Breve descrizione di Tiriolo

Tiriolo è un piccolo paese della provincia di Catanzaro posto a dominio dell'istmo di Marcellinara, il punto più stretto della penisola, da cui è possibile spaziare con lo sguardo dallo Ionio al Tirreno, scorgendo in un colpo solo l'arcipelago delle Eolie, l'Etna, le ultime propaggini della Sila e le prime alture delle Serre. Un paesaggio unico e di rara bellezza, dunque, impreziosito ancora di più dalla presenza, a Est dell'abitato, del Monte Tiriolo (848 m..l.m), in cui risiedono rarissimi esemplari di falco pellegrino e di minerali come la ghanite, alla cui sommità si trovano un Osservatorio Astronomico - il primo osservatorio pubblico calabrese - e resti di un castrum bizantino, testimone di funzioni strategiche e difensive e di una storia importante. Le prime tracce di insediamenti abitativi, infatti, risalgono al Neolitico (8 mila/ 7 mila anni fa) e nella metà del IV sec. a.c. i Brettii avrebbero qui edificato la loro prima città - come sostiene la storica della Magna Grecia De Sensi Sestito - e la cui presenza, del resto, è supportata dai numerosi reperti archeologici ora custoditi nell'Antiquarium Civico assieme ad altri relativi proprio alla fase preistorica e a quelli delle fasi romana (tra i quali una copia della tavola bronzea col famoso testo del Senatus Consultum de Bacchanalibus) , medioevale e successive. La dominazione normanna, poi, si espresse nella costruzione di un castello (Castel Sant'Angelo, XI/XII sec., poi modificato dagli Angioini, dagli Aragonesi e infine dai principi Cigala), sinonimo di quella centralità difensiva e amministrativa che il paese avrà fino all'unità d'Italia, legandosi indissolubilmente alle vicende dei vari domini e vivendo sempre in primo piano tanto la breve stagione delle universitas di fine '400, che le garantì diritti e privilegi importanti, quanto i lunghi periodi di feudalità, rappresentati dalla presenza di alcuni dei più importanti nobili della storia calabrese, quali i Carafa e i Cigala-Doria. Il centro storico, dominato dai resti della fortificazione medioevale, si presenta grazioso ed ordinato, sviluppandosi in dolce declivio fra chiese, vicoli, slarghi improvvisi e palazzi nobiliari e che ancora riesce a rievocare il sapore del passato con l'attività delle sue botteghe artigiane dedite alla tessitura al telaio e al tombolo di tessuti e del costume tradizionale della pacchiana e alla realizzazione di oggetti in terracotta o in legno ormai rari, quali la lira calabrese e le maschere apotropaiche.

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