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Abitiamo a Crevoladossola in provincia di Verbania, in Valdossola; per essere più precisi la nostra casa è nella frazione di Oira, la precisazione è necessaria in quanto Crevoladossola è un comune dalla conformazione abbastanza particolare che nasce nel 1929 dalla fusione di tre comuni: Crevola, Preglia e Caddo. La stessa Crevola oltretutto era ed è formata da una serie di abitati (frazioni) distribuiti lungo il fianco della montagna.

Oira
Una veduta di Oira

Macina da mulino

Come già detto, Oira è una frazione di Crevoladossola, collocata appena dopo lo sbocco della Valle Antigorio nella Valle Ossola. La maggior parte delle abitazioni è realizzata nella tradizionale architettura locale in pietra e il paese evidenza la sua natura contadina per la presenza di numerose stalle, un mulino, una latteria turnaria e alcuni forni per il pane, purtroppo attualmente non utilizzati e in parte cadenti.

Fino a pochi anni fa l’economia del paese, come peraltro quella della maggior parte dei paesi limitrofi, era essenzialmente agricola, ora le sole attività produttive restate in loco, sono quelle di estrazione della pietra, ossia le cave numerose ed evidenti in tutta la valle.

Il paese ha subito un marcato spopolamento con relativo degrado nel corso degli anni 60 e 70 in cui molti abitanti si sono trasferiti altrove per cercare lavoro e un diverso modo di vivere. Fortunatamente nel corso degli ultimi anni è in corso un’opera di rivalutazione ed un recupero del patrimonio architettonico e moltissime abitazioni sono state recuperate e sono così tornate ad essere abitate.

Una vista della chiesa di Oira

Particolare di una casa.

La particolare architettura di Oira ha attirato la curiosità di una piccola comunità di cittadini stranieri che ormai vi risiedono in pianta stabile; alcuni di loro hanno fondato negli scorsi anni un associazione denominata “associazione Canova”, il nome è mutuato da quello di un piccolo borgo fino a qualche anno fa cadente ed ora completamente ristrutturato ed abitato. Questa è un associazione senza fini di lucro che ha lo scopo di aiutare i proprietari di  antiche case in pietra a ristrutturare e gestire le abitazioni; l’associazione ha inoltre promosso incontri sull’architettura locale e  organizzato stage per studenti stranieri che hanno portato tra l’altro al recupero di un lavatoio e di una cappella votiva.

Mentre Crevola capoluogo ha una parrocchia dedicata ai Santi Pietro e Paolo, Oira ha una parrocchia propria dedicata a San Mattia.  Fino al 1632 la popolazione faceva riferimento alla parrocchia di Crevola, ma a partire dal 1630 a causa di un epidemia di peste che aveva colpito la valle si era sentita l’esigenza di una propria sede parrocchiale e quindi gli Oiresi ottengono dal vescovo di Novara di potere ampliare un oratorio già dedicato a San Mattia, in modo da renderlo adatto ad accogliere tutta la popolazione. I lavori di costruzione iniziano nel 1631, come riportato su un iscrizione sopra la porta d’entrata.

Il fiume Toce.

Matrimonio Arizzi - 1935 -

Nello stesso periodo, vista la sfortunata coincidenza della peste, gli abitanti ottengono anche di poter realizzare un cimitero attorno all’oratorio. Il cimitero successivamente viene spostato e negli anni 60 parte del sagrato viene asfaltata. Per consentire l’accesso alle automobili è stata anche demolita una parte di una cappella, visibile nella foto riportata di lato, scattata nel 1935 durante un matrimonio.

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