L'altopiano dei Sette Comuni non rappresenta
solo una convenzione geografica, ma un comprensorio accomunato dalla specificità
della storia e della lingua: l'altopiano, infatti, è la terra dei Cimbri, antica
popolazione di origine germanica, la cui lingua sopravvive ancora oggi nel
comprensorio. Oggi l'altopiano offre numerose attrazioni sia per gli sport
invernali, sia per le escursioni nella stagione estiva.
La grande guerra del '15-'18, in cui questa
terra fu un confine conteso tra Italiani e Austriaci, ha lasciato numerose e
drammatiche ferite che il tempo e l'uomo hanno rimarginato senza cancellare:
l'altopiano conserva testimonianze di grande valore storico, quali le aree sacre che
custodiscono la memoria dei Caduti di ambo le parti.
Asiago - il cui nome deriva dal cimbro
Sieghe - è il centro più rappresentativo dell'altopiano. Asiago è
raggiungibile da Lugo percorrendo la SP 68 fino a Caltrano (5 km) e da qui la SP
349 "del Còsto" per 23 km; da Velo di Lusiana, occorre seguire la SP 69 per 10
km e poi (in prossimità della frazione di Galgi) la SP 72 "Fratellanza" per
circa 11 km. Si tratta di itinerari che non presentano particolari insidie
meteorologiche nella stagione estiva.
Di assoluto rilievo la
gastronomia:
oltre al famoso formaggio di Asiago, prodotto in tre versioni
- pressato fresco, mezzano e vecchio - con stagionatura di durata crescente,
l'altopiano è rinomato per la produzione di miele, di salumi (tra cui lo speck e
la soppressa) e di distillati.
La storia -
Il territorio, le escursioni
e i Sacrari -
Link utili
La
Storia
L'altopiano, ricco di selvaggina e di
cave di selce, è stato abitato stagionalmente fin dalla preistoria; i primi
insediamenti stabili risalgono all'età del ferro, come testimoniano numerosi
reperti. A Lusiana ed Enego sono stati trovati anche manufatti dell'epoca
romana.
L'Altopiano, territorio un tempo
impraticabile e selvaggio, è stato luogo di rifugio per numerose tribù che negli
inquieti secoli post-romani varcarono le Alpi: si verificarono immigrazioni
germaniche e, subito dopo il Mille, di coloni bavaresi alla ricerca di terre da
disboscare e bonificare. La parlata cimbra è da ricondurre a queste popolazioni.
I primi centri a formarsi furono Rotzo,
ad ovest, ed Enego, ad est, in corrispondenza dell'avanzare della colonizzazione
del territorio dai bordi verso il centro; sorsero nel tempo gli altri paesi -
Gallio, Foza, Roana, Lusiana, Asiago - e divennero ben presto Comuni;
l'altopiano seguì le vicissitudini dell'Alto Vicentino, passando dalla signoria
degli Ezzelini a quella degli Scaligeri e, intorno al 1390, dei Visconti. Nel
periodo medievale l'unione fra i Sette Comuni si rafforzò sino al patto della
Reggenza, stipulato nel 1310, grazie al quale l'altopiano costituì una milizia
comune e si diede una certa autonomia politica e amministrativa. Nel 1404,
la Federazione dei Sette Comuni si alleò volontariamente alla Repubblica di
Venezia; la Serenissima garantì le esenzioni e i privilegi indispensabili alla
Reggenza, richiedendo alla Federazione la salvaguardia dei confini
settentrionali.
Caduto sotto il dominio Napoleonico
all'inizio nel 1807, l'altopiano passò all'impero Austro-Ungarico nel 1815;
l'Austria ridusse il comprensorio a una pura economia di sussistenza revocando i
benefici fiscali risalenti ai Visconti, così da generare un importante flusso
migratorio verso altre regioni d'Italia e d'oltremare. Già partecipe al
Risorgimento dal 1848 con la Milizia Cimbrica, l'altopiano finalmente si unì al
regno d'Italia nel 1866 con la terza guerra d'indipendenza.
