|
|
Liam O’Connor & Lisa Aherne: Live Si sbaglierebbe a considerare l’ultima proposta artistica di Liam O’Connor semplicemente come un nuovo CD, o un video di musica irlandese. No, qui siamo in presenza di un opera multi-formato, poiché questo Liam O’Connor & Lisa Aherne Live è sì un disco, ma anche un video VHS e prossimamente anche un DVD, ma soprattutto è a tutti gli effetti uno spettacolo di musica tradizionale irlandese, degno erede (anche se maggiormente in chiave musicale) di grandi show del recente passato come Riverdance e Lord Of The Dance. Progetto ambizioso e altamente impegnativo quindi, ancor più considerando che per l’occasione il duo Liam & Lisa ha deciso di occuparsi in prima persona di tutti i vari aspetti della produzione, con un risultato complessivo veramente notevole. Liam O’Connor & Lisa Aherne Live giunge a cinque anni di distanza dal fortunato album di esordio del duo, quel The Awakening che attirò sull’accordionist di Barnacurra l’attenzione dell’allora astro nascente della danza irlandese, quel Michael Flatley artefice dei già citati Riverdance e Lord Of The Dance. L’album ed il video, fedeli e felici testimonianze dello spettacolo, sono stati registrati al Citywest Hotel di Dublino il 30 giugno del 2001, e costituiscono una vera e propria festa di musica tradizionale irlandese, senza dimenticare tuttavia le sempre più frequenti contaminazioni con la musica di tutto il mondo: ecco quindi che qua e là fanno capolino elementi di reggae, schegge di musica Cajun, echi di blues…ma non preoccupatevi: su tutto domina, incontrastata ed energica, la musica tradizionale irlandese, ottimamente riarrangiata dalla band di Liam O’Connor, con la cristallina Lisa Aherne a tessere merletti vocali al momento opportuno, e con un gruppo di ballerini che ha tutto l’aspetto della classica cilegina sulla torta. Colpisce soprattutto l’orgoglio con cui l’accordionist originario dello Sliabh Luachra tiene a precisare che l’intero show è stato registrato in presa diretta: niente overdub, nessuna backing track dall’inizio alla fine dello spettacolo, e ciò indubbiamente contribuisce ulteriormente all’energia ed al senso di spontaneità dell’intera produzione di questo disco e del relativo video. Da Liam O’Connor & Lisa Aherne Live sono stati tratti due brani che potrete ascoltare sulla compilation di questo mese. La scelta è stata concordata proprio assieme a Liam: in fondo si trattava di rendere giustizia alle varie componenti che costituiscono lo show, ovvero la band, la splendida voce di Lisa Aherne ed il corpo di ballo, per cui ci è sembrato opportuno presentare la scatenata, strumentale “Reconciliation Set”, che vede all’opera anche le coreografie di Michael Donnellan, e affiancarla alla struggente “Will You Go Lassie Go”, eccellente banco di prova per gustare la sensibilità di una cantante interessante come Lisa Aherne. Liam O’Connor si è mostrato inoltre molto contento di rispondere alle domande che gli abbiamo poste, non appena gli abbiamo spiegato che si trattava di un magazine italiano: il giovane accordionist sembra infatti nutrire un grande amore nei confronti del nostro Paese. Iniziamo dallo strumento che lei suona: si direbbe che l’accordion sia attualmente molto di moda, nella musica irlandese. Molti tra i dischi più venduti in Irlanda sono registrati da accordionist … “Indubbiamente l’accordion vede attualmente una fase di grande popolarità in Irlanda, ma secondo me non è comunque lo strumento più di moda: è invece la uillean pipe lo strumento più “in” dell’Irish music di oggi, sia grazie alla nuova fama mondiale conferitale da show come Riverdance, sia per la presenza di un gran numero di eccellenti piper. Certo, personalmente io preferisco l’accordion: suono questo strumento sin da quando ero bambino, e posso assicurarle che non si tratta per nulla di uno strumento semplice. Anche per l’accordion è richiesto molto tempo, sia per impadronirsi della tecnica che per sviluppare e perfezionare un proprio stile musicale. È anche lo strumento che mi ha portato