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Hair of the Dog
Testo di Alfredo De Pietra Già da una buona dozzina di anni la band Hair Of The Dog si è guadagnata il favore di una buona parte del pubblico “Celtic-oriented” americano grazie al particolare sound, un mix assolutamente unico di musica celtica, rock e bluegrass: i cinque membri sono infatti capaci di esprimere musica ad altissimo tasso energetico, in continuo equilibrio tra sonorità acustiche ed elettriche, come testimoniano i due brani, tratti dal loro ultimo album, Let It Flow, presenti sulla nostra compilation di questo mese. Gli Hair Of The Dog hanno ormai al proprio attivo decine di migliaia di album venduti, la partecipazione ai principali festival statunitensi (Chicago Gaelic Park Festival, Bethlehem Pennsylvania Celtic Classic, Hunter Mountain Irish Festival, Coney Island Great Irish Fair, Capital District Scottish Games, East Durham Irish Festival) ed esibizioni al fianco di grandi della musica celtica come i Clancy Brothers, Black 47, Wolfe Tones e Solas: in sostanza una delle Celtic band (ma non solo Celtic…) americane di maggior successo, con un tour a cadenza annuale anche in Irlanda e che, stando a quanto preannunciatoci da Mike DeAngelis, chitarrista del gruppo dalle evidenti origini italiane, con ogni probabilità avremo modo di ascoltare in Italia l’anno prossimo. La dimensione live è il vero punto di forza degli Hair Of The Dog, al punto che gli ultimi loro album, questo Let It Flow e il precedente At The Parting Glass, sono entrambi stati registrati in concerto. La loro musica è aperta e sincera, semplice ma ben armonizzata, le parti vocali risentono in maniera evidente della “scuola” del folk americano, ma il vero punto di forza è il particolare sound della band, in cui il basso elettrico (Rick Bedrosian) e la chitarra elettrica (Eric Finn) si sposano con gli strumenti acustici, rappresentati dal banjo e chitarra acustica (John Haggerty), ancora chitarra acustica (il già citato DeAngelis) e fiddle (Larry Packer). Si diceva della grande energia tipica di questa band originaria di Albany, nello stato di New York: va anche sottolineato il fatto che questo vigore viene raggiunto senza fare alcun ricorso a strumenti a percussione, ulteriore elemento caratteristico del quintetto americano. Una cosa è stata chiesta decine di volte ai membri degli Hair Of The Dog, e come si può facilmente immaginare, ha a che vedere con il significato del loro nome (“il pelo del cane” n.d.r.). Ecco la risposta, a opera della stessa band: “La frase “il pelo del cane”, o più precisamente “il pelo del cane che ti ha morso”, è vecchia di secoli, e risale ai tempi in cui i morsi degli animali, e quindi anche dei cani, avevano spesso per conseguenza infezioni che potevano condurre anche a sepsi o ad amputazioni. La scienza medica dell’epoca sosteneva che in questi casi un rimedio poteva consistere nel riuscire ad acchiappare l’animale autore del morso e tagliargli una parte del pelo, che veniva poi impastato insieme ad altre sostanze e applicato sulla sede del morso…possiamo immaginare con che risultati. Oggigiorno la stessa frase viene usata, per analogia, in relazione all’abuso di alcool: è opinione comune che il miglior modo per smaltire i postumi di una sbornia sia quello di bere uno o due bicchierini della stessa bevanda alcoolica responsabile della sbornia stessa. Così, non è inconsueto sentir suggerire “il pelo del cane” come rimedio a una ubriacatura particolarmente intensa. In ogni modo, abbiamo scelto questo nome proprio perché, nel bene e nel male, l’uso di alcoolici è strettamente legato alla cultura irlandese, e quindi anche alla nostra musica. E comunque sia chiaro, anche se non siamo contrari a un moderato consumo di alcoolici, specie durante un nostro spettacolo, non si deve assolutamente guidare dopo aver bevuto!”. I CD degli Hair Of The Dog possono essere acquistati tramite Amazon (http://www.amazon.com) e CD Baby (http://www.cdbaby.com/); il loro sito ufficiale è http://www.hair-of-the-dog.com/. Hair of the Dog – At The Parting Glass (October Eve Records) Già da una buona dozzina di anni la band Hair Of The Dog si è guadagnata il favore di una buona parte del pubblico “Celtic-oriented” americano grazie al particolare sound, un mix assolutamente unico di musica celtica, rock e bluegrass: i cinque membri sono infatti capaci di esprimere musica ad altissimo tasso energetico, in continuo equilibrio tra sonorità acustiche ed elettriche. Gli Hair Of The Dog hanno ormai al proprio attivo decine di migliaia di album venduti, la partecipazione ai principali festival statunitensi ed esibizioni al fianco di grandi della musica celtica come i Clancy Brothers, Black 47, Wolfe Tones e Solas: in sostanza una delle Celtic band (ma non solo Celtic…) americane di maggior successo, con un tour a cadenza annuale anche in Irlanda. La dimensione live è il vero punto di forza della band, al punto che gli ultimi loro album, come questo At The Parting Glass, sono stati registrati in concerto. La loro musica è aperta e sincera, semplice ma ben armonizzata, le parti vocali risentono in maniera evidente della “scuola” del folk americano, ma il vero punto di forza è il particolare sound della band, in cui il basso elettrico (Rick Bedrosian) e la chitarra elettrica (Eric Finn) si sposano con gli strumenti acustici, rappresentati dal banjo e chitarra acustica (John Haggerty), ancora chitarra acustica (l’italo-americano Michael DeAngelis) e fiddle (Larry Packer).
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