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Alcune notizie su CREVOLA


Crevola nasce come agglomerato allo sbocco della valle Divedro nella valle Ossola in posizione strategica per il controllo dei traffici verso il Vallese e verso la Valle Antigorio. Il toponimo “Crevola” contiene il significato di “fenditura”, infatti il paese sovrasta la fenditura attraverso cui il fiume Diveria sfocia nel Toce. Per questi motivi durante la dominazione longobarda diventa sede della nobiltà guerriera che aveva il compito di difendere il confine verso la Burgundia che arrivava in quei tempi fino al Sempione.

Stemma dei Della Silva, emblema del comune di Crevoladossola.

Dipinto raffigurante il castello di Crevola.

In antichità la famiglia più famosa è senza dubbio quella dei Dalla Silva, a cui si deve l’edificazione dell’ormai scomparso castello posizionato in posizione strategica in quello che attualmente è il centro del paese in prossimità del municipio. Del castello rimango oggi pochissime tracce, si può comunque immaginarlo sulla base di un dipinto del XVIII secolo che lo ritrae assieme ai dintorni della chiesa

La chiesa parrocchiale dedicata ai santi Pietro e Paolo non passa inosservata è tuttora un monumento fra i più importanti della zona è stata edificata nel XI secolo come chiesa in stile romanico dedicata a S. Pietro.  Nel XV secolo la chiesa viene ampliata  fino a raggiungere le attuali dimensioni e forme, la chiesa viene in quell’occasione completata da un sagrato e da un Carnè (battistero).

Una vista della chiesa.

Particolare della facciata.

Nella Chiesa si possono ammirare affreschi di Antonio Bugnate e di Fermo Stella da Caravaggio; contiene tra l’altro alcune vetrate dipinte di fattura svizzera risalenti al XVI secolo di particolare pregio e quindi meritevoli di attenzioni da parte delle autorità elvetiche, in quanto unico esempio rimasto di Hans Funk uno dei importanti vetrai bernesi dell’epoca.

Un'altra opera significativa è rappresentata dal ponte napoleonico che supera il Diveria; questo ponte, i cui lavori hanno inizio nel 1801, ne sostituisce uno realizzato in epoca anteriore e inutilizzabile per il passaggio di carichi pesanti. La sagoma del ponte napoleonico è stata riprodotta ed utilizzata in moltissime  illustrazione fino a diventare il simbolo più noto del paese.

Ieri

Oggi

La denominazione deriva dal fatto che i lavori ebbero origine con un editto napoleonico che ordinava di dare inizio ai lavori per la costruzione di una strada che unisse Milano a Parigi il Passo del Sempione. Per realizzarlo si utilizzarono delle pietre già squadrate provenienti dalla demolizione del campanile della chiesa di S. Francesco a Domodossola.

Interessantissima è anche la centrale idroelettrica di Crevola, opera dell’architetto Piero Portaluppi e considerata uno degli esempi più significativi di architettura decò industriale dei primi anni del 900. La centrale fu realizzate nel 1925 nell’ambito del progetto di sfruttamento dell’energia idroelettrica che ha portato alla realizzazione in Ossola di numerose dighe e dei relativi impianti idroelettrici. La centrale di Crevola presenta la caratteristica fusione di stili tipica del Portaluppi;da notare la forma a pagoda della torre, ben visibile nella foto.  Opera del Portaluppi era anche il “ponte di ferro” che fino a qualche anno fa superava il Diveria parallelamente al vecchio ponte napoleonico, il ponte è stato smantellato per realizzare un nuovo ponte più adatto al traffico pesante.

La centrale di Crevola

Un particolare della chiesa.

Crevola è famosa anche per le sue cave di marmo bianco, notissimo in ambito locale e molto  apprezzato anche fuori dai confini della regione. Il campanile romanico e al facciata della chiesa di Crevola sono appunto realizzate con questo materiale. Da notare anche la facciata della chiesa contenete delle formelle in marmo che raffigurano dei santi. Anticamente il marmo veniva trasportato con delle barche lungo il fiume Toce verso il lago maggiore e poi attraverso il Ticino in Lombardia. Fra le opere importanti realizzate con questo materiale possiamo ricordare l’interno del Duomo di Pavia e l’arco della pace di Milano. Il marmo di Crevola viene estratto in una cava in prossimità della frazione denominata “Villa dell’Oro” che si trova appena dopo l’imbocco della Valle Divedro. Fino agli anni settanta poco distante dalla cava in località “Fornace” sorgeva una caratteristica costruzione che veniva utilizzata per la cottura dello scarto del marmo per realizzare calce, di questa antica costruzione ormai restano purtroppo solo alcune foto.

Da ricordare anche la "Battaglia di Crevola" del 1487.

La fornace di Crevola.

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Bibliografia: Storia ed arte nella chiesa dei SS. Pietro e Paolo di Crevoladossola. Ed Oscellana. Crevoladossola 1487-1987. Edizioni Oscellana.


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