Le Vent du Nord
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Le Vent du Nord – Maudite Moisson! 

Testo di Alfredo De Pietra

Un vento del nord, dal Quebec passando per la Bretagna…

Ottimo esordio discografico per il quartetto originario del Quebec: grande musica dal Canada francofono, musica che mostra i forti legami di questa terra con le proprie origini europee.

Il presente numero di “Keltika” presenta ai propri lettori due aspetti  – molto diversi tra loro – della cultura musicale celtica di un grande Paese come il Canada. Una nazione per molti versi bifronte: duplice è l’origine dei suoi abitanti, due di conseguenze sono le lingue che vi si parlano (francese e inglese), e ad esempio ci ha colpito non poco l’accenno di scuse per i propri errori nell’uso della lingua inglese (“non è la mia lingua madre…”) da parte del manager della Borealis Records, casa discografica del gruppo Le Vent du Nord.

Un Paese musicalmente bifronte, si diceva, e per notarlo basta mettere a confronto le sonorità del disco live di Ashley MacIsaac (recensito su questo stesso numero da Graziano Pettinari) con quelle dell’album di esordio di questo quartetto di Vercheres, piccolo centro vicino Montreal, nel Quebec: due mondi diversissimi, nell’apparenza e nella sostanza. Laddove il fiddle di MacIsaac riporta in modo intenso e immediato alle aspre sonorità scozzesi, ecco che questo ottimo Maudite Moisson! ci riporta verso atmosfere nettamente francesi. È un vento del nord, certo, ma che non proviene affatto dalle fredde brume di Scozia e d’Irlanda, e che rimanda piuttosto in più di un’occasione a suoni e luoghi a noi geograficamente più vicini.

In questo disco in realtà è presente (e ciò lo rende particolarmente prezioso) gran parte del ricco patrimonio delle tradizioni del Quebec, fatto di danze travolgenti e canti, ispirati a loro volta dai primi colonizzatori di origine francese e bretone. Nonostante Cape Breton con la sua tradizione scozzese disti solo alcune centinaia di chilometri, tutto cambia nella musica del Quebec: forse l’elemento di maggiore distanza è il tipo di accentuazione ritmica, l’uso stesso dell’elemento percussivo, più “rotondo” e “circolare” nei brani di questo disco. Anche l’uso dell’accordion è in modo evidente più “francese” rispetto alle cadenze scoto-irlandesi, ma più in generale è la stessa costruzione dei brani a rimandare nettamente alla musica transalpina: lo stesso approccio jazzistico presente in alcuni brani di Maudite Moisson! (“Les Trois Frères Roy”) rimanda talvolta al sound dell’Hot Club de France di Django Reinhardt.

In sostanza, è questa la cosa veramente sorprendente di questo interessantissimo album: ascoltandolo si avverte proprio la fortissima influenza del senso della melodia e dell’armonia (ma dovremmo forse dire della cultura) bretone e francese su questo lontanissimo lembo di terra transoceanico. In fondo, esattamente la stessa cosa che accade di lì a poco con le culture scozzese e irlandese; ma è singolare come ciascuna di queste culture abbia fatto pochi passi in direzione delle altre. Parrebbe che ognuno si sia, nel tempo, arroccato sulle proprie posizioni culturali-linguistiche, al punto che è fatto risaputo che le “vere” tradizioni scozzesi e irlandesi vengono spesso ricercate in Canada e in alcune parti d’America più che in patria.

Le Vent du Nord (http://www.leventdunord.com/) è un quartetto, costituito da Nicolas Boulerice (piano, hurdy-gurdy o se preferite ghironda, voce), Benoit Bourque (ballerino, accordion, bones & spoons, chitarra, mandolino e voce), Olivier Demers (fiddle, chitarra, voce), e da Simon Beaudry (chitarra e voce) che di recente ha rimpiazzato Bernard Simard, presente nel line-up di Maudite Moisson!

Una formazione dal sound compatto e ben organizzato, che pare dia il meglio di sé nella dimensione live (se dobbiamo proprio confessarlo, è stato il nostro “agente irlandese” Seán Laffey a segnalarci il quartetto canadese, entusiasta dopo aver assistito a un loro concerto…).

Quanto sopra affermato a proposito dell’ottimo lavoro di ricerca delle tradizioni, presente in Maudite Moisson! (che, a proposito, vuol dire “maledetta mietitura!”) non deve tuttavia indurre a pensare che si tratti di un album “al passato”. Nulla di tutto ciò, perché i quattro di Montreal fondono con intelligenza nella propria musica un gran numero di elementi “estranei” (jazz e blues in primis), senza rinunciare tuttavia a una buona coerenza di fondo.

Presentiamo Maudite Moisson! ai lettori di “Keltika” con due brani. “Au Bord De La Fontaine” è una versione meno nota della celebre “À La Claire Fontaine”, brano raccolto a Lorient, in Bretagna nel 1842. Narra la storia di una ragazza che vede un suo amico partire per la guerra dopo che lei ha rifiutato le rose che il ragazzo le aveva offerto. Il rimpianto ha il sopravvento in lei, che dice: “Se queste rose non avessero lasciato il cespuglio che le ospitava, ora quel ragazzo sarebbe qui con me…”. “Quatre Poilus” è invece un set strumentale, composto dal reel “Reel Des Poilus” (opera del celebre fiddler Isidore Soucy, originario del Quebec); da “Brandy From Windsor Mills” dell’armonicista Louis Blanchette, e infine da “Reel Des Bùcherons”, del violinista di Montreal Adrien Avon.

Maudite Moisson! può essere acquistato direttamente presso Borealis Records (http://www.borealisrecords.com) o scrivendo all’indirizzo email linda@borealisrecords.com