fuoriuscivano ininterrottamente da un gracchiante registratore a cassette, invogliavano i visitatori del negozio all’acquisto. Un anno dopo mi trovai a ripassare di là, e al posto del negozio c’era un ristorante cinese! “Lucky Lorcán”, composta da me, scivola poi in “Malin Head”, scritta da mio fratello Brendan e dedicata a una delle zone più settentrionali dell’Irlanda, dove visse nostra madre. Il set si conclude con un’altra mia composizione, “The Bold Man’s Wife”.

Il sito web di Dermot Hyde è http://www.pipeline-music.com/