Moal - Chaplain
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Gildas Moal e René Chaplain - Fin ‘Zun

I sovrani della bombarde e del biniou

Due musicisti ben noti agli appassionati di musica bretone, una collaudata coppia di artisti che nel corso degli anni si è aggiudicata una serie di concorsi musicali si presenta ai lettori di “Keltika” con un album all’insegna della più incontaminata tradizione.

Coetanei (sono entrambi nati nel 1957) ed entrambi con la passione per la musica bretone, Gildas Moal, suonatore di bombarde, e René Chaplain, mago del biniou kozh, rappresentano per molti versi la quintessenza stessa della musica della Bretagna, ed il loro disco Fin ‘Zun, di recentissima pubblicazione ad opera della casa discografica Coop Breizh (coopbreizh@wanadoo.fr) è una vera e propria full immersion nella tradizione della penisola armoricana. Non ci sentiamo di consigliare questo album agli amanti della innovazione: quello che è possibile ascoltare nelle sedici track di Fin ‘Zun è infatti solo ed esclusivamente musica all’insegna della tradizione.

Gildas Moal è originario di Trédarzec, paese di lingua bretone ove tuttavia l’uso del francese ha pressochè soppiantato, negli ultimi decenni, l’antica lingua degli avi. Non è tuttavia a Trédarzec che Moal assiste al suo primo fest-noz, ma nel Morbihan, nella Bretagna meridionale: per il giovane Gildas si tratta di una specie di folgorazione; poco dopo, al ritorno nella natìa regione del Trégor, ascolta uno dei grandi della bombarde, Daniel le Noan, e decide di porre la musica al centro della sua vita.

Moal prende così a imparare i rudimenti della bombarde, del biniou e della cornamusa scozzese, con l’intenzione di suonare per il circolo celtico di Penvénan, che faceva allora (erano gli inizi degli anni Settanta) i suoi primi passi. Curiosamente, è proprio la bagpipe che all’inizio attira maggiormente il giovane musicista che però, al ritorno dal servizio militare, pensa bene di concentrare il proprio studio in modo definitivo sulla bombarde, pur non disdegnando l’apprendimento delle conoscenze tecniche del biniou. Il suo punto di riferimento musicale degli inizi è Daniel Philippe, e le prime esperienze artistiche sono insieme a Philippe Ribaut, a Jean-François Sardier e nell’ambito del trio Bovelo-Moal-Landreau (bombarde-biniou-violino), formula audace e innovativa  per i tempi (siamo alla metà degli Ottanta). Cresce anche in quegli anni l’interesse nei confronti del miglior jazz (Coltrane, Jarrett, Rollins), al punto che Moal inizia a studiare anche il sassofono.

È anche durante gli anni Ottanta che René Chaplain inizia a incrociare la strada di Gildas: il suonatore di biniou all’epoca accompagna Thierry Le Strat, e i due si troveranno a suonare insieme per la prima volta in seno al gruppo Chuféré.

Nell’ottobre del 1987 l’uragano che devasta la Bretagna costringe Moal ad abbandonare la propria terra (sino ad allora era stato un agricoltore) e a “riciclarsi” come ragioniere, impiego che manterrà per una decina d’anni. Ormai da alcuni anni la sua occupazione “alternativa” alla musica è quella di insegnante.

Il percorso artistico di René Chaplain è molto differente: la sua passione musicale, forse più “normalmente”, è rivolta all’inizio verso i Beatles, e la musica bretone arriva solo verso i diciotto anni. Anche lui impiega un po’ di tempo a “inquadrare” lo strumento della sua vita, perché all’inizio prende a studiare la bombarde, che però lo lascia insoddisfatto. Passa così, da autodidatta, al biniou, strumento dalla sonorità molto forte, che suscita fatalmente le ire e le proteste dei vicini di casa: per potersi esercitare, Chaplain è costretto a suonare all’aperto, nei pressi di un bosco vicino Laguivy-Lannion, al sole o sotto la neve, d’estate come in inverno.

La sua prima esperienza musicale è insieme a Jean-Luc Perrin, in una specie di “doppio gruppo parallelo”: insieme alla classica accoppiata bombarde-biniou, i due infatti si esibiscono anche in una formula “a corde” specializzata in musica irlandese, con Perrin che suona il mandolino e la concertina, e Chaplain al bouzouki e alla chitarra.

La vera attività artistica insieme a Gildas Moal inizia nel 1990: quell’anno il Congresso interceltico ha come tema la musica dei Paesi celtici. Invitati a rappresentare la Bretagna, Moal e Chaplain mettono su uno spettacolo  per il concerto di Dublino. Grande è il successo del duo, che viene invitato a ripetersi a Inverness, in Scozia, e anche al festival interceltico di Lorient.

Le occasioni per nuove esibizioni prendono a moltiplicarsi, e i due nel 1999 vincono a Gourin il titolo di campioni di Bretagna per la musica in coppia, una consacrazione di fondamentale importanza per un musicista originario di quelle terre.

La loro musica ha oggi il fascino delle cose antiche: poco o nulla vi è di scritto nei loro brani, che eseguono quasi “a soggetto”, praticando quell’arte della variazione che fa sì che un loro pezzo non sarà mai uguale a se stesso, in due take differenti, un po’ alla stregua del jazz.

Approccio tradizionale non significa però rinuncia alla propria creatività: diversi brani di questo Fin ‘Zun sono infatti composizioni originali del duo, sempre più lanciato a presentare l’immagine culturale di una regione che intende andare avanti senza rinnegare il proprio passato.

Presentiamo Fin ‘Zun ai lettori di “Keltika” con “Heuliad Gavotenn Pourlet”, o in francese “Suite De Gavottes Du Pays Pourlet”, un medley che il duo Moal-Chaplain intende dedicare ad alcuni grandi musicisti bretoni come Dominique Pouleriguen, Claude Le Gallic, Mikaël Jouanno e Yvon Lefébvre.

Testo di Alfredo De Pietra