|
|
Milladoiro – 25 Testo di Alfredo De Pietra Diciassette dischi e più di mille concerti in giro per le piazze e le sale da concerto di tutto il mondo, il tutto in 25 anni di attività. Questo l’impressionante curriculum della band galiziana Milladoiro, che ha deciso di celebrare le nozze d’argento con il palcoscenico con un album retrospettivo intitolato, a questo punto naturalmente, 25. “Ci conosciamo da tantissimo tempo, alcuni di noi dall’inizio degli anni Settanta, in altri casi praticamente da sempre…”. E difatti è proprio così. Tre di loro (Xosé Ferreirós, Fernando Casal e Ramón García Rei) andavano in giro per la Galizia suonando nei teatri, nelle piazze, nei festival tradizionali, nelle fiestas, sempre in stretto contatto con i gaiteiros della vecchia generazione, cui attingevano la linfa delle loro prime esperienze artistiche: i tre, originari dei paesini che costeggiano il fiume Ulla, formarono il gruppo tradizionale Faíscas Do Xiabre, di cui rimane la testimonianza di un bel disco, intitolato In Memoriam. In parallelo, altri due musicisti coltivavano, nella stessa zona, la loro passione per le sonorità e gli strumenti medievali. I due giravano la Galizia alla ricerca di strumenti come la ghironda, la citola, il freixolé…una specie di pellegrinaggio quasi maniacale, a caccia di chi potesse detenere questi affascinanti, vecchi strumenti, di liutai specializzati, di collezionisti. Non erano tempi facili (siamo nella seconda metà dei Settanta), per questo tipo di attività. Guadagnarsi da vivere con la musica medievale era impresa assai improba, in Galizia come in qualsiasi altro posto al mondo, ma l’entusiasmo era più forte delle difficoltà. I due – Rodrigo Romaní e Antón Seoane – incisero nel 1978 un long playing, il cui titolo era proprio Milladoiro. I due artisti entrarono in contatto con i tre Faíscas Do Xiabre, e al gruppo si unì un uomo che all’epoca faceva parte del nucleo che in seguito sarebbe diventato il Grupo de Cámara da Universidade de Compostela: gli interessi musicali di Xosé A. Méndez erano rivolti alla musica sacra, e nonostante la diversità degli approcci rispetto agli altri cinque musicisti, o forse proprio grazie a essa, anche lui entrò a far parte del gruppo. Si avvertiva tuttavia a questo punto la mancanza della figura di un violinista, che venne identificato in una galiziana “di ritorno” dall’emigrazione, ovvero Laura Quintillán, che fece parte del gruppo per soli due anni, rimpiazzata in seguito da Michael Canada e, attualmente, da Harry.c. Gli ultimi cambiamenti in seno ai Milladoiro risalgono al 2000, con l’uscita dal gruppo di Rodrigo Romaní e l’ingresso dell’arpista Roi Casal e del chitarrista Manu Conde. Questa sorta di auto-presentazione pubblica dei musicisti che formano i Milladoiro è a parer nostro il vero e proprio manifesto artistico del gruppo: “Ci hanno accomunato, e ci uniscono ancora, la passione per la musica e per il nostro Paese. Per noi la mitica via di Santiago è in realtà una strada a due sensi: gli stessi milladoiros che guidavano i passi dei pellegrini che si recavano in Galizia ci hanno permesso di aprirci alle molteplici influenze che hanno arricchito quest’angolo di Europa. Siamo galiziani, e ci sentiamo galiziani al punto da poter dire che siamo buoni conoscitori del mosaico spazio-temporale in cui viviamo. Non vogliamo fare proclami con la nostra musica: il nostro solo scopo è divertire noi stessi e il nostro pubblico con quel tesoro fatto di mille melodie, frutto di tanti anonimi musicisti, che abbiamo ereditato grazie alla nostra terra. Il nostro sogno è riuscire a restituire qualcosa alla nostra regione, come segno di gratitudine per ciò che la Galizia ci ha dato, sotto forma di una musica entusiasmante che contribuisce a preservare la nostra identità collettiva. Grazie a questa musica riusciamo, pur con l’inevitabile mantello del villaggio globale, a mantenere viva la nostra intima essenza.” Dunque, 25 anni per i Milladoiro, e 25, o se preferite Veinticinco, è il nome di questa antologia che nasce con evidente scopo celebrativo: un album che contiene i brani più rappresentativi del quarto di secolo di attività della banda gallega, con collaborazioni di peso, come quelle della gaitera Susana Seivane, della violinista irlandese Eileen Ivers e della flautista Rhonda Larson. C’è anche un pezzetto di Italia in questo CD, grazie alla presenza di Claudia Ferronato, vocalist dei Calicanto. 25 è un disco che ci sentiamo di consigliare agli appassionati di musica galiziana ma non solo, viste le molteplici influenze avvertibili nella musica dei Milladoiro e la grande perizia dei musicisti. Se poi volete un ulteriore motivo per comprarlo, basti sapere che per ogni copia di 25 venduta, un Euro sarà versato nelle casse dell’Unicef per una campagna di protezione dei bambini di tutto il mondo da qualsiasi tipo di abuso, maltrattamento o discriminazione. Grazie, anche per questo, ai musicisti dei Milladoiro, che hanno deciso di promuovere le campagne dell’Unicef anche durante i loro concerti.
|