Salvador: dove sono i bambini scomparsi?


Durante il periodo del conflitto armato in El Salvador fra il 1980 e il 1991, 75.000 persone hanno sofferto gravi violazioni dei diritti umani, comprese esecuzioni, torture e sparizioni, abusi commessi dalle forze armate, dalle squadre della morte e, in misura inferiore, dal gruppo armato di opposizione, il Fronte Nazionale di Liberazione Farbundo Martì.

Migliaia di bambini sono stati assassinati nei massacri, altri sono stati separati dai genitori durante gli attacchi, portati negli orfanotrofi e dati in adozione all’interno del Salvador o all’estero. Si parla di 2.598 bambini, ma il numero reale è senz’altro più grande.

Dalla conclusione del conflitto, i genitori stanno provando di stabilire il destino dei loro scomparsi ma trattandosi di famiglie povere, affrontano difficoltà enormi e i governi finora succedutisi in Salvador non si sono assunti la responsabilità delle ricerche.

Il conflitto si è concluso nel 1992 con la firma degli accordi di pace in Messico ma già un precedente accordo del 1990 si era concentrato sull’importanza del rispetto dei diritti umani e sull’identificazione e punizione dei responsabili, pur senza riscontro al governo.

Nel 1987 fu creata la Commissione per la Verità che, pur non effettuando direttamente indagini sui casi, incoraggiò le famiglie ad avviare procedimenti legali per la ricerca dei figli.

Nel 1994 nasce l’associazione “Pro-Busqueda” che ha compiuto vari sforzi per indurre il governo salvadoregno a prendersi carico del fenomeno degli scomparsi; nel 1999 furono organizzate iniziative a sostegno della creazione di una Commissione Nazionale per la ricerca dei bambini scomparsi presso l’Assemblea Legislativa. Il progetto, osteggiato dalle Forze Armate, non andò a buon fine; l’Assemblea Legislativa si limitò a sostenere l’attività di un Comitato già esistente che tuttavia non disponeva di risorse economiche e personale al punto che nel 2002 l’associazione Pro-Busqueda decise di ritirare la propria collaborazione con esso.

Sullo Stato grava la responsabilità di investigare e punire le violazioni dei diritti umani, in particolare le sparizioni. Tuttavia il Governo del Salvador non si è mai assunto tale responsabilità, in generale nei confronti di tutte le violazioni commesse durante il conflitto interno. Inoltre, nei rari casi in cui si sono svolti dei processi e comminate condanne, il loro effetto è stato annullato dalla Legge di Amnistia Generale promulgata nel 1993, che ha di fatto istituzionalizzato l’impunità per tutti gli abusi.

Amnesty International ha chiesto con i suoi appelli
- che le famiglie dei minori scomparsi siano prese in conto dalle autorità

che venga istituita una Commissione Parlamentare di indagine sulle scomparse dotata di effettivi poteri

- che a tutte le vittime delle violazioni sia garantito supporto materiale e risarcimenti adeguati

- che il Governo salvadoregno adempia agli obblighi sanciti dalle convenzioni internazionali di cui fa parte e che ratifichi la Convenzione Inter-Americana sulle sparizioni forzate approvata nel 1994.



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