LA CANZONE DI TREVILLE   
(attribuita ad Albino Defilippi; a ritmo di Curenta) 
 
Questa canzone, attribuita da G. Spina ad Albino Defilippi (1859-1939), il poeta di Treville,  era cantata dai Trevillesi in occasione del pellegrinaggio annuale, a piedi, al Santuario di Crea oppure durante le passeggiate alla Fonte Solforosa, in uno dei rari giorni di riposo dal duro lavoro nei campi. Il testo era distribuito su foglietti.  
 
Di questo testo non esiste, però, traccia nei libri pubblicati, contenenti le sue poesie, per cui potrebbe essere una filastrocca tramandata, di generazione in generazione, non composta da lui. 
 
La canzone rimasta viva nei ricordi di qualche nostra nonna, è stata recuperata e trascritta nel 1999, grazie al contributo delle trevillesi Giorgia, Jessica ed Agostina. E' stata riproposta ai Trevillesi, dopo molti decenni, con chitarra (Alfredo) e voci (Giorgia, Jessica, Agostina e Simona), durante la nostra "Festa di Fine Estate 99" (mp3 e spartito). 
 
Dopo vane ricerche, nel 2005 è "apparso miracolosamente" all'emporio "L'articioch" di Treville, il testo originale pubblicato (negli anni '30?) da Stab. Tip. Succ. Cassone di Casale Monferrato, che ha permesso di aggiornare e completare la nostra versione del 1999. La penultima strofa ed il modo di scrivere alcune parole, aumentano i dubbi che Albino Defilippi ne sia l'autore.
 
 
 
N' sla pounta d’la coulina 
A ie’ 'mpianta’ Tarvilla: 
An vista dal Mounfrà 
l’e’ 'l pais pu ben piantà. 
 
Evviva Tarvilla tich tich e tich toch 
L’è 'l pais d'jarticioch. 
 
La gent l’è tant tranquilla,  
efet d’la camamilla: 
'je d'jomni, d'fij e d'fieui 
Ch'ai  son propi 'l nostr' argheui. 
 
Evviva Tarvilla ... 
 
La fabrica di mobil 
l'ha granda rinomansa 
I spous ai van ardì 
par j'acquist da fassi 'l ni. 
 
Evviva Tarvilla ... 
 
La Cesa 'ntla campagna,  
San Quili l’è noumaia; 
L’è propi un di modei  
dl' arte antica di pu bei. 
 
Evviva Tarvilla ... 
 
 
 
 
 
 
 
Sant'Ambrogio
 
 
 
 
 
 
 
 
San Quirico (San Quili)
 
 
'L funtanin dal sourfou 
L’ha ina virtù speciala; 
ma 'l vin dà pu d'vigur 
mei che l’acqua di doutour. 
 
Evviva Tarvilla ... 
 
Al nost pais l'è 'n voga 
noumà par 'na distinta; 
lo san parfinna i gnoch, 
l'è 'l pais d'jarticioch. 
 
Evviva Tarvilla ... 
 
Albin l'è 'l nost poeta (1) 
Surboun nost musicista (2) 
la banda coumunal 
fa 'n dà via tuti i mal 
 
Evviva Tarvilla ... 
 
E noui tuti 'd Tarvilla, 
glourious 'dla nostra villa, 
crioumma an pien dirit: 
Viva, viva 'l nost bel brich. 
 
Evviva Tarvilla ...
 
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LA CANZONE DI TREVILLE  
 
 
 
Sulla punta della collina   
è posta Treville   
(per) la vista del Monferrato   
è il paese meglio posizionato 
 
Evviva Treville tatic e tatoc   
è il paese dei carciofi. 
 
La gente è tanto tranquilla   
(per) effetto della camomilla   
ci sono degli uomini, delle ragazze e dei ragazzi   
che sono proprio il nostro orgoglio  
 
Evviva Treville ... 
 
La fabbrica dei mobili 
ha grande rinomanza. 
Gli sposi vanno arditi 
a far acquisti per costruirsi il "nido" 
 
Evviva Treville ... 
 
La chiesa in campagna,  
San Quirico  è chiamata; 
è proprio uno dei modelli 
dell'arte antica e dei più belli. 
 
 Evviva Treville ... 
 
 
  
La fontanella solforosa,  
ha una virtù speciale   
ma il vino da più vigore 
meglio dell'acqua dei dottori 
  
Evviva Treville ...   
  
Il nostro paese è in voga 
rinomato per una particolarità 
lo sanno perfino gli stupidi 
è il paese dei carciofi 
 
Evviva Treville ... 
 
Albino (1) è il nostro poeta 
Surbone (2) il nostro musicista 
la banda comunale 
fa andare via tutti i mali. 
 
Evviva Treville ... 
 
E noi tutti di Treville   
orgogliosi del nostro paese   
gridiamo a pieno diritto   
viva viva il nostro bel colle 
 
Evviva Treville ...
 
(1) Albino Defilippi , poeta dialettale 
(2) Angelo Surbone, professore di musica 
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La traduzione inglese del testo è pubblicata sul sito americano www.monferrini.com 
 
 
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