al successo a livello internazionale, grazie alla mia partecipazione alla versione originale dello show Lord Of The Dance di Michael Flatley: le confesso che è un grande onore per me essere stato scelto per uno spettacolo tanto importante!” Ecco, proprio a proposito di Lord Of The Dance, cosa rimane in lei di quello show, cosa ricorda principalmente di quell’esperienza? “Lo stesso fatto di essere stato scelto per uno spettacolo così grande e di lavorare con il “re” della danza irlandese moderna, Michale Flatley, è stato per me una vera iniezione di fiducia. Il mio senso di autostima ne ha tratto un enorme giovamento: arrivo a dire che ne ha risentito positivamente addirittura la mia personalità globalmente intesa. Partecipare a uno spettacolo di livello internazionale: stentavo a crederci! E inoltre girare il mondo, conoscere tanta gente entusiasta alla nostra musica…sì, veramente un’esperienza indimenticabile! Lord Of The Dance è ancora oggi in giro per il mondo, e a un certo punto ho preferito lasciare lo show per iniziare a sviluppare i miei progetti artistici, ma le garantisco che finchè questa esperienza è durata, è stato un periodo bellissimo della mia vita”. E prima di Lord Of The Dance? “Ancor prima di Lord Of The Dance avevo firmato un contratto con la MCA Records, e avevo registrato con loro il mio primo album, The Awakening, che in seguito vinse un importante premio in Irlanda, l’IMRA: un riconoscimento molto importante, considerato che si trattava di un album di esordio. Il produttore di quel disco era Steve Cooney, un musicista che gode di tutta la mia stima e del massimo rispetto. Mi accompagnavano in quel progetto grandi musicisti “traditional”, come Vinnie Kilduff al tin whistle, Gerry O’Connor al banjo, Eileen Ivers al fiddle… Andando ancora più indietro nel tempo, ho iniziato a suonare all’età di quattro anni, anche perché nella mia famiglia si è sempre “respirata” un’atmosfera musicale: anche se l’accordion è il “mio” strumento, suono anche la concertina, il piano, il tin whistle e la chitarra, oltre ad un’altra dozzina di strumenti musicali. Sono quindi cresciuto nella “band di famiglia”, avendo così modo di conoscere molti altri importanti musicisti e riuscire a sviluppare un mio stile musicale. In seguito ho vinto anche gli “all-Ireland championship” per l’accordion, poi è arrivato l’album di esordio The Awakening di cui le parlavo, poi ancora la grande esperienza con Lord Of The Dance ed infine eccomi ora con questo album dal vivo, sempre con Lisa Aherne, e il relativo show. Anche la realizzazione del video è stata per me molto importante: sono molto orgoglioso di questa produzione, che mi vede al fianco di Lisa e di alcuni tra i migliori musicisti e ballerini irlandesi”. Sempre in tema Lord Of The Dance: lei avrà avuto modo di osservare le reazioni alla musica irlandese alle più svariate latitudini… “Riverdance e Lord Of The Dance hanno il merito di aver imposto la musica irlandese all’attenzione del mondo intero, e la reazione è stata, ed è – ovunque – assolutamente fenomenale. In ogni parte del mondo il “tutto esaurito”, ed è così ormai da dieci anni! Onestamente, la musica irlandese non poteva sperare di meglio. Grazie a questi show la bellezza delle nostre linee melodiche e i ritmi trascinanti della nostra musica sono oggi noti in tutto il mondo…è vero, oggi la musica tradizionale irlandese è la ”numero uno” nel mondo!” Ci parli di questo suo album dal vivo. “Quando si decide di mettere su un progetto artistico in proprio, l’impegno da profondere in esso è sempre molto notevole, a prescindere dalle “dimensioni” del progetto…bene, se ora prova a considerare con attenzione la complessità di questa ultima mia fatica artistica, si potrà facilmente rendere conto di quanto sia stato impegnativo per me portare a termine questa proposta musicale: il gran numero di artisti coinvolti, il riuscire a dare il giusto bilanciamento all’intero progetto…e sono comunque soddisfatto dei risultati ottenuti. Tutto ciò è stato possibile probabilmente perché ho