A Woman's Voice
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A Woman’s Voice: First Person Singular (Topic Records) 

Prosegue anche in questo numero di Keltika la presentazione della più recente produzione discografica della celebre Topic Records di Londra: nello scorso numero ci eravamo occupati dell’interessante Street Cries, album “a tema” a firma Ashley Hutchings, ma interpretato da alcuni tra i nomi più importanti della scena folk britannica. Anche questo mese prendiamo in considerazione un album “tematico”, e anche questa volta dobbiamo fare i complimenti alla casa discografica londinese per il gusto e l’intelligenza di proposte musicali veramente originali e di notevole valore: se in Street Cries l’idea di fondo era la riscrittura dei testi di alcune fra le più note canzoni popolari per riadattarle alla realtà della vita quotidiana di questi giorni, in questo A Woman’s Voice: First Person Singular il tema dell’album è spiegato dal sottotitolo di questa raccolta di canzoni tradizionali: “First Person Singular”. In altri termini, siamo in presenza di un’eccellente raccolta di canzoni scritte in prima persona dal punto di vista delle donne, e soprattutto interpretate esclusivamente da donne.

Le ricche note di copertina aiutano a comprendere meglio la filosofia che sottende il progetto di A Woman’s Voice: First Person Singular. Le cantanti hanno sempre avuto un ruolo importantissimo nel tramandare di generazione in generazione le canzoni popolari, in special modo canzoni d’amore e ballad. Fino agli inizi degli anni ’60, e quindi alla comparsa del fenomeno dei cantautori, una buona parte del repertorio femminile consisteva però di brani scritti da uomini, e che quindi riflettevano più o meno direttamente un punto di vista maschile sull’argomento oggetto della canzone.

Ciò non ha costituito di per sé un problema di particolare importanza: molto spesso cantanti di sesso femminile hanno interpretato in prima persona canzoni scritte da uomini, lasciandone inalterato il testo; è pur vero (anche se in realtà molto più sporadico, per evidenti motivi) il fenomeno contrario, ossia di cantanti maschi che interpretino il ruolo originariamente assegnato ad una donna. Questo è un fenomeno largamente presente nella musica tradizionale delle isole britanniche, ma è indubbio che la forza narrativa di queste canzoni risulti per lo più sminuita da una tale confusione di ruoli: siamo cioè in presenza di un certo “travestitismo musicale” che di sicuro non giova al materiale canoro, quasi sempre interpretato “tra virgolette”, in modo accademico e con una certa forzatura. Specialmente nel caso delle canzoni d’amore e nelle ballad romantiche il potere emozionale del brano in questione ne risulta comunque diluito e indebolito.

A Woman’s Voice: First Person Singular è invece una raccolta di canzoni scritte e interpretate “in prima persona singolare” da donne, e questo progetto, stando alle note di copertina dell’album, ha contribuito a rivelare inediti, interessanti aspetti di queste canzoni legate al mondo della folk music. La maggior parte delle canzoni tradizionali interpretate da cantanti di sesso maschile è infatti basata su nozioni abbondantemente superate di comportamento maschile (o maschilista?): occupazioni ormai scomparse (il maniscalco, il “servo”…), comportamenti obsoleti, scenari presenti solo nella immaginazione. È del tutto realistico pensare che nessuno di questi interpreti nostri contemporanei abbia mai sperimentato la totalità delle situazioni presenti nei testi di queste canzoni (come si vede, la tematica già presa in considerazione in Street Cries di Ashley Huchings…).

Al contrario, si può ragionevolmente immaginare che le interpreti contemporanee di sesso femminile si trovino spesso a cantare canzoni che in qualche modo riflettono – ancora oggi –  esperienze di carattere personale. Il senso di intimità e di spontaneità tipico dell’espressione in prima persona contribuisce in maniera decisiva alla immediatezza di queste canzoni, che toccano temi universali come l’amore perduto e il tradimento, la gelosia e la passione, la tenerezza e la speranza, temi evidentemente senza luogo e senza tempo, presenti nella cultura e nella tradizione di tutti i popoli della terra.

Queste le interessanti considerazioni alla base di un album di squisita fattura, elegante e di gran classe come A Woman’s Voice:First Person Singular. Ovviamente il merito del successo di questa operazione va in gran parte alle artiste coinvolte nel progetto, nomi di assoluto valore nel panorama – recente e meno recente – della musica tradizionale britannica: in A Woman’s Voice:First Person Singular sono presenti interpreti del calibro di Shirley Collins, Anne Briggs, Jacqui McShee, Maddy Prior, June Tabor, Norma Waterson, Linda Thompson, Lal Waterson, Eliza Carthy, Julie Murphy, Cilla Fisher, Charlotte Greig, Eddi Reader e Kathryn Williams: i 74 minuti di A Woman’s Voice: First Person Singular si ascoltano d’un fiato con grande piacere, e scorrono via con la naturalezza delle cose semplici e belle.

Il brano tratto da A Woman’s Voice: First Person Singular per i lettori di Keltika è una delle canzoni più famose del patrimonio folk britannico, “The Snow It Melts The Soonest”, interpretata da Eliza Carthy.

Nel doppio CD Red Rice, pubblicato nel 1998, Eliza Carthy raccolse alcune bellissime ballad – tra cui appunto “The Snow It Melts The Soonest” – in compagnia del fisarmonicista Saul Rose e del chitarrista Ed Boyd. In questo brano tuttavia alla fisarmonica di Saul Rose si unisce quella suonata da Tristan Glover, in un mix sonoro veramente particolare. “The Snow It Melts The Soonest” è una ballad originaria del Northumberland, ove venne raccolta all’inizio del diciannovesimo secolo.

Tra le altre gemme di questa raccolta sono sicuramente da citare anche l’enigmatica “Simple Soul” cantata da Eddi Reader, “Thyme” nell’interpretazione di Jacqui McShee, ma soprattutto la struggente “I Live Not Where I Love”, nella versione di Linda Thompson, accompagnata per l’occasione da Simon Nicol alla chitarra.

A Woman’s Voice: First Person Singular è un disco assolutamente da raccomandare, nella tradizione delle migliori opere firmate Topic Records.

Ulteriori informazioni sulla più recente produzione Topic sono reperibili presso il sito web ufficiale www.topicrecords.co.uk

 

                                                                                                          Testo di Alfredo De Pietra

A Woman’s Voice – First Person Singular - Topic Records TSCD521

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