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Filifala - ‘Zao “”’Zao” è un vocabolo presente in due lingue, il bretone e il malgascio. Curiosamente, il significato di questo termine è abbastanza simile in entrambi i casi: in bretone indica l’idea della fretta, in malgascio l’attimo fuggente. Per noi rappresenta la nostra smania di creare, di fondere le nostre culture, di condividerle.” Nel 1999 Roland Conq, Jean-Pierre Andrieux e Yannig Noguet creano in Bretagna il gruppo Filifala: il loro desiderio di base è condividere la propria passione comune per la musica da ballo bretone. L’anno successivo il trio accoglie Ronan Pinc, e intraprende un importante lavoro di creazione e di riarrangiamento, con lo scopo di arricchire e personalizzare il repertorio musicale della tradizione dell’Alta e Bassa Bretagna. La permanenza di Pinc all’interno della band è però destinata a durare sino al 2002, quando viene rimpiazzato dal contrabbassista malgascio Dina Rakotomanga: arricchiti dalla presenza del musicista africano, i Filifala si trasformano gradualmente, passando progressivamente da gruppo di musica bretone in band sempre più orientata verso una sorta di world music, ovviamente con la propria tradizione sempre in primo piano; ma soprattutto i Filifala riescono progressivamente a imporsi come uno dei gruppi più importanti della scena bretone. Giungiamo così al 2003, e l’obiettivo della band è oggi evidente: far conoscere la loro musica al di fuori dei confini della propria regione. Un gruppo eclettico, quindi, e non c’è da stupirsene considerando i curricula dei singoli musicisti: leader del gruppo è Roland Conq, musicista con alle spalle diverse esperienze di chitarrista e bassista in vari gruppi pop, ma appassionato da sempre di musica tradizionale. A seguito della sua partecipazione alla band di musica tradizionale irlandese Dancing Feet, Conq decide che per il futuro la sua strada sarebbe stata esclusivamente quella della chitarra acustica nell’ambito della musica tradizionale. È naturale, a questo punto, la sua partecipazione a svariati gruppi di fest-noz, come i Kurun e gli Sharda, a fianco di collaborazioni con altri artisti dell’area bretone come Alain Pennec, Jean-Michel Veillon e Stéphane Morvan. Trascorrono alcuni anni, e l’interesse musicale di Roland Conq si espande verso la musica etnica di altre aree geografiche: il chitarrista francese prende a collaborare (soprattutto all’estero) con musicisti come il pianista polacco Woyzeck, il sassofonista nigeriano Dédé Mabiaco, i musicisti cinesi (della provincia dello Shandong) Zhang Yuan, Shaoli e Zong Rui Min e il cantante di musica tradizionale indiana Olivier Leroy. Il chitarrista bretone è stato ospite in uno degli ultimi numeri di “Keltika” con il disco di esordio del Roland Conq Trio, dal simpatico titolo di “sedici corde per trenta dita”. L’universo musicale dell’accordionist Yannig Noguet è invece più concentrato sulla musica tradizionale bretone, e il suo itinerario artistico si è svolto attraverso esperienze al fianco di Gille Servat, con il Bagad Men Ha Tan e i Liaisons D’Anches Heureuses, fino alla creazione del celebre gruppo Gwenfol. La sua contagiosa energia è istantaneamente captata dal pubblico, durante i concerti dal vivo. Ai tempi dell’esperienza Gwenfol, Noguet conobbe il violinista Jean-Pierre Andrieux, anch’egli ora membro dei Filifala. Andrieux, un autodidatta, ha studiato la musica zigana e quella dell’est europeo, esperienze nettamente avvertibili nel suo attuale stile, intriso di swing. Nei prossimi mesi uscirà il primo disco di un quartetto di violini – Maëlstrom Quartet – capitanato proprio dal violinista dei Filifala. L’ultimo arrivato, come si diceva, è il contrabbassista, nativo del Madagascar, Dina Rakotomanga, fondatore di una delle band più celebri dell’isola africana, Lolo Sy Ny Tariny. Trasferitosi in Francia il bassista ha avuto occasione di suonare con molti grandi della musica francese e bretone, dal folk (Alan Stivell, Alain Pennec), al pop (Billy The Quick, Philippe Pascal), al jazz (Laurent Gentil Trio, Jazz Machine). La musica dell’album di esordio, ‘Zao appunto, di recentissima pubblicazione (è stato registrato nel gennaio di quest’anno), e che presentiamo su questo numero di “Keltika” rappresenta al meglio la poliedricità di questo interessante quartetto, capace di mescolare con gusto e sapienza il meglio della tradizione bretone e le proprie composizioni originali, con un occhio attento ora alla musica irlandese, ora a quella africana, ora al miglior swing della tradizione francese degli anni Trenta. Sulla CD-compilation della nostra testata di questo mese troviamo a presentare ‘Zao la opening-track, una composizione intitolata “Histoires Maternelles”. Si tratta di un medley: le prime due air sono state composte da Yannig Noguet, mentre la terza parte del brano è opera di Wenceslas Hervieux, cantante e accordionist del gruppo bretone Manglo. Il leader dei Filifala, Roland Conq, può essere contattato all’indirizzo email roland.conq3@wanadoo.fr . La casa discografica Coop-Breizh, presso cui l’album dei Filifala può essere acquistato, è invece rintracciabile all’indirizzo email coopbreizh@wanadoo.fr.
Testo di Alfredo De Pietra
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