scelto di lavorare con veri professionisti, dai musicisti agli elettricisti ai ballerini, fino agli autisti per i trasporti, e la scelta si è rivelata vincente. Forse la cosa più difficile è stata la registrazione dal vivo senza dover ricorrere a sovrincisioni, ma ce l’abbiamo fatta egregiamente, credo. Per la band ho pensato a James Blennerhasset al basso, Nick Bailey alla batteria e alle percussioni, Bill Shanley e Garry O’Brien alle chitarre, Gerry O’Connor al fiddle e al banjo, Colin Farrell al fiddle e al low whistle e infine Seamus Brett alle tastiere. Naturalmente vi è da aggiungere la vocalist Lisa Aherne e me all’accordion. Le coreografie sono opera di Michael Donnellan che è anche il ballerino solista. Gli altri ballerini sono Orla Griffin, Kelly McDonnell, Sasha Morrissey e Collette Dunne: tutti eccellenti professionisti. E infine non dimentichiamo le spese necessarie per la realizzazione di uno spettacolo così complesso: insomma, tanto tanto lavoro… Quanto alla filosofia di questo Live, la mia idea di partenza era quella di realizzare uno show di musica irlandese avvalendomi dei migliori musicisti e dancer disponibili, ma dando il ruolo di protagonista alla musica piuttosto che alla danza. Certo, è innegabile che l’esperienza di Lord Of The Dance sia stata per me una importante sorgente di ispirazione.” E tra l’altro è comunque uno dei pochi progetti di musica tradizionale irlandese che non si limiti al solo CD: c’è il video, è in arrivo la versione su DVD… “Quello che ho cercato di fare è dare il massimo della visibilità al mio progetto: non solo il CD, ma anche il video: in questo modo chi volesse acquistare entrambi i media avrebbe un corrispettivo “visivo” alla musica del disco, e la tecnologia del DVD è perfetta anche in questo senso”. Lei ha suonato spesso in Italia, e sempre con grande successo… “Ah, l’Italia! Ci ha sempre tributato un grande successo! Ricordo sempre con grande entusiasmo la mia partecipazione a Celtica, il festival che si svolge annualmente in Val d’Aosta: un festival organizzato veramente in modo eccellente! Vi ho partecipato per due anni, ma ricordo anche splendide esperienze a Milano, Torino ed in altre città italiane, tutti posti splendidi. Il mio sogno sarebbe un lungo tour che copra l’Italia intera…Speriamo!” Programmi futuri? “Innanzitutto la realizzazione e la commercializzazione del DVD. Nel frattempo saremo in giro per il mondo con questo spettacolo live. In seguito la realizzazione di un nuovo album, confidando che questo progetto dell’album e del video live abbia un buon successo!” In attesa di una distribuzione italiana, Live At The Citywest Hotel può oggi essere ordinato, sia nella versione CD che nel formato video VHS che in DVD, direttamente presso l’indirizzo di posta elettronica di Liam O’Connor: wmoc@esatclear.ie
Intervista di Alfredo De Pietra Liam O’Connor & Lisa Aherne: Live At The Citywest Hotel, Dublin Liam O’Connor & Lisa Aherne – Reel Spirit Testo di Alfredo De Pietra Musica Irish da un convento francescano Liam O’Connor si conferma, con il suo ultimo album live, musicista tra i più popolari in Irlanda. Due brani sulla nostra compilation Se qualcuno dei lettori di questo numero di “Keltika” avesse la possibilità, o l’intenzione, di trascorre qualche giorno di ferie di questa coda di estate in Irlanda, dalle parti di Killarney, nella Contea di Kerry, troverebbe la ridente cittadina tappezzata da grandi cartelloni che pubblicizzano lo spettacolo di musica e danza “Reel Spirit”, a opera della coppia Liam O’Connor & Lisa Aherne. Per una volta gioca in casa, l’accordionist che fece parte del cast originale del celebre musical “Lord Of The Dance”: nato a Cork, O’Connor risiede ormai da tempo a Killarney, ed essersi assicurato il palcoscenico di uno dei più prestigiosi teatri della città turistica irlandese (quello del Killarney Avenue Hotel) per l’intera stagione primaverile-estiva del 2004 è indice della grande considerazione di cui gode in patria questo artista. Un musicista che tra l’altro ha storicamente