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"In Tre Dimensioni, un Quadrato non generava -e questo mio occhio non l'ha forse contemplato- quell'Essere benedetto, un Cubo, con 8 punti terminali? E in Quattro Dimensioni un Cubo in movimento non darà origine -ahimè per l'Analogia e ahimè per il Progresso della Verità se così non fosse!- non darà origine, dicevo, il movimento di un Cubo divino, a un Organismo più divino con 16 Punti terminali? (...) E perciò non ne segue, necessariamente, che il rampollo più divino del divino Cubo nella Terra delle Quattro Dimensioni dovrà essere delimitato da otto Cubi: e non è anche questo, come il mio Signore mi ha insegnato a credere, in stretto accordo con l'Analogia?(...) Se sono in errore chiedo venia e non cercherò più la Quarta Dimensione; ma se sono nel giusto, il mio Signore ascolterà la voce della Ragione. (...) E una volta colà, vorremo arrestare il corso della nostra ascesa? In quella beata ragione a Quattro Dimensioni, indulgeremo forse sulla soglia della Quinta, e non vi entreremo? Ah, no (...) cedendo all'assalto del nostro intelletto, le porte della Sesta Dimensione si spalancheranno; e dopo quella una Settima, e quindi un'Ottava..."

da "Flatlandia: racconto fantastico a più dimesioni", Edwin Abbott Abbott in "Mathland, dal mondo piatto alle ipersuperfici" MIchele Emmer, pp.34-35

 

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