Gwenael Kerleo
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Gwenaël Kerléo – Yelen (Coop Breizh)

 

Si tratta del terzo album di una arpista interessante principalmente per la qualità delle sue composizioni: con grande eleganza Kerléo accarezza la sua arpa producendo sonorità capaci di rivelare la grande sensibilità dell’artista. Disco introspettivo, Yelen, da cui scaturisce un senso di serenità, una musica dolce e calda che evidenzia la totale simbiosi tra la musicista e il suo strumento. In questo lavoro Gwenaël Kerléo si lascia trasportare dalle proprie vibrazioni interiori, abbandonando in larga parte quegli schemi ritmici che, in un’opera del genere, sarebbero del tutto fuori posto. È la stessa arpista a dare una chiave di lettura di questo album: “L’arpa celtica, nella sua forma attuale, ha appena cinquanta anni. È uno strumento giovane e moderno, il cui repertorio è abbastanza limitato. Per questo motivo desideravo comporre un’opera dedicata a questo strumento, facendolo suonare in maniera differente, mostrandone in fondo le possibilità: presentare la finezza dei toni acuti e la profondità dei bassi, la ricchezza degli accordi e la sottigliezza delle armonizzazioni, spesso volutamente dissonanti. Certo, ho studiato a lungo il repertorio tradizionale bretone e quello irlandese, ma se devo citare le mie principali influenze metterei al primo posto la scuola minimalista di Wim Mertens, Michael Nyman e Philip Glass.

Yelen non è una semplice successione di brani, trattandosi di un’opera concepita con un’ottica globale. È un pezzo per arpa celtica in tre movimenti: i temi musicali nascono delicatamente e si sviluppano concatenandosi al movimento successivo, quasi senza soluzione di continuità, con alcuni dolci vocalizzi che arricchiscono in alcune occasioni le interessanti armonizzazioni. Un disco veramente suggestivo.