Bosnia-Herzegovina
Giustizia negata alle vittime di stupro



Le donne musulmano-bosniache, croate e serbe che hanno subito terribili crimini di violenza sessuale aspettano ancora di ottenere giustizia. A quasi un decennio dalla fine del conflitto armato in Bosnia-Herzegovina, solo un pugno di responsabili è stato condotto davanti alla giustizia per gli stupri e gli abusi sessuali diffusi.
Il Tribunale Penale Internazionale per la ex-Yugoslavia ha condotto processi per stupri e schiavitù sessuale come crimini contro l’umanità, mentre lo Statuto di Roma della Corte penale Internazionale ha riconosciuto lo stupro, la schiavitù sessuale e altri crimini commessi prevalentemente ai danni di donne e ragazze, quali crimini di guerra e contro l’umanità.
Ciononostante, l’impunità continua. Nei tribunali nazionali in Bosnia-Herzegovina non c’e stato quasi alcun processo per stupro e altri crimini legati alla violenza sessuale, negando così alla maggior parte delle donne l’accesso alla giustizia, all’indennizzo e al risarcimento. Ad eccezione dei servizi forniti dalle organizzazioni di donne, un adeguato supporto medico e psico-sociale non è generalmente disponibile.
Per garantire la giustizia alle vittime di violenza sessuale durante la guerra, sono necessarie sia le riforme legislative che quelle procedurali della polizia e della magistratura. Oltre a ciò, le definizioni di stupro e di schiavitù sessuale sviluppate dalla giurisprudenza del Tribunale internazionale devono essere recepite nella legislazione penale nazionale.


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TESTO DELL'APPELLO IN ITALIANO:
Le scriviamo per esprimerle la nostra preoccupazione riguardo al fatto che dopo quasi dieci anni dalla fine del conflitto armato in Bosnia-Herzegovina solo alcuni dei responsabili delle diffuse violenze sessuali contro le donne, soggette a ripetuti stupri e ad altre forme di tortura dai militari e dai gruppi paramilitari di tutte le parti del conflitto, sono stati assicurati alla giustizia. Nonostante il Tribunale Penale Internazionale per la ex Jugoslavia e la Corte Penale Internazionale abbiano riconosciuto lo stupro, la schiavitù sessuale e gli altri crimini come crimini di guerra contro l’umanità, l’impunità continua. Non c’è stato quasi alcun procedimento giudiziario prima di quelli interni alla Bosnia-Herzegovina i quali hanno negato alla maggior parte delle donne l’accesso alla giustizia e un risarcimento morale ed economico. … a prescindere da alcuni servizi forniti dalle organizzazioni che si occupano delle donne, un appropriato sostegno medico e psicologico resta comunque non garantito. In vista del Tribunale nazionale con una Camera per i crimini di guerra in Bosnia-Herzegovina che si suppone inizi i procedimenti giudiziari all’inizio del 2005, esortiamo il suo governo a:

1. elaborare una definizione giuridica di stupro e violenza sessuale conforme agli standard internazionali e ad assicurare un giusto risarcimento alle vittime di tali crimini;
2. impegnarsi pubblicamente ad indagare su tutti i crimini di violenza sessuale contro le donne avvalorati da prove evidenti;
3. offrire un supporto psicologico e medico a tutti i testimoni e a portare avanti programmi specifici di protezione per tutte le donne possibili testimoni nei tribunali statali;
4. avviare corsi di formazione che permettano alle autorità investigative e al personale giudiziario di affrontare i casi di violenza sessuale con un orientamento di genere;
5. garantire alle donne l’accesso agli uffici del Procuratore speciale per i crimini di guerra e alle agenzie investigative, e assicurare che i tribunali nazionali collaborino con le organizzazioni che aiutano le donne vittime di stupro e di altre violenze subite nei conflitti.

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