Michael Londra
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Michael Londra – Michael Londra 

Intervista di Alfredo De Pietra 

Quando la popolarità arriva via web 

È il direttore della più apprezzata web radio specializzata in Celtic music, ma è soprattutto cantante e compositore di straordinaria levatura. Lo presentiamo in esclusiva, e con orgoglio, ai lettori di Keltika.

Si può ragionevolmente affermare che Michael Londra sia oggi in assoluto una delle figure “chiave” della musica irlandese. La cosa interessante, e sintomatica dei tempi in cui viviamo, è che questo (eccellente, ma poco conosciuto in Italia) cantante irlandese, dal cognome italiano e che vive in America, debba oggi gran parte della sua popolarità a Internet, in quanto creatore e direttore della splendida web radio RadioCelt (http://www.radiocelt.com/) che irradia su internet la migliore musica irlandese, suddivisa in cinque sub-canali (artisti maschi, femmine, musica tradizionale, progressive, e Irish music in generale).

Come già altre volte in passato, dobbiamo ringraziare il sito web CelticCafe (http://www.celticcafe.com/) per aver fatto da tramite tra la nostra testata e Michael Londra. L’idea originale era di intervistarlo proprio sulla nuova esperienza di RadioCelt, ma la vera sorpresa è stata quando lo stesso Londra ci ha offerto un paio di brani dal suo recentissimo album di esordio per il sampler di “Keltika”: dobbiamo ammettere che l’omonimo Michael Londra è un disco assolutamente splendido, ottimamente prodotto e arrangiato.

Certo, non il consueto disco di musica irlandese: Michael Londra è innanzitutto un compositore raffinatissimo oltre che un cantante dalla voce affascinante per espressività, e le sue svariate esperienze nel campo del musical si avvertono nettamente. Anche per quanto riguarda la produzione, il cantante di Wexford si è avvalso della produzione di Steve Skinner, già arrangiatore e co-produttore di artisti di livello internazionale come Bette Midler e Celine Dion.

Si diceva dell’abilità di Londra nel comporre e nell’arrangiare: basti considerare come riesca sapientemente a far combaciare, quasi incastrare, una melodia tipicamente folk in un contesto pop in uno dei due brani (“Save Your Heart”, un vero gioiello!) presenti sul nostro sampler di questo mese, per rendersi conto che si tratta di una delle voci più interessanti e “nuove” dell’Irish music.

Londra, il cui sito web è www.michaellondra.com, ha accettato di parlarci delle sue esperienze artistiche passate e presenti.

Sono originario di Wexford, e provengo da una famiglia in cui si è sempre cantato. A dire il vero non è una delle città irlandesi più “musicali”, ma vi è comunque una forte tradizione canora: ogni ottobre vi si svolge il rinomato Wexford Festival Opera, cui partecipano appassionati della musica operistica provenienti da tutto il mondo. E comunque è la città da visitare se si vogliono ascoltare nei pub alcune delle voci migliori d’Irlanda.Quanto alle mie influenze principali, vanno da Mary Black a Elvis Costello a Stephen Sondheim. Non credo di avere le caratteristiche di un cantante di musica folk – ho anche studi di musica classica al mio attivo – ma mi sforzo sempre di includere alcuni elementi tipici dell’Irish traditional nelle mie canzoni. Insomma, sono irlandese e la mia voce è tenorile, quindi potrei definirmi un Irish Tenor..solo che ho scelto di interpretare la mia musica piuttosto che volgermi verso i “classici della nostalgia”, alla maniera dei 3 Irish Tenors. Devo anche dire che qualcuno dei miei amici arriva a sostenere che ho una voce femminile! Sono arrivato alla composizione solo tardivamente, ma è qualcosa che oggi mi affascina. Ora desidero iniziare a scrivere per altri artisti, e la cosa che mi fa piacere è che diversi musicisti mi chiedano di comporre per loro.”

Come arrivò a Riverdance?

Una sera stavo cantando in uno show a Dublino, e tra il pubblico c’era il direttore artistico di Riverdance. Semplicemente mi chiese di cantare nello show. Ero contentissimo, naturalmente, considerato che avrei avuto come partner canora Katie McMahon. Partecipai al tour negli Stati Uniti: un successo incredibile. Erano gli esordi di Riverdance, e ci trattavano dovunque come rock star. Esibirsi al celebre Radio City Music Hall fu un’esperienza memorabile.”

