Cina: Minaccie e abusi contro i difensori dei diritti umani
Abdulghani Memetemin e i diritti delle minoranze etniche


Abdulghani Memetemin, giornalista e insegnante di 40 anni, è detenuto dal 26 luglio del 2002 con l’accusa di avere rivelato segreti di stato ad un’organizzazione straniera. Non ha avuto contatti con il suo avvocato e con la sua famiglia prima del processo, in occasione del quale non ha ottenuto alcuna assistenza legale.
Abdulghani Memetemin ha collaborato con l’ONG “East Turkestan Information Centre” (ETIC), fondata in Germania da esuli dello Xuar per pubblicare rapporti sui diritti umani nella regione e battersi per la sua indipendenza.
Gli articoli che Memetemin ha spedito a ETIC riguardano varie violazioni di diritti umani, tra cui:

- contadini dell’Uighur costretti a lavorare in progetti governativi senza essere pagati
- la confisca e la distruzione di libri di storia dell’Uighur e il divieto di insegnare la lingua locale all’Università di Xinjiang
- forti restrizioni per le pratiche religiose dei musulmani
- la crescente disoccupazione dovuta alla colonizzazione Han nella regione
Amnesty International considera Abdulghani Memetemin un difensore dei diritti umani e un prigioniero di coscienza, detenuto in violazione dei suoi fondamentali diritti di libertà di espressione e di associazione.


Destinatario :
Wen Jiabao
Prime Minister of the People's Republic of China
Gwowuyuan
9 Xihuangchenggenbeijie
Beijing 100032
People's Republic of China

Appello :


Nome e Cognome :
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Città :
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Nazionalità :
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La vostra sottoscrizione verrà stampata,
imbustata e spedita al destinatario dell'appello.



TESTO DELL'APPELLO IN ITALIANO:

Stiamo scrivendo al Governatore dello Xuar e al Primo Ministro della Repubblica Cinese chiedendo:

- il rilascio immediato e incondizionato di Abdulghani Memetimin

- che gli sia assicurato l’accesso ad un avvocato, ai suoi familiari e alle cure mediche durante la sua permanenza in carcere

- che siano prese misure efficaci per assicurare ai difensori dei diritti umani il proseguimento delle loro pacifiche attività, senza timore di detenzione arbitraria e intimidazioni, secondo la Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei difensori dei diritti umani

- che cessino le estese violazioni dei diritti civili, politici, economici, sociali, culturali e religiosi nello XUAR, comprendenti detenzione arbitraria, incommunicado, processi iniqui, esecuzioni dopo processi sommari.

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