La I guerra mondiale, che vide
l'Altopiano zona di confine, fu l'evento più tragico e disastroso della sua
storia sia per la distruzione degli abitati e del patrimonio forestale, sia per
il nuovo esodo della popolazione. La rinascita dell'altopiano avvenne solo dopo
la seconda guerra con l'intensificazione delle attività turistiche, con la
ricostruzione dei centri e con la valorizzazione del patrimonio paesaggistico e
naturale.
Il territorio, le escursioni
e i Sacrari
L'altopiano è formato da due plateau:
il primo è alla quota di 1000 m, e vi si trovano i maggiori centri abitati; alle
spalle di questo, verso Nord, si eleva il secondo gradone, una catena di
montagne che raggiungono l'altezza di 2341 m (Cima Dodici). Durante la prima guerra
mondiale furono costruite sull'altopiano numerose mulattiere (sotto),
oggi percorribili a piedi o in bicicletta per godere del patrimonio boschivo,
ricco della flora della e fauna tipiche delle alpi; dalle parti più alte del
comprensorio si gode inoltre di una vista superba dalle Piccole Dolomiti alle
alpi trentine e lombarde. Le
escursioni
di maggiore interesse sono indicate alla pagina Web
http://www.altopiano-asiago.it/pagine/escursioni.htm
Per gli appassionati di storia ed
escursionismo segnaliamo senz'altro la suggestiva area sacra
del Monte Ortigara
(2106 m, sotto a sinistra), avamposto italiano nel 1916 e teatro dell'olocausto
delle truppe Alpine. L'Ortigara è raggiungibile da
Gallio (3,5 km a est di Asiago sulla SP 76) percorrendo un tratto in auto di 15
km circa verso Nord fino alla cima Lozze
(1920 m), dove è situata la chiesa che commemora i Caduti; la strada passa per Campomulo, punto di
smistamento logistico nella grande guerra, e presenta tratti sterrati. Dal piazzale di Lozze si procede a
piedi tra le mulattiere per superare il dislivello degli ultimi 350 m
(pagina Web
http://www.caiasiago.it/sentieri/840.htm); la salita a piedi richiede circa
due ore e mezza. L'area dell'Ortigara conserva le tracce delle
fortificazioni, delle teleferiche, delle trincee ed è di interesse
naturalistico, oltre che storico: vi sono infatti presenti specie vegetali quali i pini mughi, i
rododendri e le stelle alpine, ed esemplari di fauna quali il camoscio,
l'ermellino, l'aquila reale e la lepre bianca. Data la notevole altitudine dei
sentieri, è conveniente informarsi delle
condizioni atmosferiche prima di intraprendere il cammino verso l'Ortigara.
La visita di
Asiago
propone il Sacrario
Militare del Laiten,
sul colle omonimo, divenuto il simbolo stesso della città; esso raccoglie le
vittime italiane ed austro-ungariche della Prima Guerra Mondiale e fu progettato
dall'architetto Orfeo Rossato negli anni '30. Il
Palazzo Municipale
(sopra a destra),
sede della Reggenza della federazione, e il
Duomo di San Matteo
(il cui nucleo risale al XIV secolo) furono in gran parte distrutti durante la
grande guerra; gli edifici vennero ricostruiti in stile alpino neoclassico negli anni
'20 utilizzando i pregiati marmi della zona (bianco, rosa e rosso,
caratterizzati da delicate venature).
Altri
Collegamenti
è
http://www.altopiano-asiago.it (riporta indicazioni dettagliate su
itinerari, escursioni, attività sportive nell'altipiano)
è
http://www.comune.asiago.vi.it
è
http://www.formaggioasiago.it (prodotti tipici e informazioni turistiche
sull'altopiano)
è
http://web.ascom.vi.it/asiago/ (sito dell'A.P.T. di
Asiago)
è
www.polentaeosei.it/ Rubriche/formaggiveneti.asp (gastronomia tipica)