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Méav – Silver Sea Testo di Alfredo De Pietra Con il mare nel cuore Secondo album solistico della ex solista del gruppo corale Anúna: Méav Ní Mhaolchatha si conferma voce tra le più affascinanti della scena musicale dell’Isola di Smeraldo La passione di Méav per la musica tradizionale, non disgiunta da altrettanto amore per la classica, le è stata trasmessa dalla famiglia, originaria di Dublino: iniziò fin da bambina a prendere lezioni di canto, arpa e pianoforte, proseguendoli in parallelo ad un corso di studi che l’ha portata sino alla laurea in Legge presso il Trinity College di Dublino. Le qualità vocali di questa bella ragazza non passarono evidentemente inosservate, se è vero che, sia pure nel contesto classico della RTE Concert Orchestra, le sue prime tournee americane risalgono – lei ancor giovanissima – al periodo 1996-99. Allo stesso periodo risale il suo primo album, l’omonimo Méav, che riesce a mescolare in uno stile tutto sommato ben definito vari elementi del folk, della musica tradizionale e della classica con un atteggamento interpretativo abbastastanza moderno e spregiudicato: un disco di grande successo, con oltre 40.000 copie vendute, in special modo sul mercato dell’estremo oriente: il nome di Méav è oggi particolarmente conosciuto, e la sua musica apprezzata, sia in Giappone che in Corea, al punto che, ad esempio, la dublinese è stata uno degli highlight dello spettacolo di inaugurazione dell’infausto – per i colori italiani – ultimo Mondiale di calcio nippo-coreano. Nel 2000 la cantante veniva scritturata per tre mesi (per un tour sudafricano) da una delle troupe di Lord Of The Dance (ormai perennemente in giro per il mondo), ma Méav ha fatto parte anche dell’altrettanto famoso Riverdance, in una serie di spettacoli a Dublino, Londra, Belfast e Limerick, oltre che nella prima dello spettacolo al Radio City Music Hall di New York. Come sempre più spesso vediamo con gli artisti irlandesi, che strategicamente tendono a diversificare la propria proposta artistica in svariate attività, anche nel caso di Méav la troviamo come voce solista nel gruppo corale Anúna – tra l’altro alla cerimonia d’insediamento della presidentessa irlandese Mary McAleese – e ancora come solista nell’ambito dell’Irish National Chamber Choir, coro con cui ha girato mezzo mondo, Italia compresa. Silver Sea, che presentiamo questo mese con due brani ai lettori della nostra testata, è per molti versi il seguito naturale all’album di debutto Méav: anche questa volta la cantante riesce e mettere insieme una serie di canzoni, eseguite in gaelico, inglese e francese, con ispirazioni le più svariate possibile (classica e musica tradizionale fanno la parte del leone), segno di quell’eclettismo oggi tipico di gran parte delle interpreti originarie dell’Isola di Smeraldo. Per questo disco Méav (sito web: www.meav.com) ha fatto veramente le cose in grande: la produzione, oltre che in proprio, vede la collaborazione della violinista Máire Breatnach; alla console di registrazione siede il celeberrimo Brian Masterson assistito da Eoin Mulchay, e l’album è stato inciso al Pulse Recording Studios di Dublino. E anche per il line-up, la cantante si è affidata a nomi di tutto rispetto, tra cui spiccano i nomi dei fratelli Rossa, Colm e Rónán Ó Snodaigh (dei Kila), la stessa Breatnach e l’oboista David Agnew. La voce di Méav, chiara e delicata, si adatta benissimo al repertorio scelto, caratterizzato da brani tutti con un comune denominatore: il mare. Un mare mai tempestoso, ma calmo e placido, come la timbrica di questa cantante dublinese. Quando abbiamo iniziato ad ascoltare Silver Sea, la prima canzone che ci ha colpito (una delle due che potete ascoltare nella nostra compilation di questo mese) è “Morning In Béarra”, cantata in gaelico, ma con una riconoscibilissima linea melodica: il motivo, risalente al 1850, e in questo caso con un testo in irlandese risalente al 1901, sarebbe in seguito diventato celebre con il testo inglese e con il titolo di “Danny Boy”. In “Morning In Béarra” Meav è accompagnata da Conor O’Reilly al piano, Máire Breatnach al violino e alla viola, e da David James al violoncello. Il secondo brano tratto da Silver Sea ci porta invece in Cornovaglia: è l’altrettanto celebre “A Maid In Bedlam”, che narra la triste storia di una ragazza, pazza d’amore per il suo uomo costretto ad arruolarsi in marina: un ottimo arrangiamento in stile medievale ad opera, oltre che di Méav alla voce solista, di Conor O’Reilly e Eunan McDonald (harmony vocals), Colm Byrne (flicorno) e Rónán Ó Snodaigh (bodhrán). Silver Sea è pubblicato in Irlanda da Celtic Collections, presso il cui sito web (http://www.celticcollections.com/) il disco può essere acquistato online. |