IL REGNO DI SARDEGNA E L'INTRODUZIONE DEL FEUDALESIMO


Il territorio del Regno di Sardegna veniva a corrispondere con tutta l'isola da cui prende il nome.
Il titolo completo, creato da Bonifacio VIII, era " Sardegna e Corsica" ma quest'ultima, nonostante vari tentativi, non fu mai conquistata dagli Aragonesi.
Il Regno di Sardegna ebbe 24 re, da Giacomo II d'Aragona (nel 1297) a Vittorio Emanuele II di Savoia che poi divenne re d'Italia.
Durante la dominazione prima Aragonese e poi spagnola, scompaiono tutte le libertà e le autonomie del periodo precedente.
In questi 600 anni l'isola visse un intenso scambio d'influenze con tutti i popoli del Mediterraneo.
I primi re di Sardegna erano catalani, catalani erano anche molti soldati e nobili cui fu concesso un feudo nell'isola come ricompensa per la partecipazione alla guerra di conquista.
La Sardegna, infatti, fu divisa in 376 feudi, di cui: 188 furono dati ai "signori" che abitavano in Spagna; 32 appartenevano al re; i rimanenti furono assegnati ai feudatari d'origine spagnola che risiedevano in Sardegna.
Catalani furono anche i governatori del "Capo" di Cagliari e di quello di Gallura, cui inizialmente fu affidato il governo, e poi lo furono i vicerè, quando fu creata questa carica.
Nel 1500 la nostra isola entra a far parte della corona di Castiglia perché Ferdinando d'Aragona sposa Isabella di Castiglia.
Fu allora che la lingua catalana si diffuse nell'isola.
Durante la dominazione spagnola, l'isola si spopolò poco a poco fino a toccare la cifra più bassa mai raggiunta:
all'inizio del regno aragonese i sardi erano 340.000;
nel 1843, al primo censimento spagnolo, erano ridotti a 150.000, meno della metà.


Testo elaborato dai bambini delle quinte A e B di via Cagliari

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