Grada
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Gráda – The Landing Step

 Testo di Alfredo De Pietra

 “…il desiderio di suonare qualcosa di nuovo…”

 Di anno in anno il quintetto irlandese-neozelandese si va affermando come una delle realtà più interessanti dell’Irish music, con un occhio al passato ma con la mente proiettata verso esperienze contemporanee. Un brano dal loro ottimo, recentissimo The Landing Step sulla nostra compilation.

 C’è una cosa che colpisce, visitando il sito web dei Gráda (http://www.gradamusic.com), ed è la bandierina italiana, che re-indirizza a una versione del sito stesso nella nostra lingua, evento più unico che raro per quanto riguarda la scena musicale irlandese. D’altra parte è anche abbastanza naturale, considerato che questa band conta un gran numero di appassionati nel nostro Paese, e che l’origine stessa del gruppo è in qualche modo collegata…alla Sardegna!

Racconta infatti Brendan O’Sullivan, il fiddler del quintetto, riferendosi ai primi giorni di vita della band: “Incontrai il chitarrista Gerry Paul, irlandese di nascita ma all’epoca residente in Nuova Zelanda, durante una session a Dublino, e siccome ero in procinto di partire proprio per il suo Paese di adozione, decidemmo che ci saremmo ri-incontrati a Wellington per suonare insieme. Fu lì che conobbi quello che sarebbe in seguito diventato il nostro bassista, Andrew Laking. Tornato in Irlanda, si prospettava la richiesta di un gruppo che facesse musica irlandese per un tour della Sardegna, e così chiesi a Paul e a Laking se fossero disposti a raggiungermi. Si aggiunsero subito dopo il flautista dublinese Alan Doherty e la cantante- bodhránist Anne-Marie O’Malley. Realizzammo anche un CD alla buona, che pensavamo avremmo venduto dopo i concerti sardi…concerti che però non arrivarono mai! Già, perché poi il tour non si fece più, ma quello fu comunque l’elemento catalizzatore per la nascita dei Gráda.

Ora, qualcuno potrebbe pensare che anche in questo caso siamo in presenza dell’ennesima band di musica tradizionale irlandese alle prese con una rispolverata delle solite vecchie tune, offerte con una parvenza di neo-arrangiamento che serve anche a mascherare una certa carenza di fantasia…niente del genere, con i Gráda!

Una delle osservazioni più interessanti, al loro riguardo, è infatti apparsa su una recensione del Dublin’s Event Guide, in cui l’autore rifletteva sul fatto che buona parte dei dischi di musica irlandese tende a lasciare nell’ascoltatore la sensazione di “una session su disco”; il che – intendiamoci – non è necessariamente un fatto negativo, ma sottintende una domanda che forse dovremmo farci più spesso: dov’è la fantasia, in tutto ciò? Dove la creatività? Ora, alla luce di queste riflessioni non è un caso che proprio i Gráda siano citati come un gruppo tra i più interessanti dell’attuale scena irlandese. Quel che contraddistingue la musica di questo quintetto è la freschezza degli arrangiamenti e del materiale sonoro: anche quando si tratta di brani traditional, non manca mai un’idea geniale, un qualcosa che riesce a rivitalizzarli in modo anche imprevisto. Ascoltando ad esempio sulla compilation di questo mese il set “Shock On”, tratto dal recentissimo secondo album del gruppo, The Landing Step, si rimane colpiti dal “colpo di scena” dell’uso dei fiati (la tromba di Bill Blackmore nella fattispecie) che proprio non ti aspetti, ma che “ci sta” veramente a pennello…

Continua O’Sullivan, a proposito delle scelte musicali del gruppo: “Sinceramente non siamo molto attratti dalla musica irlandese che si ascolta da qualche decennio: in realtà vorremmo sperimentare qualcosa di nuovo, anche ricorrendo alle nostre precedenti esperienze con altri generi musicali.

Più di qualche critico, forte di questo approccio e dello stesso tipo di formazione, ha accostato i Gráda ai Lúnasa: “Beh, per cominciare – risponde ancora O’Sullivan – i Lúnasa non hanno una cantante, mentre per restare ai brani del nostro The Landing Step, oltre la metà di essi è cantato…Tutti noi abbiamo un forte background legato al canto, e le canzoni per noi sono molto importanti. E probabilmente a ciò è da aggiungere una certa maggiore vicinanza della nostra musica alle sonorità del jazz…

Di sicuro esiste tuttavia un collegamento tra The Landing Step e i Lúnasa: a produrre e a sovrintendere alla registrazione dell’album è stato Trevor Hutchinson, che dei Lúnasa è il contrabbassista: “La cosa è nata e si è sviluppata per caso: semplicemente avevamo scelto lo studio di registrazione di Hutchinson per incidere i brani di The Landing Step, e lui era sempre presente, prodigo di consigli che si rivelavano sempre azzeccati. A un certo punto chiedergli di produrre il disco ci è sembrata la cosa più naturale!

Le recenti cronache musicali si sono occupate indirettamente dei Gráda anche per un altro motivo: il loro flautista Alan Doherty è il solista della colonna sonora del “Signore degli Anelli”; il suo contributo può essere ascoltato all’inizio del film, all’arrivo di Gandalf a Hobbiton.

Professano prudenza e modestia, i Gráda: “Non ci facciamo alcuna illusione su un nostro successo a breve termine. Secondo noi, abbiamo bisogno ancora di qualcosa come tre anni per crescere in maniera definita, e durante questo tempo dobbiamo essere sicuri che ogni passo che facciamo sia nella giusta direzione, e non risulti un passo indietro.”  

Sarà anche vero, ma il fatto stesso che per The Landing Step si sia mossa la prestigiosa casa discografica Compass Records (http://www.compassrecords.com/), distributrice dell’album anche in Italia tramite IRD di Milano, la dice lunga sulla voglia di scommettere sulle qualità di questo quintetto…