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Folk inglese e musica celtica
L’impostazione del volume si presta in modo particolare a coloro che desiderino interessarsi al fenomeno della musica celtica, ma che non sanno bene da che parte cominciare. Girovagando in Internet per forum e newsgroup capita infatti spesso di imbattersi in messaggi del tipo: “Sarei interessato alla musica celtica. Quali sono i gruppi fondamentali, cosa mi consigliate di comprare?” Il libro di Vivaldi può essere considerato in questo senso una guida preziosa, grazie alla valutazione e al commento di oltre 350 dischi e all’analisi storico-artistica di una cinquantina di artisti e gruppi. Particolarmente interessante è l’introduzione, intitolata “Per San Giorgio e San Patrizio!”, in cui Vivaldi traccia in modo semplice ma completo la storia della musica celtica di questi ultimi cinquanta anni evidenziando in modo corretto i forti legami artistici che da sempre hanno caratterizzato musicisti inglesi, scozzesi e irlandesi: non è infatti da dimenticare che la rinascita del folk di regioni celtiche per eccellenza, quali la Scozia e l’Irlanda, è nato a Londra e in America ancor prima che a Edimburgo o a Dublino, e da lì ha conquistato un po’ tutto il mondo. In questo senso, il ruolo di artisti come John Renbourn, Ewan MacColl, Davey Graham e Shirley Collins è da ritenere assolutamente fondamentale, e viene infatti opportunamente sottolineato da Vivaldi. Dove ci permettiamo di dissentire dall’autore è nell’effettivo privilegiare artisti e dischi legati agli anni ’60 e ’70: se è vero che le opere di quegli anni si distinsero per freschezza e novità, non ci sembra opportuno confinare al ruolo di comprimari gruppi e musicisti del calibro di Altan, Dervish, Afro Celts o Sharon Shannon. In altri termini personalmente siamo, a differenza dell’autore, abbastanza ottimisti per quanto riguarda il futuro di questa musica, ma anche questa è comunque solo un’opinione. Le schede dei singoli artisti e dei relativi dischi sono veramente complete e ben commentate, e si rivelano utili sia per chi si avvicini a questa musica per la prima volta che per l’appassionato di vecchia data a caccia di ulteriori “consigli per gli acquisti”. I musicisti sono suddivisi in “I protagonisti” e “Gli altri”, ma forse tale distinzione si poteva anche evitare: anche perché veramente non riusciamo a comprendere come si possa mettere “in serie B” artisti del livello di Alan Stivell o Loreena McKennitt… A parte questo, un libro godibilissimo, completo e accompagnato da una ricca e gradevole iconografia. Da comprare. Alfredo De Pietra Antonio Vivaldi: Folk Inglese e Musica Celtica – Atlanti Universali Giunti – pag 127 - € 6,71 © New Sounds 2000 |