Maggie Sansone
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Maggie Sansone – Mystic Dance

Testo di Alfredo De Pietra

Uno strumento in chiave pan-celtica

La lunga carriera discografica dell’italo-americana Maggie Sansone si arricchisce di un nuovo capitolo: in Mystic Dance il suo hammered dulcimer è splendido interprete di una serie di melodie che attingono alla tradizione musicale dei Paesi di origine celtica.

Ma perché mai uno strumento come l’hammered dulcimer non ha la diffusione che meriterebbe? Già, ascoltando e riascoltando il bel disco di Maggie Sansone Mystic Dance è questa la prima riflessione che viene alla mente. Per la ricchezza del suono e delle sfumature, per la grande adattabilita a tutta una serie di contesti musicali…o non sarà piuttosto merito dell’interprete di questo splendido album?

Confessiamo che il dubbio ci rimane ancora oggi, ma propendiamo maggiormante per la seconda ipotesi: l’artista – italo-americana per parte di padre, mentre la madre è originaria dell’Europa dell’est – è oggi universalmente riconosciuta come la specialista assoluta di questo difficile strumento. I bastoncini di legno con cui Sansone percuote le oltre settanta corde dell’hammered dulcimer riescono in Mystic Dance a riportare a nuovo splendore una serie di antiche melodie, in perenne equilibrio tra cadenze celtiche e sonorità moderne, tra new age e medioevo. In ultima analisi forse ciò che rende maggiormente interessante questo album – l’ultimo in ordine di tempo di una lunga serie registrati dalla Sansone – è la trasposizione in chiave moderna di un repertorio folk interpretato con uno degli strumenti più antichi in assoluto; o per meglio dire, due strumenti, poiché in Mystic Dance Sansone suona con ottimi risultati anche il santur persiano, strumento nazionale dell’Iran, che presenta diverse analogie con il già citato dulcimer: la forma è trapezoidale in entrambi i casi, e le corde di tutti e due gli strumenti sono fatte suonare mediante la percussione con bastoncini di legno (mezrab nel caso dello strumento persiano). Le origini del santur risalirebbero all’anno 900, mentre la sua versione europea – l’hammered dulcimer appunto – daterebbe al 1350, epoca in cui se ne hanno frammentarie notizie in alcune regioni nord-europee.

Tornando all’album, il suo titolo completo è in realtà: Mystic Dance – A Celtic Celebration: Ancient Dances, Improvisations, Gaelic Airs, Jigs, Reels And Music For A Celtic Wedding, e si può dire che tale lunga descrizione rispecchi fedelmente la varietà di materiale che ci viene in esso presentata: si va infatti da un “Medieval Set” (brani composti da Reuenthal e da Guillaume de Machaut) a composizioni per arpa irlandese del diciassettesimo secolo, da improvvisazioni inspirate alla musica medio-orientale a un “Set gallese”, e poi ancora un altro set, questa volta con melodie del Northumberland, e poi un set di gighe, e poi ancora i valzer, e i reel…insomma, una piccola antologia della musica “celtica” applicata all’hammered dulcimer, per giunta con alcune divagazioni nella musica asiatica! Racconta infatti l’autrice: “In seguito alla registrazione del mio precedente album, A Travelers Dream, ho iniziato a esplorare le interconnessioni che la musica riesce ad esprimere tra le genti di diversa cultura. Grazie a questo viaggio, ho scoperto quanto il linguaggio universale della musica  possa accomunare tutti gli uomini. Mystic Dance esprime un interscambio, un dialogo tra strumenti appartenenti a culture musicali differenti, unite tuttavie da un comune filone di natura mistica. Credo proprio sia un nuovo capitolo nel mio percorso musicale, destinato a durare per tutta la mia vita”.

Maggie Sansone è affiancata in Mystic Dance da una serie di musicisti di sicuro valore: Sue Richards (arpa celtica), Bobby Read (fiati, percussioni e tastiere), Sarah Read (fiddle, violoncello), Robin Bullock (cittern, chitarra e mandolino), Karen Ashbrook (flauto irlandese e whistle), Paul Oorts (musette accordion e chitarra) e Ian Lawther (Northumbrian pipes).

Dovendo scegliere “un set” per presentare Mystic Dance ai lettori di “Keltika”, la scelta è caduta su quello di reel irlandesi, composto dai brani “South Uist Reel/Hunter’s Purse/Otter’s Holt”, e che ci viene così presentato dalla autrice del disco, che può essere acquistato presso il sito web www.maggiesmusic.com: “Ho imparato il primo dei tre reel mentre frequentavo la Hamish Moore School Of Cauld Wind Pipes, nel Vermont; il secondo brano l’ho imparato invece da Karen Ashbrook, mentre il terzo reel è uno dei più popolari, durante le session, e fu scritto da Junior Crehan, il leggendario fiddler irlandese originario della contea di Clare”.