Repubblica Democratica del Congo
Stupro, violenza sessuale e conflitto armato


Nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo decine di migliaia di donne sono state stuprate dai gruppi armati durante i loro attacchi particolarmente violenti. A volte questi gruppi, prima di stuprare le donne, uccidono padri, mariti e figli. Le donne sono state stuprate davanti ai loro parenti e ai loro figli oppure pubblicamente, per punire l’intera comunità sospettata di appoggiare il nemico.
I gruppi armati hanno rapito donne per farne schiave del sesso, tenendole in condizioni inumane, spesso nude e sporche, per settimane o mesi. Le sopravvissute allo stupro hanno riportato danni guaribili in tempi lunghi e, a volte, mortali.
Molte chiedono un intervento di chirurgia ricostruttiva, o devono sopportare dolori acuti, perdite di sangue, incontinenza, contraendo l’HIV/AIDS o altre infezioni. Molte delle donne che hanno subito uno stupro hanno incubi e allucinazioni. A queste sofferenze si aggiunge anche lo stigma sociale attribuito allo stupro, a causa del quale le vittime vengono discriminate dalla comunità e abbandonate dai mariti.
Le possibilità che una donna vittima di stupro ha di curarsi sono quasi inesistenti: le strutture sanitarie pubbliche nella zona orientale del Paese sono state in larga parte distrutte. Inoltre, le donne che sopravvivono allo stupro hanno pochissime possibilità di ricevere un indennizzo; la violenza sessuale contro di esse costituisce un crimine di guerra e un crimine contro l’umanità, ma ancora nessuno dei responsabili è stato portato davanti alla giustizia.

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TESTO DELL'APPELLO IN ITALIANO:
Le scriviamo per esprimerle la nostra preoccupazione per la drammatica situazione umanitaria di decine di migliaia di sopravvissute allo stupro nella parte orientale della RDC. Molte di queste donne soffrono di gravi malattie e ferite che le segneranno per la vita.
Le possibilità di ricevere le cure necessarie sono insignificanti dato che le strutture sanitarie statali nella parte orientale del Paese sono state in larga parte distrutte o riescono oppure operano con risorse limitate. Ogni governo ha il dovere di prevenire e punire la violenza sessuale, e garantire alle vittime un risarcimento.
Anche i gruppi armati, responsabili di ripetute violazioni del diritto umanitario internazionale, devono rispondere delle violenze sessuali. Chiediamo al suo governo di intraprendere tutti i passi necessari per garantire alle vittime di stupro e di altri abusi dei diritti umani, le cure mediche e ogni altra cura necessaria.

In particolare le chiediamo di:

1. organizzare, in collaborazione con i donatori internazionali, un programma sanitario d’emergenza per le vittime di stupro nella zona orientale della RDC e una missione esperta in grado di valutare le priorità del sistema sanitario della RDC;

2. assicurare che i responsabili siano condotti davanti alla giustizia e sospesi da ogni incarico, intraprendendo indagini imparziali e tempestive su tutti i fatti riportati.

A tutti i membri delle forze armate dovrebbero essere dati ordini chiari per fermare ogni forma di violenza.

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