Le riforme di Carlo Felice


"Carlo Felice con l'aiuto delle flotte di mezza Europa, liberò definitivamente l'isola dalle incursioni dei pirati."


Agli inizi del 1799, Carlo Emanuele IV di Savoia sbarcò a Cagliari con la famiglia e proclamò l'amnistia per tutti i reati politici e comuni, tranne che per i più gravi (per es. gli omicidi); così i seguaci di Giovanni Maria Angioy, che erano fuggiti, poterono tornare a casa.
Il titolo di vicerè venne dato a Carlo Felice, fratello del re, che lo tenne per 22 anni. Egli voleva limitare i poteri dei feudatari ma non vi riuscì e per questo, in alcuni paesi, scoppiarono dei moti antifeudali che furono repressi dalle truppe (sarde) e ci furono condanne e impiccagioni; il vicerè fu soprannominato Carlo Feroce.
In seguito a questi avvenimenti, Carlo Felice avviò una serie di importanti riforme nell'istruzione, nella viabilità e nell'amministrazione.
Istruzione: fu diffusa l'istruzione e gli insegnanti vennero pagati dal Comune. Arrivarono altri maestri elementari dal Piemonte e furono dati gratis i libri di base. Aumentarono le facoltà universitarie e, a Cagliari, nacque il museo archeologico.
Amministrazione: venne fatta una riforma delle leggi e nacque il Codice Feliciano. Tra le maggiori novità del nuovo codice ci fu l'abolizione delle pene corporali e della tortura. La pena di morte fu abolita solo nel 1890.
Viabilità: a Cagliari, il successore di Carlo Felice, il vicerè Marchese Yenne pose la prima pietra della nuova strada che collegherà il capoluogo a Porto Torres. La Piazza dove ha inizio la via prende il nome di piazza Yenne (prima si chiamava piazza San Carlo). Al km 0, fu innalzata una statua di Carlo Felice che, col braccio, indica il percorso della sua strada (però il senso è opposto alla giusta direzione).

Per risolvere il conflitto tra pastori e agricoltori, venne promulgato un Editto delle Chiudende col quale si consentiva di recintare i campi destinati alle coltivazioni. Molti approfittarono di ciò e il malcontento dei pastori (che si vedevano privare dei terreni per il pascolo) fece nascere alcune sommosse, talvolta istigate dai feudatari che avevano paura di perdere i loro privilegi.
Il re Carlo Alberto, nel 1833, sospese l'Editto.
Carlo Felice con l'aiuto delle flotte di mezza Europa, liberò definitivamente l'isola dalle incursioni dei pirati.
Nell'ultima incursione contro i pirati si distinse l'ufficiale sardo Giorgio Mameli, padre di Goffredo il patriota del Risorgimento autore del nostro inno.


Testo elaborato dai bambini delle quinte A e B di via Cagliari

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