un buon feeling con l’Italia: Liam O’Connor è una presenza quasi costante nel valdostano festival “Celtica”, e di questo successo italiano l’accordionist è particolarmente orgoglioso, al punto da parlarne diffusamente, e con entusiasmo, anche sul suo sito web ufficiale (http://www.liamoconnormusic.com/). Non è difficile comprendere il motivo del successo di questo musicista, in patria e all’estero: egli ha in realtà fatto tesoro dell’esperienza di “Lord Of The Dance”, comprendendo perfettamente i meccanismi dello show business applicati alla musica irlandese e riuscendo a trasportarli con esito positivo nei suoi show. Di certo la sua non è musica per puristi, sia per quanto riguarda la tipologia delle danze (sempre presenti nei suoi spettacoli), sia per il repertorio, che non si limita mai alla musica irlandese, ma che invece preferisce spaziare in àmbiti spesso abbastanza distanti come il rock e il reggae: non a caso lo stesso O’Connor cita con orgoglio, sempre a proposito della sua esibizione nell’ambito di “Celtica 2004”, una “No Woman No Cry” (di Marleyana memoria) cantata all’unisono con i diecimila presenti al suo concerto. Resta comunque il fatto che l’accordionist ha ottime e consolidate basi nella musica tradizionale, e che, visti i risultati, pare abbia trovato la formula giusta per assicurarsi un buon successo commerciale. Tutto ciò si riflette, naturalmente, anche nelle scelte discografiche: poco più di un anno fa avevamo recensito su queste stesse pagine il precedente album della coppia O’Connor & Aherne, il buon Live At The Citywest Hotel, che non a caso veniva accompagnato da una versione su videocassetta delle stesse registrazioni. In altri termini, ancora una volta, la regola dei grandi show irlandesi, che prevedono sempre di affiancare al CD un versione video dello stesso spettacolo, rigorosamente registrato dal vivo. Considerati i risultati positivi di questa operazione commerciale, ecco a distanza di pochi mesi la pubblicazione di Reel Spirit. Ancora una volta la formula è la stessa: disco live di presentazione del nuovo show, accompagnato da una versione in VHS e da un’altra su DVD. La registrazione del terzo album a firma O’Connor & Aherne è stata effettuata il 29 gennaio 2003 nel convento dei frati francescani di Killarney. Era un vecchio pallino di Liam O’Connor, quello di registrare uno spettacolo all’interno di una chiesa, come egli stesso ha avuto modo di dichiarare: “L’atmosfera e l’acustica sono del tutto particolari, e quando si è presentata l’occasione non me la sono fatta sfuggire. La band che sono riuscito a mettere insieme in quell’occasione era veramente di ottimo livello, basti pensare a Cathal Hayden al fiddle, Eamon McElhome alla chitarra, Tony Molloy al basso…E poi potevo finalmente realizzare un altro mio grande desiderio, quello di suonare con una sezione d’archi…” In questo modo, con l’aggiunta anche di una sezione fiati, venivano a coesistere sul palcoscenico tre ensemble, uno tradizionale, uno classico e infine uno vagamente jazzistico, il tutto coordinato da Steve Iredale, produttore degli U2. In pratica è lo spettacolo cui si può assistere al già citato Killarney Avenue Hotel fino a tutto settembre, ovviamente con alcuni rimaneggiamenti nella formazione della band, con l’aggiunta di un set di danze diretto da Kelly McDonnell e con la presenza, sera per sera, di alcuni ospiti a sorpresa: considerato che Killarney è uno dei poli turistici per eccellenza dell’Isola di Smeraldo, c’è da scommettere che i nomi di Liam O’Connor e di Lisa Aherne saranno quest’anno molto popolari tra i tanti visitatori della contea di Kerry. Due i brani sulla compilation di questo mese, tratti da Reel Spirit: il celebre inno a carattere religioso “Be Thou My Vision” è splendidamente interpretato dalla calda voce di Lisa Aherne, mentre la band di Liam O’Connor è tirata al massimo nello scoppiettante “The Flogging Set”. I vari formati (CD, VHS, DVD) di Reel Spirit possono essere acquistati direttamente presso il già citato sito web di Liam O’Connor.
|