E cosa le rimane di quell’esperienza?

Ho sensazioni contrastanti, ripensando a Riverdance. Ero lusingato di prendere il posto, a Broadway, che era stato di Brian Kennedy, un vero e proprio idolo, per me. Bill Whelan scrisse anche nuovi brani proprio per lo spettacolo di Broadway, e tutto era molto interessante. In sostanza: ero entusiasta di partecipare a Riverdance, ma il giorno in cui questa esperienza terminò, mi sentii un uomo felice. Certo, ancora oggi continuo a supportare questo spettacolo, perché ritengo che in fondo esso abbia modificato profondamente, in meglio, la stessa immagine dell’Irlanda nel mondo, e sono orgoglioso di averne fatto parte, ma sono molto più contento di comporre e cantare la mia musica, di occuparmi di nuovi interessi che mi lasciano più soddisfatto.”

Torniamo allo spazio che ritaglia, nelle sue composizioni, per la musica tradizionale irlandese…

Sono cresciuto frequentando i Fleadh e gli Slogadh, ovvero i concorsi di musica tradizionale, ma non ero tagliato per questo genere. Finiva sempre che me ne tornavo a casa a cantare i brani dei musical teatrali, ma rimane comunque una musica che mi ha influenzato profondamente, e che continua a influenzare le mie composizioni. E poi, il fatto di poter conoscere e frequentare musicisti del calibro di Cara Dillon, dei Flook e degli Altan, anche grazie a RadioCelt, mi rende veramente contento. Così, mi avvalgo sempre della collaborazione dei miei amici musicisti “traditional” per le mie registrazioni, e anche se lavoro su generi musicali differenti potrà sempre stare sicuro di ascoltare un whistle o una uilleann pipe nei miei brani.

Ecco, lei ha appena citato RadioCelt, questa sua nuova avventura che la sta ponendo al centro dell’Irish music mondiale…

Vivo a Chicago, e tempo fa ho incontrato alcune persone dello staff di Accuradio (una delle più importanti internet radio al mondo, con una serie di “canali”  che copronoi più  svariati generi musicali, n.d.r.) che mi chiesero se fossi interessato a metter su, e dirigere, un canale dedicato interamente alla musica celtica. Sapevo che alle spalle hanno un’organizzazione di primissimo livello, e pensai che si trattava di un’ottima opportunità per dare un “respiro” globale agli artisti irlandesi, qualcosa di veramente inedito, su scala così ampia. Così risposi di sì, e iniziai a contattare tutti i musicisti che conoscevo. In breve tempo tutti i nomi principali erano su RadioCelt. Oggi sono del tutto entusiasta dei risultati: soprattutto si tratta di un sito estremamente semplice da navigare, così anche una persona che mastica poco o nulla di informatica è in grado di ascoltare le nostre proposte musicali. La cosa bella è che la voce si è sparsa in giro molto rapidamente, attirando su di noi l’attenzione della stampa specializzata di tutto il mondo. E fortunatamente sono in grado di gestire tutto anche da un PC portatile, altrimenti sarebbe stato impossibile per me continuare a occuparmi della mia musica: anche fare un tour sarebbe stato un grosso problema. A proposito di tour…come si sarà facilmente reso conto, il mio cognome è italiano. Ciononostante non sono mai stato in Italia, così se per caso da voi qualche festival volesse scritturarmi…arrivo in un attimo!

Oltre al già citato “Save Your Heart”, presentiamo sulla nostra compilation mensile “Heart Of The Land”, di cui lasciamo la presentazione allo stesso Michael Londra: “Sono sempre un po’ confuso, quando penso alle mie sensazioni riguardo l’Irlanda: orgoglio, nostalgia, senso di colpa per essermene andato, ma soprattutto avverto un forte legame con la mia terra. Conosco la sua storia, e sono contento del punto cui è oggi arrivata nonostante i terribili problemi che ha dovuto affrontare. Quanto più dura è stata la lotta per ottenere qualcosa, tanto più bella è la sensazione di esserci arrivati!